82285-4_Il_corpo_e_il_pensiero_1_Ph_Angelo_PitroneHo trovato di particolare interesse  nel Parco archeologico di Naxos la mostra di Giuseppe Agnello  dal titolo “Arcadio/Terre in moto”, a cura di Alessandro Pinto, promossa dall’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, dal Parco Archeologico Naxos Taormina e da Civita Sicilia, che ne cura anche l’organizzazione.Foto-1_civita_image_hd_attach

Naxos fu una delle prime colonie greche in Sicilia, fondata nel 734 a. c. da uomini costretti a fuggire dalla loro patria, esuli provenienti da Calcide in Eubea e dall’isola di Naxos nelle Cicladi. A quasi 3000 anni di distanza da questi eventi a noi non resta che immaginare come gli esuli abbiano iniziato a vivere questa nuova terra, del trauma che provarono all’inizio della loro nuova vita, e di come, con il passare del tempo e con il susseguirsi delle generazioni, quella terra un tempo aliena iniziò a diventare la loro casa con i loro santuari, le loro fornaci, la loro moneta, con fortificazioni per difenderla. Foto-2_civita_image_hd_attachLe opere di Giuseppe Agnello indagano questo trauma, seguono la storia e l’archeologia utilizzando un linguaggio che trascende quello scientifico e verte invece sulle sensazioni e suggestioni dettate dal parco archeologico di Naxos. L’artista inizia la propria ricerca come un archeologo, attraverso i frammenti e le lontane testimonianze, che per Agnello, però, non sono i reperti, ma la terra, la natFoto-3_civita_image_hd_attachura, il paesaggio, gli uomini, i materiali con cui l’artista interpreta Naxos e gli uomini che arrivarono dal mare, la terra che li accolse, la loro terra natale che prima ancora li respinse, il mito e i racconti che li condussero fino in Sicilia. Il linguaggio di tale ricerca è quello universale della scultura, della trasformazione della materia e della creazione di volumi. Così le opere di Agnello ricreano terra, boccioli, grano, figure umane, paludi, trasfigurando gli elementi reali e riuscendo a cristallizzare in ogni opera le sensazioni, i sentimenti, il trauma della terra in moto, del momento in cui gli esuli incontrano la terra di Naxos e lì si stanziaFoto-5_civita_image_hd_attachno. Con Terre in moto Agnello scava nella storia di Naxos fino a raggiungerne gli archetipi elementari che fonde in forme nuove e universali raccontandoci una storia lontana ma non trascorsa fatta di uomini, di terra e di natura. Un percorso espositivo scandito da 15 installazioni site-specific all’interno di uno dei siti archeologici più importanti del nostro Paese.

Giuseppe Agnello è nato a Racalmuto dove vive e lavora. Oggi insegna all’Accademia di Belle Arti di Palermo, dopo aver insegnato in quella di Carrara.
Ha realizzato diverse opere pubbliche, sia in Italia che all’estero tra le quali nel 1998 i ritratti dell’allora presidente della Siria Hafez Al Assad, e del figlio Basel. È l’autore del ritratto in bronzo dello scrittore Leonardo Sciascia, ubicato nella sua città natale, e della scultura in bronzo dedicata al Commissario Montalbano, personaggio ideato dallo scrittore Andrea Camilleri, a Porto Empedocle.
Nel 2003 ha realizzato dei calchi per la scenografia del film di Ciprì e Maresco “Il ritorno di Cagliostro”. Nel 2008 ha collaborato alla realizzazione della parte scultorea del progetto VB62 di Vanessa Beecroft per la performance allo Spasimo di Palermo.

Carlo Franza

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