105877-Franco_Polizzi_Grandi_vicini_2020_pastello_48_x_66_cmCon una distillata collezione di pastelli Franco Polizzi omaggia la sua città, in una intensa mostra pensata negli spazi antichi del Caffè Letterario Franco_Polizzi_al_lavoro_foto_Gianni_ManiaVitaliano Brancati di Scicli, sede dell’omonimo storico Movimento Culturale. Dal 19 luglio al 31 agosto il celebre pittore siciliano, tra gli artisti dell’ormai famoso nucleo storico del Gruppo di Scicli ( con Guccione, Polizzi, Modica e altri ), porta in mostra le sue visioni paesaggistiche, reinvenzioni dei luoghi cari, il mare, il giallo e l’oro della campagna, gli spazi celesti, con opere in massima parte datate 2019-2020, tra le quali un nucleo prezioso di inediti. E il titolo “Cieli nuovi” trae ispirazione proprio dalla originalità e dalla esclusività delle opere, che celebrano le visioni vedute naturali polizziane, con una tecnica, il pastello, particolarmente congeniale all’artista, la cui opera è contrassegnata dall’inscindibile binomio di luce-colore.

Il commento critico e la cura dell’esposizione sono affidati ad Elisa Mandarà, critico col 1396862934-franco-polizzi-nello-spettacolo-dellrsquo;eterna-naturaquale Polizzi coltiva da anni un sodalizio ed una complicità di sguardo: “Un vento nuovo soffia freschezza in una silloge inedita di pastelli, che, rispetto al poderoso corpus degli oli, si configurano come lavori di più sciolta esecuzione,unnamedd’una impalpabile delicatezza, d’una più evidente freschezza di mano. Notiamo subito come i nuclei poetici cari all’artista, esempio immediato la porta finestra spalancata sulla buganvillea, guadagnino atmosfere nuove e nuove libertà, in una enfatizzazione di quel tratto connotativo dello stile polizziano, che è l’assimilazione della luce al colore”.

Con un cursus espositivo di pregio ininterrotto, dal 1975 a oggi, tra gli autori più significativi del panorama italiano contemporaneo, riconosciuto da nomi critici di primo rilievo ( io me ne interessai negli anni Novanta), Franco Polizzi conduce il suo lavoro con una fede assoluta nell’arte, in uno stile proprio di grande impatto emozionale e poetico, che ha tesaurizzato la grande tradizione e che è piena affermazione dell’autenticità di ispirazione e dei valori pittorici puri: “Siamo nell’era delle tecnologie e franco_polizzi_pittura_con_la_luna_065614del virtuale, dipingere è un atto eroico” -afferma l’artista aggiungendo che- “la pittura è qualcosa che si fa con le mani, oltre che con la testa e col cuore, la pittura è anche artigianato; essere fedeli al proprio sogno significa non farsi distrarre dalle mode, ovvero da tutto quanto ti può fare apparire la pittura come inadeguata o superata, démodé”. Sono opere nuove, quelle che potremo ammirare questa estate al Brancati di Scicli, ma che consolidano la riconoscibilità dell’opera di Franco Polizzi: “La fragranza dei pastelli più luce-paesaggio-franco-polizzi-marina-ragusa-410_900x600recenti conferma la straordinaria coerenza del percorso polizziano – continua Elisa Mandarà –, lo specifico storico del suo inconfondibile stile. È anzitutto la natura a suggerire una inesauribile sorgente di immagini, una mai paga fascinazione. L’occhio polizziano figura e trasfigura, ricerca immaginifico le sue finalità, deposita un precipitato di mondo, per come la visione dell’interno struttura e veste il reale, tramite il gesto e il segno della mano. E ciò, in una consapevolezza culturale profonda del passato, che comprende lo sguardo sensibile agli autori che hanno costellato la storia del pastello. Libero al contempo da debiti sostanziali iconografici e formali, il paesaggismo polizziano trascrive le fascinazioni naturali, con sensibilità rapace, finissima, enfatizzante gli stimoli cromatici e luminosi del visibile della terra.”.

Polizzi artista italiano della luce e del colore, non solo ci consegna cieli nuovi e terra nuova, ma il paesaggio italiano, il vero cuore dell’Italia amata in tutto il mondo. Ecco uno dei grandi paesaggisti italiani, capace ancora di parlare al grande pubblico con la pittura, con il cuore e con i sentimenti che raccontano le eterne stagioni del mondo.

Carlo Franza

 

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