Ricollegandomi al precedente post sull’abbattimento del SU-24 russo da parte della Turchia vorrei mettere in evidenza un fatto che sembra non aver trovato molto spazio sulla stampa nostrana, ma che vale la pena valutare.

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Il sito di analisi anti-terrorismo russo Kavkazpress ha pubblicato ieri un pezzo dove veniva svelata l’identità del “branco” che sarebbe responsabile dell’uccisione di Alexander Pozynich, il pilota paracadutatosi dopo che il proprio velivolo veniva colpito da un F-16 di Ankara. Il pezzo è stato tradotto e rilanciato dall’Intellettuale Dissidente.
Leggendo il rapporto della Kavkazpress emergono subito alcuni aspetti interessanti:

– I miliziani hanno aperto il fuoco contro il pilota in discesa col paracadute, violando così la Convenzione di Ginevra.

– Il“capo-branco”, tale Alpaslan Celik,  non sarebbe un turcomanno, ma un cittadino turco figlio di Ramzan Celik, ex sindaco della cittadina di Keban, nella provincia turca di Elazig e membro del partito nazionalista MHP.

– Nel luglio 2014 Alpaslan Celik veniva immortalato in Iraq dove pare stesse combattendo per “proteggere” la popolazione turcomanna.

– Alpaslan Celik appare in alcune foto, assieme ad altri commilitoni, mentre fa il gesto dei “Bozkurtlar”, i ben noti “Lupi Grigi”, organizzazione di estrema destra turca indicata in passato dai russi come legata alla rete Gladio.

Un altro elemento interessante emerge dalle immagini di una conferenza stampa organizzata, subito dopo l’uccisione del pilota russo, dal gruppo “turcomanno”, nelle quali si può vedere Alpaslan mentre mostra con orgoglio un pezzo del paracadute del pilota e parla ai microfoni di Cnn e Fox News. Già, perché nonostante la zona geografica in questione non sia certo tra le più facili da percorrere a causa dei check-point, dei combattimenti, dei bombardamenti, sembra che le emittenti televisive abbiano raggiunto la zona della conferenza stampa in tempi piuttosto brevi.

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E’ dunque possibile che il governo AKP abbia preso di mira il jet russo perché i raid di Mosca colpivano interessi turchi in territorio siriano? Una domanda più che legittima visto che, se l’ipotesi del sito russo venisse confermata, ci troveremmo davanti a milizie di cittadini turchi, con legami istituzionali, che perseguono gli interessi di Ankara in territorio siriano.

 

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