A  Palazzo Chigi in Ariccia il Centro Europeo per il Turismo e la Cultura di Roma  ha inaugurato  una Mostra dal titolo:LA LUCE DEL BAROCCO – Dipinti da collezioni romane” – che vuole essere la testimonianza dell’essenzialità del lavoro che da oltre 110 anni ACEA S.p.a. svolge, tutto questo per sottolineare il grande impegno che questa Società affronta per promuovere anche il nostro Patrimonio Artistico attraverso un’opera professionalmente eccezionale di illuminazione dei più grandi e importanti monumenti del territorio punto di attrazione di milioni di turisti presenti a Roma per ammirare la nostra Arte e la nostra storia, fondata sulla cultura e sulla sua valorizzazione. La mostra, aperta fino al 10 gennaio 2021,  è realizzata in collaborazione con il Palazzo Chigi in Ariccia e lo stesso Comune di Ariccia. L’arte barocca, che a Roma trova la sua origine e le sue più alte manifestazioni, si presta magnificamente a questo, in quanto la Luce, in tale espressione artistica tipica del Cattolicesimo, si carica di significati simbolici e mistici, legati al tema della grazia e della redenzione dell’uomo, di cui è visualizzazione. Pensiamo alla luce nei quadri di Caravaggio e nelle opere del Bernini. Palazzo Chigi in Ariccia, ideato da Bernini per la famiglia del papa Alessandro VII, è il luogo più adatto per ospitare tale mostra, essendo sede del Museo del Barocco romano e una della dimore barocche più importanti d’Italia.
Ariccia stessa, trasformata da Bernini in città ideale barocca, conserva molte opere legate a questo stile. La Chiesa Collegiata dell’Assunta, capolavoro della maturità del Bernini, ove Luce fisica e Luce divina formano un’unità in chiave simbolica, è una concreta espressione del valore salvifico della Grazia. Una mostra legata al tema della Luce in questo particolare momento che stiamo vivendo, vuole esprimere speranza e rinascita, dopo mesi di clausura e segregazione forzata. La Luce ha da sempre un valore simbolico connesso alla nascita, al risveglio dopo la notte, alla resurrezione della natura dopo l’inverno e per il cattolicesimo ad un messaggio di speranza di vita eterna suscitato dalla sequela del messaggio di Cristo. Il Barocco quindi, che del Cattolicesimo è la massima espressione artistica, è lo stile più adatto per veicolare un messaggio ottimistico di riscatto umano e sociale. Viene presentata in mostra una selezione di importanti dipinti di artisti di chiara fama provenienti da collezioni private romane, in gran parte inediti o mai esposti al pubblico.  La mostra vuole incentivare e promuovere il collezionismo, come agente culturale del rinnovamento della ricerca, motore economico del settore e tramite di arricchimento di collezioni pubbliche, ove spesso le raccolte private confluiscono per lasciti e donazioni.

Vengono esposte opere di Bernini e della sua cerchia, assieme a dipinti di Giovanni Baglione, Mattia Preti, Agostino Tassi, Gaspar Dughet, Sebastiano Conca, Pierre Subleyras e altri maestri del Seicento e Settecento, offrendo una larga panoramica sulla pittura romana per quasi due secoli. La mostra è articolata in vari generi pittorici, tra ritratti, pittura di figura a soggetto sacro e profano, paesaggi, vedute e nature morte. Motivo conduttore: la Luce come motivo espressivo, formale e simbolico.L’evento, attraverso pannelli didattici e il catalogo, offre anche una panoramica dell’azione dell’Acea nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Infatti nel percorso espositivo saranno anche esposte immagini fotografiche dei più importanti siti storico-artistico, opere e monumenti archeologici di Roma collegati al tema della Mostra e che sono illuminati dalla Società.

Carlo Franza

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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