Le canzoni che fanno bene alla salute
Tu pensa che ci sono dei ricercatori che trascorrono il loro tempo a chiedersi quali siano le canzoni che fanno bene alla salute. La migliore di tutti: I will survive di Gloria Gaynor. Già: si tratta degli studiosi della Caledonian University di Glasgow che ha lanciato un progetto triennale di musicoterapia per selezionare i brani musicali più benefici per chi, poveraccio, è depresso o quantomeno triste. Altre canzoni consigliate: Comfortably numb dei Pink Floyd (la foto qui di fianco non ha bisogno di didascalia) e What a wonderful world cantata da Louis Armstrong. In realtà, credo che ciascun brano abbia effetti diversi su ciascuno di noi e quindi, per me, Cry for the nations di Michael Schenker Group avrà sempre effetti positivissimi mentre per il restante 99.9 per cento periodico della popolazione umana sarà del tutto insignificante. E via dicendo. In ogni caso, i professoroni della Caledonian University hanno già iniziato anche a stilare la classifica delle canzoni che invece fanno male: tra tutte, Cigarettes and alcohol degli Oasis, Everybody hurts dei Rem e, a partire dal titolo, Cardiac arrest dei Madness. Ignoti i motivi della loro carica negativa (anche se Cigarettes and alcohol degli Oasis comunque fa star male anche me).
Eh già, da brivido!
Enrico, stiamo parlando di un capolavoro assoluto!! L’assolo di chitarra è clamoroso.
Quale, Enrico??
Comfortably Numb dei Pink Floyd, fantastica!
Sono sicuro che ne scoprirò tante altre…
Grazie Paolo, ho scoperto da poco questo blog, però oggi grazie a te ho scoperto una canzone bellissima!
Ciao Enrico benvenuto, quale canzone hai scoperto??
Grazie Paolo, grazie a te ho scoperto una canzone bellissima!
Paolo a volte mi vengono le voglie come alle donne in dolce attesa ,a volte mi sveglio con un motivetto che mi frulla in testa ,a volte lavoro e mi vengono flash musicali con gruppi e refrain, solisti e incipit sono solo io o capita anche a voi?
Oggi per esempio nel riempire il toner in modo ecologico:-) mi e’ venuto un senso fortissimo di nostalgia e non ho resistito.Mi sono cercato ” transmission” dei Joy Division e Ian Curtis e “marquee” dei Television. Lo so sono pazzo, ma neanche tanto poi :-)ps dopo mi sento soddisfatto,contento, volete ammazzarmi?
*basta che non si trattI (erroraccio di congiuntivo) =)
Buzz,sto (purtroppo per Zucchero) rivalutando un po’ quello che avevo detto qualche giorno fa. Non avevo mai sentito quella degli Snow Patrol, oggi sì.Ammetto l’uguaglianza.. E (come ho scritto nel post di Ozzy) resto perplesso: forse qualcuno ancora si ricorda di “Un kilo” copata pari pari dai Roots…
Buzz, la mia mail è bububg@hotmail.it.. sei libero di mandarmi qualsiasi cosa, basta che non si tratta di Lady Gaga:):)
Saluti
whatta ed estranged, polemiche su Sugar a parte se volete qualche chicchina di muse e altri bisogna che mi facciate avere la vs e mail,altrimenti a chi invio ?????A fra Cionfoli?:-)
Santoro con Zucchero lo vedo bene ah ah ah ci manda tutti in Travaglio:-)
Cmq io piuttosto mi sento una versione scratchata in crossfader di Supercafone der Piotta con ,sull’altro piatto ciapa la galeina di Gianni Drudi eh eh eh o fiky fiky se preferite .Ciapa la galeina ha un incipit che dedico di tutto cuore ad Adelmo ,cosi’ speriamo si faccia qualche doccia in piu’ :-)))
ieri sera ho mandato a quel paese Fegiz and co, che ha messo in evidenza giuria sanremoe giovinezza poi ha copiato la notizia degli Stone s da rockol quando io gliela avevo mandata alle 9 di mattina presa da nme.com chi sara’ il/la prossima????:-).Paolo tranquillo,ho mandato mail a Staffelli ma c’e’ troppo da aspettare,mando tutto alle Jene che sono piu’ sollecite:-)
whatta dimmi cosa hai sentito ? lo hai sentito tutto il disco, sentito signal to noise di Gabriel alla fine, e “fiori di maggio” di Concato? Poi snow patrol e crash dummies e via dicendo? Altre volte lo ha fatto peggio? Si ma quante volte deve FOTOCOPIARE prima di creare qualcosa di suo? Non e’ che ogni volta che esce un disco di zucchero devo cambiare anche il toner? Ecco,se avesse rifatto la OST cioe’ la original soundtrack della serie Camillo e Peppone in remake (a colori) e il tutto fosse stato trasmesso in tv lo avrei apprezzato di piu’ ,almeno si rideva:-)Dai ragazzi so che volete bene a Paolo come gliene voglio io,pero’ prima mi parla di Gabriel come disco inutile poi pare recensire Zucchero come un capolavoro,io gli voglio bene e lo stimo tanto,ma qui ,su queste due cose ha scazzato in pieno come la Venegoni e altri. Poi chiedete a Luca come e’ stato l’arcangelo di Bath in Arena…..devastante!!!!!! ciauz ps Paolo tu dici che Zucchero non conosce gli Snow Patrol? Non e’ che per caso e’ vero il contrario? Adesso mando l’mp3 di Sugar a Gary Lightbody,vediamo che dice ah ah ah ah ah pps mi piacerebbe tanto leggere il parere di Chiara.
