16_1Era stata inaugurata il 5 marzo 2020, per poi chiudere al pubblico tre giorni dopo per via del decreto emanato dal Consiglio dei Ministri con le misure da adottare, su tutto il territorio nazionale, per contenere il propagarsi dell’epidemia. Tra le norme entrate in vigore,  vi è anche quella che ha visto la chiusura di musei e dei luoghi di cultura in tutta Italia, comprese quindi le Scuderie del Quirinale che aveva appena inaugurato Raffaello 1520-1482, grande mostra dedicata a Raffaello Sanzio in occasione del 500esimo anniversario dalla sua morte. Mattarella visita in anteprima la mostra di Raffaello alle ScuderieTra gli eventi più attesi del 2020 in Italia e anche in Europa, la chiusura della mostra ha rappresentato un durissimo colpo per organizzatori (l’esposizione è stata realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi, inoltre hanno collaborato al progetto la Galleria Borghese, il Parco Archeologico del Colosseo e i Musei Vaticani), addetti ai lavori e pubblico; adesso però, come già intrapreso da altre istituzioni museali in queste settimane, le Scuderie del Quirinale riaprono la mostra “virtualmente”, con contenuti digitali di cui il pubblico potrà fruire sui social e su YouTube.

Era la mostra più attesa dell’anno, in Italia e non solo, e già si prevedevano lunghe file per visitarla. Purtroppo, come tutti i musei e i luoghi della cultura, anche le Scuderie del Quirinale sono chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus ma “Raffaello 1520-1483” potrà essere finalmente visitata a distanza, con contenuti video, approfondimenti e incursioni nel backstage che, trasmessi in streaming sui canali social, permetteranno di ammirare alcune tra le più belle opere esposte e presenteranno dettagli e curiosità sull’arte del pittore rinascimentale e sulla più grande rassegna mai tentata finora.10-1-696x696

Raffaello 1520-1482 viene quindi riaperta offrendo ai visitatori della rete l’opportunità di scoprire le opere più belle presenti in mostra, Raffaello-scuderie-quirinale-1068x668attraverso video-racconti, approfondimenti e incursioni nel backstage. Con l’hashtag #RaffaelloOltreLaMostra sarà possibile ascoltare il racconto dei curatori e partecipare virtualmente agli incontri ospitati a palazzo Altemps prima dell’apertura al pubblico dell’esposizione: Silvia Ginzburg affronta il tema della giovinezza di Raffaello, Antonio Natali racconta il periodo fiorentino del pittore, Alessandro Zuccari ne approfondisce l’attività nella Capitale. A questi contributi si aggiungono anche quelli di importanti studiosi che, attraverso pillole video, approfondiranno temi legati all’arte di Raffaello. La serie, introdotta dalla curatrice Marzia Faietti con Qualche ragione, tra le tante, per amare Raffaello, partirà con Matteo Lafranconi, curatore e Direttore di Scuderie del Quirinale, con un focus dedicato al tema da cui parte il percorso espositivo, ovvero La morte di Raffaello. Gli altri approfondimenti saranno a cura di Francesco Di Teodoro e Vincenzo Farinella (la Lettera a Leone X, il progetto di Villa Madama, il rapporto di Raffaello con l’antico, con i suoi committenti e gli anni della gioventù), e dello studioso Achim Gnann, con una riflessione su Raffaello e Giulio Romano.

La Mostra di Raffaello con la visita online. Con l’hashtag #RaffaelloInMostra sarà invece possibile effettuare video-passeggiate all’interno delle sale delle Scuderie, con dettagli e curiosità sulle opere e il racconto dell’allestimento della rassegna che ha riunito 204 opere provenienti dalle più importanti collezioni internazionali, di cui 120 realizzate da Raffaello. Qualche esempio? La Madonna del Granduca delle Gallerie degli Uffizi, la Santa Cecilia dalla Pinacoteca di Bologna, la Madonna Alba dalla National Gallery di Washington, il Ritratto di Baldassarre Castiglione e l’Autoritratto con amico dal Louvre, la Madonna della Rosa dal Prado e la Velata, di nuovo dagli Uffizi. Per la prima volta, inoltre, sono messi a confronto nello stesso luogo i ritratti dei due papi che rappresentarono il cardine del successo romano di Raffaello: quello di Giulio II dalla National Gallery di Londra e quello di Leone X con i cardinali Giulio de’ Medici e Luigi de’ Rossi degli Uffizi. Le attività online proseguiranno con #RaffaelloInMostra: video-passeggiate all’interno delle sale, arricchite da dettagli e curiosità sulle opere, e incursioni nel backstage, con il racconto dell’allestimento della rassegna che vanta capolavori provenienti dalle collezioni dei più importanti musei al mondo, per un totale di 204 opere, 120 dello stesso Raffaello tra dipinti e disegni.

Carlo Franza

 

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