Non c’è dubbio, il suo nome è stato accostato a quelli di Caravaggio e Zurbarán. E Guido Reni ne ammirava la “sapienza grande nel disegno e nella forza del colorito”. Pochi sono stati capaci di dipingere nudi maschili più potenti e seducenti di quelli creati da Carlo Bononi. Le sue tele sono vere e proprie meraviglie pittoriche create in tempi tragici, di carestie e pestilenze, nell’Italia di inizio Seicento. A servizio, ma non troppo, della Controriforma. Un capitolo della storia dell’arte affascinante anche se poco conosciuto. La mostra che ho visto qualche settimana fa  è  certo  un appuntamento espositivo riservato […]