Scene di amore-odio e gelosia (ed espulsioni) fra grillini e leghisti. Anche a Milano. L’ultimo intervento del comico, quello sulle “macroregioni”, ha fatto molto parlare, provocando analisi, commenti e anche qualche dietrologia. Beppe Grillo, con l’evocativo titolo “E se domani…” ha sostanzialmente auspicato la divisione dell’Italia, definendo “arlecchinata” l’unità nazionale del Paese. Soddisfatti i leghisti, che hanno subito rivendicato la primogenitura di queste idee iper-federaliste, o secessioniste. E gli effetti di questa imprevista svolta si sono visti perfino in zona 9, a Milano. Un consigliere leghista, Andrea Pellegrini, ha pubblicato su un profilo facebook dedicato alla zona 9 il link all’intervento di Grillo. Per tutta risposta ne ha ottenuto l’espulsione, per un mese, dal gruppo stesso, fondato e gestito – a suo dire – da simpatizzanti grillini. Motivo dell’espulsione? Sarebbe andato fuori tema, non parlando del quartiere. “La regola? Dipende da chi ci va fuori tema”, sorride Pellegrini.

L’incrocio Lega-Grillo apre scenari inesplorati. “La sua uscita non mi ha sorpreso – spiega Pellegrini – Grillo ha sempre avuto idee del genere. Non ha fatto questa mossa per convenienza, magari perché ha consensi da attrarre, i federalisti e i leghisti sceglieranno sempre la Lega, che è l’originale. Lui l’ha fatto per convinzione, e pagherà anche un prezzo per questo, tirandosi dietro molte critiche”. Ma se Grillo è filo-leghista, come confermerebbero certi suoi vecchi video in cui parla di Bossi in termini elogiativi, come si spiega allora questo incidente con questi presunti “grillini”? “Un conto è Grillo – dice Pellegrini – altro discorso i grillini, soprattutto questi, che sono di sinistra, e non tollerano facilmente questa svolta, non la vedono bene”. Pellegrini invece la vede bene eccome: “Se non votassi Lega voterei per i 5 Stelle, poi per Forza Italia, non per altri. Per me potrebbe aprire un fronte interessante, con Lega, i 5 stelle e altri. Non contro l’euro, ma contro questa Europa”.

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