Sono passati 42 anni: il 17 maggio 1972 alle 9:15 il commissario Luigi Calabresi fu assassinato a Milano in via Francesco Cherubini mentre andava in ufficio. Quella di un commando di Lotta continua fu l’esecuzione materiale finale, ma l’omicidio di Calabresi era iniziato molto tempo prima, con la campagna di denigrazione e odio di cui fu vittima. Ieri in questura il commissario è stato commemorato. Alla celebrazione erano presenti la moglie di Calabresi, Gemma Capra, il nipotino di 14 anni (venuto in rappresentanza del padre), e i vertici delle forze dell’ordine. Ieri alle 9 e 15 in punto Irene Pasquinucci, consigliera di zona 7, ha portato una rosa sul luogo dell’omicidio, ricordando le parole di Calabresi: “Da due anni sono sotto questa tempesta e non potete immaginare cosa ho passato e cosa sto passando. Se non fossi cristiano, se non credessi in Dio non so come potrei resistere”.

La rosa sulla targa per Calabresi

 

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