marcia per la vita

Sono stato alla marcia per la vita a Roma.

Ero convinto che le marce fossero cose da rivoluzionari e riottosi comunisti. Quando ho visto Giorgia Meloni e gli onorevoli Giorgetti, Fontana, Comencini e il senatore Pillon della Lega mi sono dovuto ricredere.

Ho marciato perché noi italiani, con 1,26 figli per donna, siamo in via di estinzione e neanche il WWF ci protegge. Ho marciato perché questo Paese ha bisogno di una cultura della vita che ci consenta di fare figli. Senza figli non c’è futuro. E c’è un bel libro proprio del citato Fontana, insieme a Gotti Tedeschi, che racconta la faccenda in modo ineccepibile.

Si manifestava contro l’aborto. Perchè se invece di farli i bambini li ammazziamo prima che nascano siamo certi che futuro non ci sarà.

C’era una marea di gente, un vero fiume umano che ha dimostrato che non è poi così strano non pensarla come il pensiero unico che ci vogliono imporre.

Tanti cattolici, ma pochi vescovi, che evidentemente preferiscono essere politicamente corretti. C’era il Cardinale Burke, che è semplicemente stupendo, i vescovi Mons. Carlo Maria Viganò e Luigi Negri. Il quale, essendo politicamente scorretto sin dal cognome non poteva mancare.

C’era un vero popolo, un sacco di giovani e famiglie con tanti figli.

Un popolo che non crede alle sirene del femminismo, dell’egalitarismo, della cultura divorzista e abortista e marcia avanti. Da qualche parte arrivera.