Polemiche nel movimento 5 Stelle sulle promesse (rispettate e non) in Consiglio regionale. E’ un annuncio del consigliere lombardo Eugenio Casalino ad aprire una discussione; educata civile ma altrettanto significativa, sullo stato del “non-partito” dei grillini. Si parla del recall, una proposta interessante, secondo la quale a metà mandato gli eletti dovrebbero o potrebbero sottoporsi a un giudizio degli elettori,  a costo di essere richiamati (di qui il nome) a casa. Il consigliere regionale, via facebook, annuncia: “Ho restituito finora ai cittadini lombardi più di 176 mila euro di quanto ricevuto come indennità. Promessa mantenuta”. Ottimo ma gli risponde un ex attivista, Massimiliano Toscano, eletto nel consiglio di zona 5 nel 2011 e oggi passato al movimento di Pippo Civati. “Ok per questo impegno mantenuto – ribatte – ma una domanda, visto che sei una persona in gamba, perché i consiglieri regionali non hanno mai fatto una riconferma o recall che dir si voglia, e non si son fatti votare ogni 6 mesi dagli attivisti M5S? Promessa non mantenuta”.

casalino

La discussione va avanti piuttosto a lungo. Casalino spiega che questo “non era tra gli impegni firmati”, fra i quali c’era solo la promessa “di dimettersi in caso di riconferma negativa o recall”. E poi aggiunge: “In ogni caso abbiamo sempre detto dovunque che le avremmo fatte sul blog di BG (Beppe Grillo, ndr) che non ci hanno mai concesso (peraltro in tutta Italia). Toscano non cede: “Non capisco – replica – e non capiamo in tanti; quando a Milano nel 2011 si è deciso di effettuare una recall per chi veniva eletto, tu sei hai partecipato a quella riunione, con i consiglieri eletti a Milano, in via Marino. E sei stato fra le persone che hanno sostenuto e votato a favore di una recall. Anzi lo dicesti proprio a me, è una cosa importante. Ci tenevi. Ora che sei consigliere regionale, la Recall l’hai fatta? Ti sei presentato agli attivisti (e questa domanda ovviamente non vale solo per te) e ti sei fatto votare come hanno fatto i consiglieri di comune e zone a Milano dal 2011? Oppure per te non vale?”. Casalino cerca di tagliar corto e Toscano lo incalza ancora: “Non vale per le classi dirigenti ciò che vale per il popolo. Prima chiedi la riconferma ogni 6 mesi. Poi non lo fai. Grazie della tua risposta”. Il consigliere un po’ si arrabbia: “Mi sembra un commento ridicolo, abbiamo anche firmato insieme agli attivisti una richiesta a Casaleggio per farlo”.

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