Dopo lo sfregio del consigliere Pd Onorio Rosati  che si è rifiutato di partecipare alla cerimonia in Regione in ricordo dei martiri delle Foibe (censurato dal segretario metropolitano Pietro Bussolati) , è stata la volta dei consiglieri della sinistra radicale  che nei consigli di zona sono usciti dall’aula nel momento del silenzio, rifiutandosi di onorare la memoria di 30mila vittime innocenti.

Così in consiglio di zona 3  il presidente di Rifondazione Renato Sacristani ha avuto il coraggio di negare il minuto di silenzio chiesto dai consiglieri. Il motivo? ” Le verità storiche sono più complesse delle versioni che della storia dà il centro destra”. Come se non esistesse un Giorno nazionale del Ricordo deciso quasi all’unanimità dal Parlamento (di Giuliano Pisapia e altri 14 il voto contrario) per restituire la dignità a italiani innocenti trucidati in terra italiana.

Giovedì sera in zona 6 tre  consiglieri della maggioranza (Sergio Meazzi di SEL, Ferrucio Patti del PD, Massimo Ripamonti RC) durante il minuto di silenzio hanno abbandonato l’aula adducendo come motivazione che “quelle morti andavano contestualizzate”. “Chiediamo che il Sindaco Giuliano Pisapia prenda posizione su quanto avvenuto – la richiesta di Massimo Girtanner coordinatore cittadino e capo gruppo FdI in zona 6  – censurando il comportamento di appartenenti della sua maggioranza e del suo partito” .   Peccato che lo stesso sindaco abbia dato, anche quest’anno, il cattivo esempio, non trovando martedì 10 febbraio, quindici minuti di tempo per indossare la fascia tricolore e ricordare quei morti.

A difesa dei consigliere di Sel ieri è intervenuto il capogruppo in Comune Mirko Mazzali: “Se si chiama minuto di raccoglimento vuol dire che si tratta di un fatto privato, cioè un fatto intimo. Uno liberamente decide se vuole raccogliersi, riflettere, per un determinato fatto. Uno deve avere il diritto di non farlo senza che questo sia sinonimo di polemiche o strumentalizzazioni politiche”. Che addirittura esprime la sua  solidarietà a Meazzi.

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