1052x701_cmsv2_24e319fe-84ff-5e52-8468-9663ce644e26-4635392Sono stati annunciati  i nomi dei vincitori della 63esima edizione del  World Press Photo 2020, il concorso di fotogiornalismo più prestigioso al mondo. Quest’anno sono state presentate 73.996 immagini realizzate da 4283 fotografi provenienti da 125 Paesi diversi.008_World-Press-Photo-Story-of-the-Year_Online_Romain-Laurendeau

Il fotografo giapponese Yasuyoshi Chiba è il vincitore del World Press Photo of the Year con Straight Voice, scatto che mostra un giovane, illuminato dalla luce di alcuni cellulari, mentre recita una poesia nel mezzo di un blackout avvenuto durante una manifestazione a Khartum, in Sudan, il 19 giugno 2019.

Il presidente della giuria del concorso Lekgetho Makola, ha dichiarato: “Soprattutto nel periodo in cui viviamo, pieno di violenza e conflitti, è importante avere un’immagine che sia d’ispirazione per le persone. Vediamo questo giovane, che non sta sparando, che non sta lanciando un sasso, 011_World-Press-Photo-Story-of-the-Year_Online_Romain-Laurendeauma che recita una poesia.”

014_World-Press-Photo-Story-of-the-Year_Online_Romain-Laurendeau013_World-Press-Photo-Story-of-the-Year_Online_Romain-LaurendeauChiba lavora per l’agenzia Agence France-Presse (AFP) e attualmente vive a Nairobi, in Kenya. Dopo aver studiato fotografia alla Musashino Art University di Tokyo, ha iniziato a lavorare per il quotidiano Asahi Shimbun. È diventato fotografo freelance e nel 2007 si è trasferito in Kenya, per poi entrare a far parte della AFP in Brasile nel 2011.L’opera fotografica è intrisa di una visione animata di voci  e speranze, di urla e di vita.012_World-Press-Photo-Story-of-the-Year_Online_Romain-Laurendeau009_World-Press-Photo-Story-of-the-Year_Online_Romain-Laurendeau

Il premio per la storia dell’anno invece è andato  al fotografo francese Romain Laurendeau, con il suo reportage “Kho, the Genesis of a Revolt. Kho”, che nell’arabo colloquiale parlato in Nord Africa significa “fratello” racconta della genesi di una rivolta. È la storia del profondo disagio della gioventù algerina che, osando, sfida le autorità, ispirando il resto della popolazione a unirsi alla lotta e dando vita al più grande movimento di protesta dell’Algeria degli ultimi decenni”.

Tutte le opere sono cariche di storia attuale, raccontano soprattutto una realtà che si diversifica nelle diverse parti del mondo,  sviluppano lacerti di vita, fotografano richieste di libertà, ritagliano visi che urlano gioia e dolore.

Carlo Franza

 

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