No! Red Ronnie, no! Pietà, ascolto un triplo bootleg di Orietta Berta alla Ca’ del liscio con Raoul Casadei con la Gibson diavoletto rosso! Piuttosto mi ascolto la discografia completa di Nicola Di Bari! No, quel venditore di “niente” non lo dovevate nominare! ;(
Rock on,
Luca
E Red Ronnie ha già in programma un special di 32 ore…
Buzz domani sera Santoro ci fa una puntata speciale…
Luca
Buzz, non mi sembrano così evidenti questi plagi di Zucchero. Cioè altre volte ne ha fatte di peggio..
No Buzz dai non esagerare.
COMPRARE UN DISCO DI ZUCCHERO COSI’ SAREBBE COME FARE L’AMORE CON UNA DONNA CHE LO HA APPENA FATTO CON UN ALTRO,NO CI STO! SCUSATE MA MI PARE UNA PRESA IN GIRO E SE LA NOTIZIA ARRIVA A STRISCIA SONO DOLORI:-)
Whatta forse ci è riuscito perchè ha dei bravi “collaboratori” che gli fanno il lavoro.
Ammetto che non sono obiettiva nei confronti di questo “artista”.
Whatta forse ci è riuscito perchèha dei bravi “collaboratori” che gli fanno il lavoro.
Ammetto che non sono obiettiva nei confronti di questo “artista”.
*mi sono sbagliato nella frase in cui dico “Zucchero è indietro”. Lui non è indietro, lui ambienta i suoi dischi indietro,in un’Italia che c’è ancora ma soltanto nelle campagne lontano da computer e conurbazioni cittadine di vario tipo.
Questo mi ha sorpreso,cioè”come ha fatto un artista ricchissimo e lontanissimo da questa realtà” a dipingerla così bene, in un quadro poetico e quasi sognando; cercando di dimenticare la realtà ormai computerizzata del mondo d’oggi.
Io ci ho visto questo nel disco di Zucchero. Probabilmente troverete tutto questo ridicolo, però io credo sia così. Già il titolo in dialetto la dice lunga – un tentativo di ritornare all’infanzia, nonostante il successo raggiunto, però in un mondo troppo caotico.
Bravo Whatta, hai centrato esattamente il disco di Zucchero.
Mamma mia Estranged, proprio no. Sono un semplice ragazzo di 17 anni.Scrivo proprio come una donna?ah boh. Mi preoccupo..
cmq a parte gli scherzi, Buzz hai ragione per quanto riguarda i “soliti” plagi che purtroppo, inesorabilmente, accompagnano Zucchero ogni volta. Il motivo per cui non stronco l’album di Sugar però è l’atmosfera che crea, e non so come faccia: una musica tranquillissima e distaccata dal 2010 in cui viviamo. Un singolo genuino, ecco. E potremmo “ambientarlo” molti anni fa, non so se mi spiego.
Per esempio: 1995, Passengers (U2-Brian Eno) e 1997, Radiohead. Artisti che ambientano i loro album 10-20 anni dopo. Zucchero è “indietro”. Ma non è un male questo.
