Lo stupore non finisce mai. Ci vorrebbero ore, giornate intere per guardare, capire, ma soprattutto lasciarsi andare ai mille segni grafici, alle parole, gli abbozzi di segni, i rimandi ad altro, i paesaggi anatomici, le allusioni che indicano qualcosa e poi virano in un’altra direzione, le onde, i passaggi che Gianfranco Baruchello lascia sulle tele di alluminio e che mette al riparo nelle sue scatole. L’inaugurazione che c’è stata poco tempo fa  -e la mostra è ancora in corso- presso la sede londinese della Galleria Massimo De Carlo a South Audley Street è stata una festa per il grande […]