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Avanti con l’evento dedicato al libro di Magdi Cristiano Allam. E avanti anche con la polemica nei confronti del Comune. Non sono bastate agli organizzatori le parole dell’assessore alla Cultura Filippo Del Corno, autore di una (mezza) retromarcia dopo il caso della biblioteca comunale negata alla presentazione di “Maometto e il suo Allah“. Cercando di giustificare, e in parte di correggere, la decisione dei due funzionari comunali che hanno deciso di non concedere la sala di Villa Litta, l’assessore ha prima di tutto negato un’intenzione censoria attribuibile al Comune, quindi ha annunciato l’intenzione di andare a omaggiare Allam quando sarà ospite (sabato 18) di “BookCity” al Castello, infine ha manifestato l’intenzione di rimediare a quello che ha definito un malinteso, spiegando che avrebbe auspicato la collocazione dell’evento nella sala comunale, con un’unica condizione: la presenza di una “voce diversa”, non proprio contraddittorio – come aveva espressamente richiesto il dirigente della biblioteca dopo essersi consultato col dirigente d’area – ma “un punto di vista più largo”. La mossa di Del Corno, per quanto conciliante, non è piaciuta agli eletti nei municipi di Fratelli d’Italia, che avevano pensato alla presentazione a Villa Litta. Diffondendo un comunicato della federazione provinciale di Fdi, il presidente di commissione Enrico Turato e agli altri, definiscono il gesto di Del Corno un “mezzo passo indietro dell’assessore, con cui – dicono – rinnega l’avvenuta censura, ma a nostro giudizio solo a metà, in quanto dalle sue parole si capisce che è disposto a fare ammenda solo se partecipasse anche lui, o chi per esso”. “Questa dichiarazione – concludono – ci spinge ad andare avanti nello spirito di libertà e democrazia che ci contraddistingue e che invece per certe fazioni politiche, come quelle che amministrano il Comune di Milano, sono solo un baluardo a senso unico, il loro”.

(Nella foto Enrico Turato con altri consiglieri di zona di Fdi e con l’ex ministro Ignazio La Russa)

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