La storica scuola di musica riapre le porte sotto la guida del nuovo direttore, l’illustre Prof.  Roberto Favaro, all’insegna di nuovi progetti per il futuro: attività performative, nuove collaborazioni, dialogo tra le altre arti, innovazione e sviluppo della creatività. Le iscrizioni sono aperte fino al 25 settembre. Si aprono le porte della storica sede di Villa Simonetta e della sede di via Decorati al Valor Civile: una ripresa speciale dopo la pausa estiva per la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado che coincide con i primi giorni di lavoro del nuovo direttore, il Prof. Roberto Favaro, musicologo di fama internazionale nominato all’inizio di agosto. 

La Scuola, fondata nel 1862, forma musicisti professionisti e si articola in cinque Istituti: Musica Antica, Musica Classica, Ricerca Musicale (IRMus), I Civici Cori, Civici Corsi di Jazz. Agli Istituti si aggiunge il CEM, Centro di Educazione Musicale, dedicato ai corsi amatoriali.
Sono ancora aperte, fino al 25 settembre, le iscrizioni agli esami di ammissione, mentre si prepara una ripartenza delle attività didattiche ricca di novità, trovando in ogni ambito il modo di far convivere la sicurezza sanitaria con nuove idee e azioni di sviluppo della Scuola. La cifra che più caratterizzerà il nuovo anno a guida del Prof. Favaro sarà quella della perfomance. Dopo il blocco dovuto al lockdown c’è sicuramente tanta voglia di tornare a esibirsi, ma soprattutto il ritorno degli studenti sulla scena troverà un nuovo impulso nella stretta collaborazione con le altre Scuole di Fondazione Milano e con le altre Istituzioni culturali, oltre che nella contaminazione di spazi e linguaggi.

“Accanto alle consuete attività didattiche e di studio, la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado proporrà ai suoi studenti numerose opportunità in ambito perfomativo” dice il direttore Roberto Favaro. “Le performance si svolgeranno all’insegna della sicurezza, che ci darà uno stimolo per pensare a spazi non abituali per le esibizioni: dai parchi ai musei, dai giardini agli spazi privati. Ma soprattutto saranno all’insegna della collaborazione e della contaminazione. Collaborazione con le altre Scuole di Fondazione Milano – la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, la Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli – e con le altre Istituzioni musicali non solo milanesi. Contaminazione che trasformerà la forma degli spettacoli, in cui la musica si troverà a interagire con le altre arti, con il cinema, il teatro, le nuove tecnologie. Gli studenti potranno entrare in contatto diretto e attivo con il mondo dello spettacolo e in più esplorare nuove forme di azione performativa e musicale dialogando con la moda, il design, la fotografia, la video arte, la pittura, la scultura, l’architettura, l’arte del paesaggio”.

Cuore dell’offerta formativa sono i corsi di diploma accademico di I e II livello AFAM, equiparati a percorsi di laurea triennale e magistrale, nell’ambito della musica antica, classica, jazz e contemporanea. Per questa fascia di formazione le novità riguarderanno sia l’arricchimento dell’offerta con aperture verso altri ambiti rispetto a quelli che tradizionalmente si studiano all’Abbado, come ad esempio la popular music e la sound art, sia l’avvio di progetti di ricerca. “Per i corsi universitari” continua il direttore Favaro “accanto alla continua valorizzazione della musica classica e antica penso ad un’apertura alla popular music, al sostegno al jazz e alle sue ramificazioni stilistiche e interdisciplinari, all’allargamento delle possibili azioni sonore nell’ambito della musica elettroacustica e del sound design. Intendo avviare anche progetti di ricerca propedeutici ai dottorati secondo un’idea avanzata di nuova conoscenza promossa dalla creatività artistica”. 

Grande attenzione sarà dedicata alla dimensione internazionale, che sarà sviluppata anche attraverso nuove collaborazioni e masterclass. Nella Scuola è sempre stata cospicua la presenza di studenti stranieri, provenienti dall’Europa e da più di 30 paesi del mondo. La presenza internazionale è particolarmente significativa per i corsi di musica antica e per i corsi di canto lirico e vocal coach dell’istituto di Musica Classica. Agli studenti iscritti ai corsi curricolari si affiancano quelli che scelgono di frequentare la scuola nell’ambito del progetto Erasmus.

“Sono certo che Milano e la Abbado siano in grado di essere ancora attrattive per gli studenti internazionali anche nella situazione attuale segnata dalla pandemia” aggiunge Favaro. “Per la fase iniziale dell’anno accademico daremo comunque loro la possibilità di seguire le lezioni a distanza nel caso in cui ci siano concreti impedimenti a raggiungere l’Italia. La dimensione internazionale sarà sviluppata anche attraverso collaborazioni con le maggiori orchestre europee per la realizzazione di masterclass e progetti speciali”.

La ricca offerta formativa della Scuola di Musica comprende inoltre i percorsi propedeutici, per i più piccoli, e i corsi base e pre-accademici“Bambini e ragazzi sono quelli che hanno sofferto di più in generale per la situazione di emergenza che ha messo in discussione abitudini e certezze dalla scuola dell’obbligo, alle attività ricreative, alla vita sociale. Per loro la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado vuole essere un punto di riferimento”, prosegue Favaro. “Studiare musica aiuta a sviluppare la capacità di apprendimento, di concentrazione, di comunicazione, oltre che incoraggiare la creatività, l’empatia, il senso di responsabilità e l’attitudine al problem solving. Nei momenti di difficoltà come quello che abbiamo e stiamo attraversando lo studio musicale può diventare un valido supporto per affrontare l’incertezza della quotidianità soprattutto per i più giovani”. 

Infine la Scuola propone corsi per amatori, nella sede del CEM – Centro di Educazione Musicale, in zona Forlanini, lezioni di strumento, di canto, di musica di insieme che spaziano tra i diversi generi musicali.   “L’esigenza di chi frequenta i corsi amatoriali, soprattutto gli adulti, è conciliare la passione per la musica con gli impegni lavorativi e familiari, cosa che oggi più che mai può essere problematica. La nostra parola d’ordine dovrà essere flessibilità”, conclude il direttore Favaro “Sfrutteremo tutte le risorse, anche quelle della didattica online a cui il periodo di lockdown ha dato un forte impulso, per fare in modo che la musica continui ad abitare la quotidianità di più persone possibile”.

Per gli studenti di tutte le età e di tutti i corsi sono stati approntati protocolli di sicurezza specifici per le attività musicali che prevedono l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale e turni diversificati in cui gli studenti potranno avvicendarsi seguendo percorsi separati. Sono stati installati separatori in plexiglass per proteggere fiati e cantanti e messi a disposizione appositi detergenti per le tastiere dei pianoforti che dovranno essere utilizzati prima e dopo l’uso dello strumento. Il gran numero di lezioni individuali e la presenza di un grande parco, che potrà essere sfruttato per alcune attività in caso di bel tempo, garantiranno che non si verifichino situazioni di affollamento.  Per la prima fase dell’anno, come da indicazioni del Ministero dell’Università e della Ricerca, è prevista una modalità di didattica mista che utilizzerà la formazione a distanza per diverse aree disciplinari, specie in ambito tecnologico e per materie complementari e teoriche. 

Gli esami di ammissione si svolgeranno prevalentemente online, inviando video della propria esecuzione musicale e attraverso video-colloqui. In presenza saranno invece svolte le ammissioni di chi non possiede competenze strumentali (esami attitudinali) e quelle per il corso di direzione d’orchestra e per i cori. Tutte le informazioni sul sito https://musica.fondazionemilano.eu 

Carlo Franza

 

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