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bNelle sale del Convitto Palmieri a Lecce ( visitabile fino al 15 giugno 2019), la mostra  “Girolamo Comi. Spirito d’Armonia”, ovvero la prima grande mostra sul poeta e scrittore salentino che nel 1948, dopo gli studi in Svizzera e le esperienze parigine e romane, fondò nel suo palazzo a Lucugnano l’Accademia Salentina, un vero e proprio avamposto della cultura letteraria e artistica dell’Italia del dopoguerra.Casa-Comi-a-Lucugnano

Ideata da Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce, con la curatela di Antonio Lucio Giannone, Lorenzo Madaro, Mauro Marino e Brizia Minerva e il progetto grafico e l’allestimento di Big Sur, la mostra offre un percorso totale  e mirato,  nella vita e nelle esperienze letterarie e intellettuali di Comi e dei suoi compagni di strada. L’allestimento si compone della produzione poetica e editoriale dell’autore. Sono presenti i numeri della rivista ‘L’Albero’, i rarissimi volumi del Comi editore, la corrispondenza con gli intellettuali dell’epoca, i documenti inediti e una ragionata selezione di opere di artisti pugliesi con cui il poeta aveva rapporti più intensi, foto, oltre al registro delle presenze degli incontri dell’Accademia Salentina, con appunti, relazioni e disegni tracciati dai suoi membri.6-3

L’iniziativa, con la collaborazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica de2015-03-07 18.25.01lla Puglia e della Basilicata; della Soprintendenza archeologia belle arti paesaggio per le province di Brindisi, Lecce e Taranto; dalla Provincia di Lecce e dall’Università del Salento, è sostenuta dalla Regione Puglia. Assessorato industria turistica e culturale, Dipartimento Turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio, Regione Puglia; dal Teatro Pubblico Pugliese; dal Polo biblio-museale di Lecce.

Uno dei poeti più significativi del Novecento Italiano, Girolamo Comi (Casamassella, Lecce, 1890 – Lucugnano, Lecce, 1968), il barone-poeta di Lucugnano-Tricase che,  nelle Serre e nel biancore delle case e della  luce del Capo di Leuca, fu fondatore dell’Accademia Salentina, e visse con Arturo Onofri gli svolgimenti della poesia orfica, occupa una posizione a sé stante nel panorama della letteratura italiana del Novecento. Estraneo a tutte le correnti e le tendenze poetiche del secolo scorso, ha condotto per tutta la vita una coerente, solitaria, ardua ricerca di tipo spirituale, rifiutando il mestiere del letterato, incurante di notorietà e successo. Ha pubblicato le sue opere spesso in autoedizioni, quasi sempre in numero assai ridotto di esemplari, che hanno avuto perciò scarsissima diffusione non solo tra i lettori ma anche tra gli addetti ai lavori.

Nel silenzio e nella calma della tua casa
poesia-Gatto-x-Comi anche le parole non fanno rumore, vengono
 da lontano,
fermano l’anima, a deciderla,
a specchiarsi. Così, sul paesaggio di

 questa terra, la luce
– per troppa luce –
non è più luce, ma la reliquia di
un evento, la rovina di un ordine.