Chiara mi hai fatto ridere..a quel punto palestra, trapianto, e butto via i miei cd di una vita!!! che sofferenza.
whatta! mi sa che abbiamo gli stessi gusti!!..però, cacchio, ho appena scoperto che non sei una donna!!
siamo gia’ a due plagi e un po’ per sugar, u2 primi mesi dell’anno whatta pero ‘ qualche canzoncina ce l’ho ,io mi son fatto gia’ un ep personale…….
ribadisco consigli per orecchie
LEGEND DETTO JOHN AND THE ROOTS
ELTON JOHN E LEON RUSSEL
ENGINEERING
BLACK SOUL STRANGER
JAMIROQUAI
BRYAN FERRY
BLACK COUNTRY COMMUNION
CRYSTAL CASTLE FEAT ROBERT SMITH DEI CURE IN UN BRANO
EVERYTHING EVERYTHING
basta va senno Paolo mi si incavola
He he Buzz, ho preventivamente indossato un buon giubbotto antiproiettile!
LuiHardRocker: anche secondo me Tori Amos è una grande pianista e non solo!
Grazie Paolo:) E ho scoperto pure cosa vuol dire Chocabeck. Comunque, cambiando argomento.. Qualcuno sa qualcosa (Buzz!!) del nuovo album degli U2? Molti i brani inediti suonati live, ultimamente. Mi preparo già a definirlo disco dell’anno – in qualunque anno uscirà (2011?).
Cambiando ancora argomento.. E’ finito il tour europeo dei GNR di Axl Rose. Grande data, l’ultima, a Barcellona. Al di là dei ritardi e della poca flessibilità mentale (secondo me) degli organizzatori inglesi e di giornalisti vari, un Axl sorprendente e in gran forma. Sperando continui. Anche se forse (purtroppo,visto che sarà la fine di un progetto interessantissimo) ci sarà una reunion, anche con Slash.
Saluti a tutti
Whatta
booommmmmmmmmm ecco la fucilata per lucia ,mentre a chiara dico che se vedesse me sulla pancetta si ricrederebbe…..:-)
Whatta, mi piace sempre quello che scrivi, bravo!! Chocabeck (me lo ha detto Zucchero ieri) è una parola dialettale che usava suo papà e sta a indicare il rumore del becco quando si chiude e non ha dentro nulla. Suo padre la usava per dirgli che non c’era il dolce a fine pasto. Il bambino zucchero se lo aspettava e glielo chiedeva. Il padre rispondeva: “Oggi chocabeck”. Sono le vecchie usanze dialettali che adesso spariscono sempre più velocemente.
Ho ascoltato il singolo di Zucchero e a dire il vero non mi dispiace. Crea un’atmosfera che comunque pochi artisti (italiani) riescono a creare, forse solo lui.
Ultimamente ascolto i RATM e i Radiohead. Due gruppi completamente opposti, proprio diametricalmente opposti. E diversissimi dal nuovo Zucchero, che però, continuo a reputare uno dei pochi artisti italiani che può dare ancora qualcosa alla musica..Però, che vuol dire Chocabeck?
Saluti
Whatta
Whatta, su Zucchero e Vasco hai ragione. Però non so se questo disco di Zucchero ti piacerà, lo sento lontano dai tuoi gusti.
Lucia beh dai la tua lista non è+ mica così male!! Ho incontrato una sola volta Tori Amos in qualche Festivalbar o cose del genere. Ma non ricordo davvero nulla di lei.
@Chiara: non è tanto per i capelli o la panza (omo de panza omo de sostanza) ma per i cd!! Verooo!!
Ho già lasciato disposizioni a miei amici più intimi. Se dovesse capitare, sanno già che fare!
Grande pianista Tori Amos.. e poi quei duetti con Al Stewart… mammasanta!!
Stavolta sto con Estranged. Zucchero non sarà più quello di una volta, ma non ha perso ancora del tutto originalità e qualità, cosa che invece Vasco Rossi ha perso del tutto, e ora continua a ripetersi o fa obrobri come la cover dei Radiohead tradotta.
D’altra parte son d’accordo anche con Lui Hard Rocker.. 20 euro per questo disco sono comunque troppi soldi spesi.
Saluti a tutti
Whatta
OK Paolo, tanto resterà tra noi due.
A parte la musica classica che mi ha tenuto tanta compagnia durante interminabili ore di lettura in età adolescenziale…
Mi sono piaciute canzoni di Ron, di Luca Carboni, di Luca Barbarossa, di Vasco, di Ligabue, di Giorgia. Mi piace Malika Ayane, di Gatto Panceri.
