Ha impressionato molti la vicenda delle multe per i manifesti elettorali di Giuliano Pisapia affissi (come altri) in modo abusivo e per questo sanzionati dai vigili. Il caso è stato raccontato con tutti i dettagli dal Giornale: si parla di multe per circa 500mila euro che sono state sostanzialmente annullate dagli uffici comunali a poche ora dalla scadenza, quando al sindaco non sarebbe rimasta alternativa fra il pagamento e le dimissioni per contenzioso con l’ente che guida. Fra tanto aspetti amministrativi della vicenda ce n’è anche uno politico che merita di essere sottolineato: il caso è stato sollevato da un consigliere radicale, Marco Cappato, alla fine di una caparbia iniziativa in Consiglio comunale.

E i “grillini”? Il consigliere del Movimento 5 Stelle, Mattia Calise, ha fatto sapere di aver aderito allo “sciopero del numero legale” in aula proclamato da Cappato, per impedire alla maggioranza di deliberare fino alla riemissione delle ingiunzioni. Insomma: il Movimento 5 Stelle avrebbe dovuto aprire come una “scatoletta di tonno” le istituzioni (il Parlamento italiano, quello europeo e magari anche Palazzo Marino), invece anche in questo caso non ha saputo far di meglio che accodarsi all’iniziativa di un altro consigliere comunale (peraltro di maggioranza), Marco Cappato, che da buon radicale può piacere o no ma ha fatto vedere a ai grillini come si fa.

Mattia Calise, unico eletto a Milano per i 5 Stelle
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