comi
Il 28 maggio 1962 il poeta Alfonso Gatto dedicava queste parole all’amico e sodale Girolamo Comi, in occasione della prima visita da lui fatta nel palazzo di Lucugnano, sede, dal 3 gennaio 1948, dell’Accademia Salentina, cenacolo intellettuale fondato, da Comi, con un nutrito gruppo di amici attivi sul fronte della poesia e dell’arte in ambito  locale e nazionale; tra questi i nomi di  Michele Pierri, Oreste Macrì, Mario Marti, Vincenzo Ciardo, Maria Corti, Luciano Anceschi, Rosario Assunto, Ferruccio Ferrazzi.
Fu quella un’esperienza irripetibile di Tricasenews_Palazzo_Comidialogo e confronto, segnata da incontri – avvenuti periodicamente fino al 1953, nelle sale di Palazzo Comi – mossi dall’impegno comune, nella compilazione della rivista “L’Albero”, progetto editoriale, che Comi sostenne economicamente in prima persona fino al 1966.
Girolamo Comi nasce a Casamassella, il 23 novembre del 1890, muore  a Lucugnano  il 3 aprile del 1968. Dopo aver vissuto a Losanna, Parigi e Roma gli anni della giovinezza, della formazione e della prima maturità, nell’immediato dopoguerra  fa in parte  ritorno definitivamente a Lucugnano, alternando soggiorni romani nella sua Casa di Via di Villa Emiliani a Roma, dove  studente liceale lo conobbi  e lo ebbi maestro . IMG_0714Il suo non è stato mai un esilio nella luce abbagliante del Capo di Leuca, anche perchè nel periodo estivo accoglieva il fior fiore della intellettualità italiana, da lui ospitata; fu invece una sorta di rigenerazione, un contatto con la natura, gli alberi e le rose che gli furono care. Un impegno tangibile ispirato dalla forza della condivisione di ideali legati alla poesia e all’arte tra letterati, artisti, intellettuali e comunità salentina.
Oggi, celebrati i cinquant’anni 8-2dalla morte del poeta, la mostra – e il relativo catalogo – Girolamo Comi. Spirito d’armonia  fa ampiamente luce  delle sue esperienze, ne ricostruisce in buona parte  le sue relazioni,  offre spunti per studiare a fondo  le sue raccolte poetiche, avanzare nuove ipotesi interpretative sul suo operare e – con l’ausilio dei preziosi documenti (edizioni, copie rivista, manoscritti, lettere, ecc.) custoditi nella biblioteca che porta il suo nome – tracciare la storia di una grande avventura culturale andata in scena da quella “ cattedra di poesia ” che è stato il Palazzo di Lucugnano, periferico soltanto geograficamente.
Tutto nella vita di Comi appare necessario e, anche le disavventure – come il fallimento dell’impresa dell’Oleificio Salentino, che lo obbliga a cedere, nel 1960, il palazzo di famiglia alla Provincia di Lecce, per far fronte ai debiti e garantirsi un sostentamento – sembrano essere segno di un destino: motivo di energia e di un continuo ripartire.
La mostra, che idealmente parte da Casa Comi a Lucugnano, è allestita contestualmente nel primo piano della Biblioteca Nicola Bernardini di Lecce. L’allestimento consente al pubblico di attraversare uno spazio immersivo di studio, ricerca e di condivisione della straordinaria esperienza comiana.
Tra i preziosi documenti in mostra – le edizioni rare pubblicate da Comi nel corso della sua esistenza, i numeri dell’Albero, manoscritti, lettere, foto – anche il libro delle presenze degli incontri dell’Accademia Salentina, con appunti, relazioni e disegni tracciati dai suoi membri.

Una ragionata selezione di opere degli artisti con cui Comi ha intessuto rapporti più intensi, in particolare Vincenzo Ciardo, Ferruccio Ferrazzi, Antonio D’Andrea e Lino Paolo Suppressa, completa il percorso di ricostruzione di questa storia di confronto tra le arti, il connubio fra parola e immagine, poesia e pittura.

SPIRITO D’ARMONIA (1939-1952)

SOGNO

Acceso d’una, purezza a venire

sentirmi tutto d’Angeli coperto

e nella penitenza del deserto

la Ragione di Dio veder fiorire.

La mia remota ossessione: guarire

del male e del peccato che ho sofferto

e nella morte che devo morire

splerider dell’immortalità che cerco.

Dalla terrestrità che mi devasta

succhiare il soffìo dell’aurora prima

fino a spogliarmi della carne guasta,

sì che il fiore dello spirito esprima

la luminosità ch’è custodita

nel fiato e nella fiamma della vita.

SPIRITO D’ARMONIA (1939-1952)

PADRE…

Padre, l’eredità di un mondo

in fiore io porto in me per quel volere

d’armonia sacra che dentro il mio tronco

hai posto e di cui ardono le sfere:

così che nello stesso corpo intriso

di colpa antica e di morte fatale

matura una preghiera ove ravviso

la mia natività spirituale.

E l’anima, remota abitatrice

di me, in me si risolleva

— fiore felice

destato dalla Tua grazia che alleva

segretamente la nuova radice

dell’immortalità d’Adamo e d’Eva.

 

SPIRITO D’ARMONIA (1939-1952)

CANTO DELLA VITA

Calma ricchezza del Creato in fiore,

orchestrazione somma

di fulgidi respiri che incolonna

una violenta volontà d’amore:

Albero che una linfa illimitata

incorona di gioventù perfetta,

tu nutri il raggio della mia giornata

col cielo acceso sopra la tua vetta;

e tutto quel che sono e che ricordo

e pienezza remota e coscienza

del ritmo della luce da cui sgorgo

con l’ansia di custodirne l’essenza.

 

Carlo Franza

 

 

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