Ci sono artisti che hanno messo in piedi la loro storia con una passione unica e irripetibile. Fra questi, Armando Marrocco (Galatina,1939) a Milano fin dagli anni Sessanta quando, ancorchè giovanissimo e apprezzato da Lucio Fontana, potè districarsi attraverso tutti quegli svolgimenti nuovi che caratterizzarono gli anni fino all’Ottanta, con ricerche, movimenti, gruppi, esperienze, ovvero dallo spazialismo al focus informale, dall’arte programmata al cinetismo, al minimalismo, fino alle culture primitive cui l’artista italiano ha voluto centrare parte del suo lavoro, inseguendo “visioni”, colori soffici e tonali capaci di esprimere un sentimento cosmico, e il dialogo sensibile con il colore e […]