Con un titolo un po’ emblematico attinto dal linguaggio giornaliero del mondo studentesco, e per di più  da memorie scolastiche dove spesso la matematica è stata sedimentata come materia  graffiante,ecco che Roberta Savelli (Milano 1969)  riandando alle sue esperienze ben catalogate, trova misterioso imprimere a un capitolo del suo percorso pittorico, quel cenno alla matematica, anzi agli “esercizi di matematica” che ogni alunno si porta nell’inconscio fino a tarda età. Non paia fuor di luogo questo legame visto che l’arte negli ultimi trent’anni ha intessuto legami con la scienza, con la natura, con il teatro, con la danza, con la […]