bucc-593x443Ho tra le mani il nuovo libro di Goffredo Buccini, un brillante collega del Corrieregoffredo-buccini-ghetti-350x551 della Sera. Vi ho trovato uno stretto parallelismo con “Guerriglia” di Laurent Obertone di cui a giorni parleremo. Libro affascinante nella scrittura ma carico di affondi sociologici su molti “Ghetti” che si sono costruiti in Italia. Tanto che nel nostro paese  si combatte ormai da anni una guerriglia civile tra cittadini dimenticati. Basta fare un giro lento per l’Italia, dall’alto in basso, da Milano a Padova, da Torino a Roma, fino a Napoli e nella Piana di Reggio, o anche nel Foggiano,  per citare taluni luoghi; qui  lo Stato sembra aver perso sovranità su vaste aree del territorio nazionale: ghetti urbani  e agricoli dove tutto può accadere, buchi neri della nostra  accoglienza  -aggiungo non amata dagli italiani-  nei quali gli unici vincitori sono il degrado e la criminalità vecchia e nuova, come la mafia nigeriana.

Solo quando il conflitto sociale tra ultimi e penultimi è ormai scoppiato, la politica  -finalmente, in primis Matteo Salvini- ha cominciato a prestarvi attenzione: e soltanto perché alla miscela esplosiva di povertà e isolamento s’è aggiunta nel tempo la difficile, difficilissima e osteggiata  integrazione degli immigrati che mirano a mantenere usi e costumi del loro paese.  Basterà guardarsi attorno per rendersi conto di ciò; mala integrazione resa ancora più evidente da casi di cronaca come l’omicidio di Pamela Mastropietro, un anno fa a Macerata, o la tragica fine di Desirée Mariottini, in un palazzo di Roma-quartiere San Lorenzo,  abbandonato in mano a spacciatori africani.bulgini.jpga-U43060584597655LmE-U30901939609989RtD-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443

Dove non arrivava la visione strategica è arrivato il calcolo elettorale. 0bb7e1815c4a66b72b04f27236cdf91bImage_8-500x245-500x245Destra e sinistra per vent’anni non hanno neppure provato a intervenire seriamente, comecorrieredellasera--20180529075949 se non fosse chiaro che le periferie (non solo geografiche) sono la vera trincea della democrazia. Le nuove forze populiste hanno infine evocato il problema, ma i primi atti del loro governo  solo in parte sembrano andare in senso contrario alla soluzione.

AnsawebLe parole servono a ben poco, la sociologia insegna che occorrono i fatti, i dati, la realtà, la concretezza. Si tratta  dunque di passare dalle parole ai fatti. Il futuro d’Italia si gioca a Scampia, Ostia, Corviale, Pioltello, allo Zen, nei Caruggi e alla Diga di Genova, al Moi di Torino,  a Milano nelle case popolari di Via Paravia, di Corvetto e di Via Padova, controllate dal racket, nei quartieri che attendono bonifiche e infrastrutture mai realizzate.

Goffredo Buccini racconta la sua discesa nell’inferno, nel lato oscuro del Paese: un viaggio da Nord a Sud fatto di storie drammatiche e personaggi memorabili; ma anche una serrata inchiesta, ricca di risvolti e dati inediti, che indaga sulle conseguenze dei roghi tossici per la salute, sui bambini mandati ad appiccare gli incendi perché non perseguibili, sui migranti – 600.000 «invisibili» – sfuggiti al nostro circuito d’accoglienza e sfruttati nel lavoro nero, sui nostri connazionali impoveriti che vivono in Italia ma si scoprono al di fuori dei suoi confini: quindici milioni di italiani  che lo scrittore chiama «periferici».

Il governo attuale -dice Buccini-  ha  il merito di aver sdoganato i discorsi sulla paura e sulla povertà.  E noi a gran voce e a chiare lettere  diciamo che il merito di tutto ciò, al di là di inchieste, bastoni fra le ruote e politicanti, sì il  merito è di Salvini. Finalmente un politico chiaro, deciso, orgoglioso di essere italiano,  che lavora seriamente per il bene del suo e nostro Paese. Ma se lasciamo ad ognuno il compito di vivere le proprie idee,  è certo che questo libro fa luce sull’Italia vera, lasciata al buio, ma pronta ed esplodere.

Carlo Franza   

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