wtNello Storico Ex Studio di Piero Manzoni in Via Fiori Chiari 16 a Milano, spazio significativo che seg0R1nò la ricerca  e  i nuovi svolgimenti dell’arte nel  secondo  dopoguerra, vive una  mostra dal titolo “Apparizioni ” di Roberto Rosso, illustre fotografo italiano, campione della ricerca fotografica e  professore ordinario della cattedra di Fotografia dell’Accademia di Brera a Milano. Quel che più interessante è vedere come in uno spazio dove la ricerca italiana dell’arte è avvenuta nel nome di Piero Manzoni negli anni Sessanta del Novecento l’artista Roberto Rosso mette in evidenza tutto il suo capitolo recente di lavoro appassionato e dialogante con la luce e il movimento. Ed è per questo suo incessante movimentarsi su occasioni e riscontri, su materiale e ideazioni che l’artista italiano, già apparso agli occhi della critica italiana e internazionale come una figura delle più interessanti e  propositive  dell’arte contemporanea, oggi è attivo nel clima della nuova fotografia italiana, ed ancor oggi ne è chiaro e significante  interprete.

E’ certezza che se tutto fosse fermo nulla colliderebbe; ma se  in un punto buio e minuscolo dello spazio avviene una collisione, è proprio lì che comincia il mondo. Questo è un assunto significativo che spiega quanto ci attornia e soprattutto il movimento di cose, oggetti, animali e persone, anche se spesso collisione sta  per movimento, vibrazione, sensualità, interrogazione. E, dunque, con il mondo, siamo vènti e sementi, tragitti e frammenti.p11 Roberto Rosso, illustre fotografo e ordinario di fotografia all’Accademiap80 di Belle Arti di Brera, che da anni ormai lavora su  capitoli  innovativi e generativi, adesso dà campo ad  immagini di cose in movimento, soprattutto oggetti, bottiglie e altro. Ne provoca uno srotolamento, apre la nuova immagine come un libro,  la sfoglia, e l’immagine dà corpo e si fa corpo di luce in movimento.  Ormai lontani dai vasi e dalle bottiglie morandiane che pure hanno segnato una coreografia aleatoria verso l’ignoto, questi oggetti passano e si muovono come  una dama che trascini il velo. Ci si accorge che un nuovo ritmo intervenuto  nella scomposizione dell’oggetto ha portato a segmenti  che si ricompongono in un nuovo flusso; quasi una discordanza della natura, un alito di straniamento, che ha dato vita a nuove “apparizioni” pur cariche di ricordi e di suggestioni del tempo. Ma il tempo è un groviglio  e questi elementi captati alla rinfusa sono stati da Rosso sottoposti al controllo della riflessione per essere situati  nella loro giusta successione; hanno acquisito il passo leggero del sogno, un’andatura calma e tranquilla, creando  un continuum visivo e un flusso di immagini, dando  poi scorrimento a luci, colori e  ombre. Roberto Rosso ci consegna un capitolo di fotografie dove il movimento insegue gli oggetti, li trasforma  e li riconosce nel loro limite intransitabile, li porge come specchio che riflette narcisisticamente  la loro immagine, mentre l’artista li guarda vivere sospendendoli in una declinazione di vuoti e di pieni, sul confine dove il silenzio dischiude nuovi silenzi, tra scansioni e battiti, interruzioni e attese, e l’ombra dà luce alla luce. Questi snodi e raccordi di flussi che corrono su piani compositivi diversi  intercettano sincronie all’interno stesso della diacronia, per mordere nelle cose tutti i mattini del mondo, l’intrattenimento infinito  e  l’epifp1ania che agita questa nuova creazione.t20

 

Roberto Rosso è  nato a Varallo Sesia  nel 1956,  oggi vive a  Milano  e insegna all’Accademia di Belle Arti di Brera.La formazione culturale dopo il conseguimento della maturità al Liceo Artistico, prosep81gue con gli Studi di Architettura  realizzati presso il Politecnico di Milano, integrati a quelli di Scenografia, disciplina con cui otterrà il Diploma di Laurea Accademico all’Accademia di Belle Arti A.C.M.E. di Novara. L’attività di fotografo lo impegna in ambito culturale, in particolare nella riproduzione  di Beni Artistici,collaborando con le Soprintendenze, i Restauratori, la Riserva del Sacro Monte di Varallo,le Case editrici, tra le quali l’Istituto Geografico De Agostini per il quale ha eseguito diversi reportage di Architettura e di Geografia. Contemporaneamente sviluppa il lavoro nel campo della pubblicità, partecipando a numerose campagne di comunicazione pianificate da diversi gruppi industriali di rilievo internazionale, del settore editoria,moda, design. Espone i suoi lavori di fotografia in diverse mostre d’arte contemporanea. Un approfondito studio della scansione digitale e la conoscenza dei  programmi di manipolazione delle immagini, gli consentono di operare nel settore del restauro virtuale, ottenendo ampi riconoscimenti e risultati di singolare interesse. Affascinato dalla dinamica del movimento, indaga la relazione-spazio tempo, escogitando meccanismi e tecniche di innovazione nella formulazione di nuovi contenuti ed estetiche delle forme riprese. L’interesse per il rapporto tra musica e immagine, lo spinge ad estendere le sue ricerche intorno allo spazio tridimensionale, ampliando gli studi sulla scenografia nell’intento di elaborare l’allestimento innovativo di un futuro teatro multimediale. Tra le ultime attività espositive: 2002 – Video Art Festival del Cinema di Ascona, – Mostra Personale; 2013 – Macs Mazda Temporary Space, Milano- Mostra Personale; 2016 – ARCA Spazio, Vercelli – Mostra Personale. Nel 2016 la donazione dello Stemma del Principato  da lui elaborato per SAS Principe Alberto II di Monaco. Nel 2017 vince il Premio delle Arti Premio della Cultura per la Fotografia  al Circolo della Stampa di Milano (presidente di Giuria l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza). Nel 2018 una sua opera rappresentante lo stemma pontificio di Papa Francesco viene donata al Pontefice ed entra nelle Collezioni Vaticane. Ancora nel 2018 vince a Firenze  il Premium  International Florence Seven Stars per la Fotografia (presidente di Giuria l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea  Prof. Carlo Franza). Nel novembre 2018 è sempre l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza  dell’Università La Sapienza di Roma a invitarlo e a presentargli una mostra personale dal titolo “ Il Terzo Millennio al Sacro Monte” nel Progetto “Strade D’Europa” al Plus Berlin di Berlino. Nel marzo  2019  tiene  una personale dal titolo “Apparizioni ” nell’Ex Studio di Piero Manzoni in Brera-Milano presentata dall’illustre Prof. Carlo Franza nel suo Progetto “Belvedere”. Attualmente è Titolare della Cattedra di Fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano; Titolare del Corso di Fotografia per Beni Culturali alla Scuola di Restauro di Brera; già Direttore della Scuola di Nuove Tecnologie per l’Arte dell’Accademia di Brera, Milano.

Carlo Franza

 

 

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