Una domanda ti è mai capitato di incontrare o intervistare Tori Amos?
Se metti su la pancia, ti inflaccidisci, ti cadono i capelli e dulcis in fundo, spari un album di zucchero o vasco rossi allo sterteo, caro estranged, direi che a quel punto sei piuttosto fottuto!
@estranged: appunto.. non son sposato nemmeno io. Così come non ho spostato Zucchero e/o Vasco. Quindi nessun vincolo di fedeltà eterna. Se toppano bisogna dirlo. Però parto del presupposto che pagare 20€ x un cd che ha solo 3 pezzi “decenti” è …. un furto!
Estranged, dipende! Lei ti tiene, quando cominci a mettere su la pancia, inflaccidirti e ti cadono i capelli?
Lui Hard..secondo me è questione di predisposizione..io quando metto su un nuovo cd di Vasco o Zucchero e trovo due-tre bei pezzi, per me è più che sufficiente.. e continuo a preferire un loro album, anche se con riempitivi, piuttosto che la robetta italiana che sta uscendo ultimamente (tipo negramaro – insopportabili!)
è come il matrimonio…una moglie non può essere bella e giovane per sempre..ma che fai quando arrivano le prime rughe e avanzano le smagliature…la lasci?? la tradisci?? noooooooooooooooo.. (e non sono sposato sia chiaro)
Forza Lucia!!
Caro Paolo non so se ho il coraggio di scriverlo. Qua nero su bianco…. poi Buzz e Luca e CHIARA mi fucilano senza l’ultimo desiderio
Paolo, tu sai che Lucia è la compagna dolcissima della mia vita. Ma c’è un “ma” che dovete sapere: la “sua” musica è relegata dietro alla porta della sala su di un mobiletto stretto stretto
In questo caso sono alquanto “talebano fondamentalista”… sorry
Rock on evribadi,
Luca
Ciao Lucia, quali sono i cantanti snobbati che ti fanno stare bene??
Forza Rocklento
Anch’io vengo qua e imparo… ma non per questo abbandono i cantanti (snobbati) che mi fanno stare bene.
CIAO!
ROCKLENTO UN ABBRACCIO SINCERO ANCHE DA PARTE MIA,PASSA A TROVARMI
..per chi volesse qualcosa di “nuovo”: Arjen Lucassen’s Guilt Machine
http://www.youtube.com/watch?v=2Om8FgC87C8
Chiara, grazie e buon divertimento
Luca
Ciao Luca e tutti, secondo me l’album di Tom Jones è bello parecchio (sarò vecchia anche io!), soprattutto sui pezzirocckeggianti, lui ha una voce pazzesca, dal vivo mi ha sturato le orecchie ben benino.
Anche l’album di Elton john e leon russell è bello, purtroppo ne ho dovuto scrivere dopo averlo sentito solo una volta e non ho potuto essere iper entusiasta, non è una mica revolverata! spero di vederli live domani sera, gnam gnam.
A sto punto, già che siamo in tema di T Bone production e chitarra di Ribot, rifilo pure il nuovo di Costello, uno dei migliori dei suoi ultimi anni (vedo domani pure lui arignam gnam, troppa roba sti giorniiiiiiiiii)
ciao a todos
Rocklento, mi associo all’abbraccio di Paolo. La musica mi ha “salvato” la vita dal lontano 1975. Poi sono passato attraverso due drammi famigliari. E lì c’è poco da fare: sei hai equilibrio ti “rifugi” nelle tue passioni. Che ti salvano veramente da tutto quello che ti succede attorno. E capisci che tante emozioni arrivano proprio da quella musica che ami tanto.
Estranged, io tempo fa in un altro post di Paolo mi sono astenuto dal “giudicare” un certo atteggiamento degli artisti nostrani. Come vedi non ho detto “musica”. Io pure se trovassi un produttore e dei session sul palco qualcosa saprei farla. Corrado Rustici lo conosci? Ecco, mi fermo altrimenti mi sale il tasso lacolico dell’Amarone
Rock on Rocklento
Luca
p.s. ho comperato e sto ascoltando il nuovo disco di Tom Jones, beh ho una sola parola: sconvolgente!
ps: grazie a tutti per le condivisioni.
Uhm… Estranged.. sì.. può essere. Ma prima di Zucchero ci son state Le Orme, la PFM, Alan Sorrenti e altri a portare “l’America” in Italia. Tra l’altro qualche caso di musicista americano che ha trovato “L’america” in Italia c’è stato.
