E’ bastata una mozione per mandare gambe all’aria la maggioranza in zona 9. Una mozione che è diventata un caso politico con Sel che non partecipa alle sedute del Consiglio, bloccando di fatto i lavori del parlamentino, finché non verrà chiarito quanto successo giovedì scorso. E dichiarazioni di fuoco (in teoria amico)  tra la coordinatrice metropolitana di Sel Anita Pirovano e il segretario metropolitano Pd Pietro Bussolati che arrivano addirittura a mettere in discussione la tenuta della maggioranza  a Palazzo Marino.

I fatti: giovedì sera il capogruppo di Ncd Federico Illuzzi presenta una mozione di censura della vicepresidente del consiglio di zona e presidente della commissione Educazione Antonella Loconsolo (Sel). La mozione passa, grazie ai voti di tre consiglieri del Pd (e un astenuto). Coperti dal segreto dell’urna i consiglieri della maggioranza  hanno così  voluto prendere le distanze da quanto scritto dalla presidente e alleata su facebook in merito all’aggressione del segretario federale della Lega Matteo Salvini al campo rom di Bologna.

«La Loconsolo su Facebook aveva dato man forte ai pazzi dei centri sociali che hanno sfasciato la macchina a Salvini durante la sua visita al campo nomadi di Bologna. Ora, si può pensare bene o male di Salvini politicamente, ma che un esponente politico stia coi violenti è inaccettabile – polemizza Nicolo Mardegan,  coordinatore cittadino Ncd – e infatti un pezzo di sinistra ha deciso di unirsi a noi per censurare la vice presidente purtroppo non nuova a questo genere di comportamenti». «Ci hanno accusato di aver presentato una mozione strumentale, ma alla fine hanno dovuto ricredersi. La maggioranza in Zona 9 ha le idee un po’ confuse», dichiara Federico Illuzzi primo firmatario della mozione.

Per la coordinatrice metropolitana  di Sel, Anita Pirovano il passo falso  della maggioranza rappresenta un problema politico di tenuta della maggioranza: “è un fatto politico grave anche per le modalità con cui si è manifestato. Un campanello di allarme che non possiamo e non vogliamo sottovalutare . La mozione era in tutta evidenza strumentale e priva di fondamento. Perché allora esponenti della maggioranza – coperti dal segreto del voto – l’hanno sostenuta? Come può una coalizione di governo prestarsi a simili provocazioni dell’opposizione? Quali garanzie per la tenuta di una maggioranza che non si dimostra leale nel sostegno ad una propria consigliera? Quale progettualità politica da qui al 2016?”.

E se il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati tenta di metterci  una pezza: «Quello che è accaduto in Zona 9 è un episodio che non deve minare la tenuta di un’intesa che ha dato fino a oggi a Milano un governo dal centrosinistra in favore della crescita, dello sviluppo e con grande attenzione ai bisogni delle persone. Il PD ha sempre lavorato per l’unità del centrosinistra milanese, anzi in più di un’occasione se ne è fatto carico svolgendo un ruolo fondamentale di collante e riferimento” . Ricorre allo scaricabarile il capogruppo PD in Consiglio di Zona 9 Stefano Indovino :«Quanto accaduto sulla mozione di censura non può essere imputato esclusivamente al PD, come accaduto, ma si deve riferire a tutti i soggetti della maggioranza, né nasconde un disegno politico diverso da quello già illustrato».

 

 

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