Serve un nome, un numero di telefono da chiamare, un indirizzo. Serve un volto dell’islam moderato. Ne hanno bisogno Milano e soprattutto i musulmani che vivono e lavorano in città. L’estenuante tema-moschee ha coinciso fin dall’inizio con la difficoltà di un dialogo chiaro con un interlocutore credibile. Nell’era Pisapia, col piano dell’assessore Pierfrancesco Majorino, al centro della scena c’era il coordinamento dei centri islamici. Il Caim ha avuto oggettivamente successo e sovraesposizione mediatica. Oggi però attraversa la sua crisi di credibilità. Ha rotto da anni i rapporti con la comunità ebraica, per esempio, ed è gravato da una storia di […]