L’uscita amara e forte  di Bill Gates il fondatore di Microsoft e presidente della Gates Foundation, che “il Covid 19  finirà solo tra due anni  e ci aspetta un autunno duro”, ha fatto il giro del mondo. C’è di più. Un’altra notizia ancora più sconvolgente è questa:  “Il coronavirus è stato creato in laboratorio a Wuhan”;  l’affermazione è della dottoressa Li-Meng Yan  che ha lavorato alla Hong Kong School of Public Health prima di denunciare il governo cinese, accusandolo di essere a conoscenza dell’origine dell’epidemia e di aver nascosto al mondo la minaccia. Intervistata dal talk show britannico Loose Women sul canale Itv, da un luogo non specificato per ragioni di sicurezza, la scienziata ha annunciato in diretta che presto sarà in grado di pubblicare le prove della natura “sintetica” del virus, nato nei laboratori di Wuhan da dove poi è uscito scatenando la pandemia.

“Tutti, anche chi non è uno scienziato e non ha conoscenze di biologia, sarà in grado di capirlo”, assicura la scienziata cinese. La versione ufficiale del virus diffuso dai “wet market” di Wuhan, dice la dottoressa Li-Meng Yan  è “nient’altro che una cortina fumogena creata dal governo di Pechino per nascondere la vera origine del Covid”. Già a luglio, la dottoressa aveva accusato le autorità comuniste di essere a conoscenza del potenziale letale del virus fin da subito, ma di aver scelto di nasconderlo alla pubblica opinione e al mondo per timore di rivolte. Secondo la virologa, un suo collega aveva avuto conoscenza di casi di contagio da uomo a uomo già il 31 dicembre 2019.

E non finisce qui. Sul  Coronavirus ecco quanto dice  il professor Joseph Tritto: “Nato in laboratorio. Tracce di Hiv nel genoma, perché è la prova definitiva”.  Italiano e cittadino del mondo, con una carriera medica e accademica internazionale, il prof. Joseph Tritto è un microchirurgo, esperto di biotecnologie e nanonotecnologie nonché presidente della Wabt (World Academy of Biomedical Sciences and Technologies), importante accademia nata sotto l’egida dell’Unesco nel 1987. Forte di questo bagaglio, ha dato alla luce un libro-rivelazione, in uscita in Italia il 4 agosto, Cina Covid 19 – La chimera che ha cambiato il mondo (Cantagalli, pp. 288, euro 20), destinato a suscitare un dibattito globale, in quanto dimostra, con prove scientifiche, che il coronavirus responsabile del Covid-19 è stato il frutto di una ingegnerizzazione di laboratorio. Nella fattispecie, il laboratorio di alta sicurezza di Wuhan.

La prima responsabile di questi esperimenti di ingegneria genetica è la prof.ssa Shi Zheng Li, a capo del laboratorio di Wuhan. Ma questo centro ha avuto gli aiuti del governo francese e dell’istituto Pasteur, da cui i cinesi hanno imparato l’uso dei genomi dell’Hiv. Vi è poi l’aiuto di alcuni scienziati americani, fra cui il prof. Ralph S. Baric, dell’Università della Carolina del Nord, e i fondi provenienti dagli aiuti Usa per lo sviluppo (Usaid). Gli scienziati Usa erano interessati agli studi sui coronavirus, che però fino al 2017 erano proibiti nel loro Paese, a causa della loro pericolosità. Secondo il prof. Tritto, la prof.ssa  Shi Zheng-Li “probabilmente non aveva alcun interesse a lavorare per scopi militari, o di altro tipo, a meno che non sia stata obbligata a farlo. Nessuno mette in dubbio la sua buona fede”. Ma è un fatto che dopo l’enorme pubblicità sul laboratorio, causata dalla pandemia, oggi a capo dell’Istituto di virologia di Wuhan è stato nominato il generale maggiore dell’Esercito popolare cinese, Chen Wei, alla quale è stata affiancata un’equipe ove spicca il nome di Zhong Nanshang, famoso pneumologo di lunga esperienza nelle malattie polmonari infettive. Il generale Chen Wei è anche un’esperta di armi biochimiche e di bioterrorismo. L’Istituto di Virologia di Wuhan è stato dunque praticamente commissariato e messo sotto il controllo delle Forze armate. Della prof.ssa Shi Zheng-Li non si sa nulla: sembra scomparsa. ricordano i primi medici che hanno denunciato la presenza di un’epidemia a Wuhan, condannati poi al silenzio dalla polizia e minacciati di licenziamento. Parliamo della Prof. Ssa Ai Fen , la prima a parlare già in novembre di una “strana influenza”, silenziata dalle stesse autorità ospedaliere; del prof. Li Wenliang oculista, anch’egli silenziato e poi morto di Covid 19, infettato da un suo paziente. Anche della prof. ssa Ai Fen non si sa più nulla e pare irrintracciabile. Il libro del prof. Tritto  è un vulcano in esplosione, compie anche una disamina  sull’Organizzazione mondiale della sanità, divenuta – a detta di molti – “ un burattino” nelle mani della leadership di Pechino,avendone assecondati i silenzi sull’epidemia.

Carlo Franza

 

 

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