Nei giorni scorsi abbiamo cercato di capire quali ripercussioni ha avuto e può avere in futuro la nascita di un nuovo soggetto politico dichiaratamente (fin da nome) di centrodestra. E abbiamo citato – praticamente uno per uno – i consiglieri di zona, non pochi, che hanno deciso di aderire alla nuova formazione fondata da Angelino Alfano e guidata a Milano, da Maurizio Lupi e dagli uomini a lui più vicini (il “Nuovo centrodestra” appunto).  Oggi ci occupiamo di chi è rimasto. Oltre trenta consiglieri hanno deciso di restare in Forza Italia. Molti non hanno avuto dubbi, altri li hanno risolti, qualcuno è restato con la convinzione di dover dare un contributo anche di cambiamento e partecipazione. Due storie particolari sono quelle di Gabriele Legramandi e Marco Di Vittorio.

Il primo, moderato, cattolico, e spesso indicato come esponente di Comunione e Liberazione (in realtà non lo è) ha spiegato in Consiglio con queste parole la scelta di restare in Forza Italia (o di passare dal Pdl a Forza Italia): “Non è in contraddizione con la direzione scelta dai miei colleghi consiglieri che hanno deciso di aderire a questo nuovo soggetto – ha detto Legramandi davanti ai colleghi, che in zona 9 hanno costituito un gruppo Ncd – Ritengo che però a livello politico scindere e dividere i moderati non è la scelta giusta, non è la scelta per il futuro. Ho scelto di essere amministratore locale, in questa veste mi sono presentato ai cittadini e 216 di loro hanno scelto di darmi la loro fiducia. Quindi credo che rispetto a loro debba sicuramente e innanzitutto coerenza, coerenza nel senso di garantire loro un’efficacia del mio lavoro politico. Per questo non aderisco al Nuovo Centrodestra, nonostante credo che la direzione che nel futuro dovremo prendere sia molto vicina a quella da loro intrapresa, ma rimango in Forza Italia per continuare il mio lavoro per i cittadini con le motivazioni con cui sono partito”.

Marco Di Vittorio, invece, ai suoi amici ha semplicemente detto: “Io rimango con Silvio“. Caso particolare il suo, dal momento che – alla vigilia delle elezioni regionali, pochi mesi fa, si era sospeso dal Pdl per candidarsi con l’ex sindaco Gabriele Albertini: “Attenzione – ha spiegato a chi ha chiesto conto di questo suo percorso – mi sono candidato con Albertini perché doveva essere il candidato del centrodestra ma poi è stato abbandonato. Avendo già dato la mia parola ho deciso di correre lo stesso sospendendomi dal partito. Ho corso con le mie forze, non sono stato eletto con i voti di Berlusconi per poi cambiare”. La sua scelta confermerebbe quello in viale Monza si dice da qualche giorno: che a fronte di qualche perdita dovuta alla nascita del “Nuovo centrodestra” ci sarebbe anche qualche nuova adesione o qualche “ritorno di fiamma”.