Ultimamente sta andando molto in voga la teoria secondo cui i centri non sarebbero soltanto immuni dal radicalismo ma costituirebbero persino un vero e proprio baluardo, assieme all’associazionismo islamico, contro l’estremismo.
A sostegno di tale visione viene spesso propinata una presunta affermazione dell’islamologo Olivier Roy secondo cui nessun membro dell’ISIS ha mai fatto parte di associazioni islamiche, fatto volontariato in moschea o difeso le cause siriane, egiziane o palestinesi. Peccato però che le cose non stanno esattamente così e chiunque si occupa seriamente di sicurezza ha bene in mente alcuni elementi:
1- Estremismo e terrorismo non sono sinonimi. L’estremismo fa riferimento a una visione ideologica, politica e /o religiosa portata all’estremo. Nel campo dell’Islamismo sono molti i gruppi considerati tali e non sono necessariamente tutti in accordo tra loro così come non sono tutti necessariamente attivi nella lotta armata. Il terrorismo è invece un modus operandi che fa però riferimento a una determinata ideologia.
2- Ridurre il concetto di terrorismo ed estremismo soltanto all’Isis significa non conoscerne il panorama mondiale e neanche la storia del radicalismo di matrice islamista. Sono infatti presenti oggi numerosi gruppi della galassia islamista in lotta tra loro, come nel caso del conflitto siriano, dove si fronteggiano Hizbullah, gruppi qaedisti, della Fratellanza Musulmana e dell’Isis. Nel Caucaso settentrionale è ormai evidente la diatriba interna tra jamaat dell’Imrat Kavkaz e quelle dell’Isis, giusto per citarne alcune.
Andiamo però alla parte più interessante: la visione sopra esposta trova riscontro nella realtà? Mettiamo da parte teorie e elenchiamo alcuni fatti.
A Vienna è oggi sotto processo l’imam Ebu Tejma (Mirsad Omerovic), che gestiva la moschea di Altum Alem, nel viennese. L’imam è accusato di aver reclutato circa 160 jihadisti per la Siria, tra cui due minorenni austriache di origine bosniaca Sabina Selimovic (16 anni) e Samra Kesinovic (17).
In Italia diversi centri islamici nelle province di Pordenone, Cremona, Bergamo e Siena hanno ospitato reclutatori come Bilal Bosnic (attualmente in carcere e sotto processo in Bosnia) ma anche predicatori come Idriz Bilibani, con precedenti penali in Kosovo per banda armata. Bilibani risultava attivo nella dawa (predicazione) oltre-Adriatico assieme a Mustafa Imeri e Ismail Skenderi.

bosnic

L’attivismo islamista di Bilal Bosnic e Idriz Bilibani presso il centro islamico di Monteroni d’Arbia, a Siena

A Trento invece venivano immortalati in una foto di gruppo all’interno di un centro islamico Ismar Mesinovic e Munifer Karamaleski, due balcanici residenti in Italia e partiti per combattere nelle file dell’Isis (entrambi segnalati più volte ad attività di dawa assieme a dei loro confratelli). In quella foto apparivano diversi personaggi attivi nella predicazione islamista e ben noti in ambito  associazionistico su suolo italiano.

TN mesinovic karamaleski

Mesinovic e Karamaleski rirtratti in un centro islamico a Trento. I due si sono arruolati nell’ISIS a fine 2013

Nell’aprile 2015 veniva arrestato a Zingonia Muhammad Zulkifal, imam di un centro islamico Tabligh, attivo sia come predicatore che in ambito di “volontariato” (termine che di per se vuol dire tutto e niente).
Le accuse per Zulkifal sono costituzione e organizzazione di associazione terroristica internazionale; finanziamento della stessa organizzazione che è responsabile della strage al mercato di Peshawar a ottobre 2009 e di numerosi attentati. E poi duplice omicidio (come mandante) e trasporto di valuta all’estero.
Sempre in Italia varrebbe la pena approfondire il ruolo che potrebbe aver avuto la siriana-canadese Bushra Haik all’interno dell’Islam italiano, visto che, secondo le indagini, sarebbe stata proprio lei a radicalizzare diverse giovani tra cui Maria Giulia Sergio, utilizzando la piattaforma Skype.
In Piemonte invece, così come in altri centri islamici d’Italia, veniva documentata la presenza del predicatore italo-australiano pro-ISIS Musa Cerantonio, anch’egli fotografato con personaggi noti dell’islamismo in Italia. Tra le sue varie tappe, anche una presso l’Associazione Donne e Mamme Musulmane ad Argenta.
Cerantonio è stato arrestato nelle Filippine nell’estate del 2014 e successivamente estradato in Australia.
In Italia Cerantonio era diventato noto per una controversa foto scattata davanti a San Pietro a Roma.

Cerantonio con la bandiera nera davanti a San Pietro

Cerantonio con la bandiera nera davanti a San Pietro

Musa Cerantonio alla trasmissione dedicata alla dawa "La Verità"

Musa Cerantonio alla trasmissione dedicata alla dawa in italiano “La Verità”

L'attivismo islamico di Cerantonio ad Argenta

L’attivismo islamico di Cerantonio ad Argenta

arrest cerantonio

L’arresto di Cerantonio nelle Filippine

E’ poi vero che membri dell’Isis non hanno mai difeso le cause egiziane, palestinesi o siriane?

Scriveva Anass el Abboubi sul proprio profilo Facebook poco dopo essere partito da Brescia per la Siria unendosi all’Isis:
“Come join us…..Solidarietà con il popolo Syriano, che subisce massacri ogni giorno….mentre il mondo discute su quanto petrolio e gas hanno a disposizione”.
Nel maggio 2015 l’Isis lanciava un comunicato con il quale minacciava di morte la magistratura egiziana in seguito a una eventuale condanna a morte emessa nei confronti di Mohamed Morsy, ex leader del partito filo-Fratelli Musulmani FJP.
Nessun membro dell’Isis ha mai difeso la causa palestinese? Eppure lo scorso dicembre fu proprio il Califfo “al-Baghdadi” a dichiarare:
“Ebrei, non vi godrete la Palestina. Allah vi ha fatti riunire in Palestina in modo che i Mujahideen possano raggiungervi al più presto e voi vi nasconderete vicino alla roccia e all’albero. La Palestina sarà la vostra tomba”.
Questi sono soltanto alcuni fatti, documentati, su cui ponderare attentamente.

Tag: , , , ,