in cerca di resurrezione

Nessun momento dell’anno è più adatto per questa riflessione. Gli italiani, a volte senza neppure accorgersene, vivono in questi anni in un pessimismo cosmico che tormenta le loro menti. E questo succede perché abbiamo dimenticato una semplice parola che può cambiare il mondo: resurrezione.

Presi come siamo dalla crisi della nostra civiltà, infettata da metastasi di disumane ideologie mortifere, non riusciamo a vedere al di là del nostro cupo orizzonte.

Che inizia dall’anima. Paradossalmente molti di quelli che governano la nostra religione ci raccontano che la nostra fede non è migliore delle altre e tutto quello che abbiamo fatto prima del Concilio Vaticano II è un disonore. E così, con volto perplesso e schifato, finiamo per non occuparci più della nostra anima.

Poi ci sono le nostre emozioni, di cui siamo totalmente ignari, che vengono governate dai meccanismi della pubblicità. E così finiamo per essere un gregge portato al macello del consumo.

L’ideologia femminista ha mischiato le carte rendendo la creazione di famiglie stabili sempre più difficile. E così siamo diventati soli, disperatatamente soli, e finiamo alla ricerca dell’altro su improbabili social network.

Così ci siamo chiusi alla vita, non facciamo più figli e siamo consapevoli che questo è garanzia di veloce sparizione.

Nel frattempo ci troviamo in casa lo straniero e dovremmo pure far finta che tale non sia.

Questa complessa situazione porta alla nostra incapacità di mettere energie vitali in quella superficie sociale che crea danaro e ricchezza, e così muoriamo pure da poveracci.

Tutto questo appartiene alla dimensione della morte.

Ma noi dovremmo sapere che esiste la resurrezione.

Dovremmo sapere che basta un briciolo di speranza per credere che al di là dell’orizzonte la tempesta si acquieterà.

Dovremmo sapere che ogni crisi è portatrice di cambiamento e dipende da noi la nuova direzione che prenderemo.

Dovremmo sapere che lottando si conquistano risultati e anche questa morente società italiana può cambiare rotta e tornare ad essere se stessa.

Basta illuminare le nostre quotidianità, e i nostri cuori, con la luce della resurrezione per avere la certezza che riusciremo a vincere il male che ci appesta e torneremo a costruire famiglie, a fare figli, ad esprimere la nostra identità. E perché no anche a fare quattrini.

Quando siamo immersi nei momenti difficili tutto ci sembra scuro, ma solo perché non ricordiamo quanta luce ci aspetta.

Ecco perché vale la pena meditare la Pasqua. Buona resurrezione a tutti.

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