Due monumentali segni rossi, dalle forme spigolose, nei quali si condensa la vocazione di un territorio. È così che l’artista Joshua Cesa rende visibile un frammento di quel confine con l’Est che lungo i secoli ha diviso le popolazioni della frontiera orientale, anche costringendole all’assunzione di identità imposte (nella storia recente, con le guerre mondiali). L’installazione sorge nel cuore del Carso goriziano, nella riserva naturale dei laghi di Doberdò: realizzata in tessuto – e perciò destinata a consumarsi gradualmente -, riprende l’aspetto cromatico del paesaggio circostante, caratterizzato dal cespuglio detto “foiarola”, cui è legata una significativa memoria storica: si dice che le sue […]