Si è detto e si è scritto del Giuliano Pisapia annata 2009, quella in cui l’attuale sindaco (pro tempore) e allora avvocato (ed ex deputato) firmò con autorevoli esponenti della sinistra (molto “radical”) un appello che definiva l’esposizione un possibile “assurdo Luna park di padiglioni che a manifestazione ultimata dovranno essere demoliti”, e e prevedeva devastazioni: una “landa desolata e senza vita” che avrebbe fatto scempio di quasi due milioni di metri quadri di prezioso terreno agricolo”.

Pisapia ha spiegato, minimizzando, che intendeva chiedere un’Expo diffusa e che – sostanzialmente – l’ha ottenuta. Ne abbiamo preso atto. Ma in rete ci sono affermazioni ancor più impegnative, quelle di Beppe Grillo che, non nel 2009 ma l’anno scorso, arrivò a Rho per dichiarare guerra all’Expo: “Sono andato a vedere questa cosa dell’Expo – disse -Tutti molto educati, col cappellino, buongiorno, sono il capo ingegnere. Guardi! Non c’è niente, c’è un campo. Quattro pezzi di cemento. Ci vengono due milioni di persone? Ma chi ci viene a Rho?”.

Bene, l’atteggiamento della sinistra dimostra – fra le altre cose – la disinvoltura con cui dice “no a tutto” nei momenti di opposizione. Ma questa previsione di Grillo e dei grillini è senza dubbio la prova, se mai ce ne fosse bisogno, della lungimiranza del movimento 5 Stelle, vera sezione italiana dell’Internazionale populista che avanza in Europa.

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