Il problema forse è che vediamo sempre agli USA come la patria della musica. Per me non lo è. Diciamo che son per un ridimensionamento del mito americano.. ah ah ah
Tra l’altro credo che ci siano artisti che ad un certo punto farebbero bene a dedicarsi solo ai live.. lasciando perdere materiale nuovo! Ah ah ah. Non accetto molto il ragionamento “qualche canzone decente ogni 2, 3 anni”. Visto anche i costi dei cd e dei concerti.
I Vasco, I Zucchero.. ormai han poco da di(a)re, non credi? Guarda anche Vasco: con gli ultimi 3 album in studio avrebbe potuto tranquillamente farne uno e mezzo… troppi riempitivi e cose già sentite. Sia nei testi che nella musica. Sia chiaro: non è mica scritto da nessuna parte che uno ogni volta si deve inventare qualcosa per forza. Però..
E comunque ricordiamoci che son esseri umani.. ah ah ah.
Rocklento, ti abbraccio sul serio.
Lui Hard e Luca..Zucchero (con Vasco) ha cambiato la storia della musica italiana, ha portato quì l’America..e credo che musicalmente sia soltanto un bene.
poi gli incidenti di percorso ci sono stati, per carità, ma credo resti un artista ed un animale da palco straordinario…vedere i suoi concerti per credere.
e parlo di lui, non di quei duetti pacchiani (io odio i duetti in genere…altro uso/abuso ormai vergognoso al pari delle cover)
io cerco sempre di non cadere nel solito discorso che si fa per tutti: “era meglio prima”, “non ha più niente da dire”…non si può pretendere che la curva dell’ispirazione resti in fase ascendente per trent’anni..ma un artista del suo calibro, per quanto mi riguarda, è sufficiente che sforni un paio di belle canzoni ogni 3-4 anni e continui a cantarci le vecchie.
ed il suo disco, natale o pasqua, io lo compro.
…sempre bello discutere con voi!
Ragazzi, avete ascoltato il nuovo Bryan Ferry ?
che ve ne pare ?
A me piace molto
ciao a tutti, buona giornata
Agno
IO HO UNA GRAN FRETTA DI SENTIRE IL NUOVO DI JAMIROQUAI,CIAUZ
Outing breve: per 15 anni ho lavorato come una macchina in un ambiente dove l’immagine conta(va) molto, poi una malattia grave. La macchina si è rotta! La musica mi ha accompagnato, ma il mio ascolto è stato discontinuo. Ho zigzagato a lungo senza meta da un genere all’altro. Sto scoprendo con voi (Paolo critico musicale, Luca, Buzz Chiara, Lui hard rocker esperti e tutti gli altri appassionati) artisti importanti vecchi e nuovi. Rock on! (cito Luca)
non sei vecchio e decrepito ,il disco di Elton e Russel e’ STUPENDISSIMO!
Ciao a tutti,oggi vado di fretta maledetta.
Luca, non l’ho ancora ascoltato.
Estranged, quello che volevo dire io di Zucchero lo ha scritto in maniera “gentile” Lui Hard Rocker. Il quale è sufficiente che mi dica quando passa da Verona per l’Amarone…
Luca
Paolo, come è l’ultimo di Tom Jones? L’ho visto al David Letterman con una chitarrista e un batterista: fantastico!
Tenkius
Luca
Ragazzi, sarò vecchio e decrepito ma a me il disco di Elton John con Leon Russell piace da matti.
Luca, Amarone per tutti, hic!!
@ Lui Hard Rocker: ci sto scrivendo un racconto sulle canzoni che ti rimangono in mente alla mattina… chiedere a Buzz

@Paolo, e io che ne ho appena fatti 49? Cosa devo dire?
@estranged era solo per il discorso di Zucchero
Comunque Amarone per tutti, va bene?
Luca
@Luca: se mi dai un indirizzo imposto il navigatore..
Salute!
@Buzz: “Poi mi succede che ogni mattina mi sveglio o con un motivetto in testa o con un brano del quale non mi ricordo ne’ titolo ne’ autore e fino a quando non scopro chi e’ non mi do pace.”
A me capita regolarmente ogni settimana… !!
@Estranged: ti dirò, al di là di avere coraggio o meno, per me Zucchero (soprattutto in questi ultimi 10/15anni) musicalmente non è nessuno (nonostante si voglia autocelebrare dichiarandosi “blues italiano”). Non bastano certo preziose collaborazioni con personaggi illustri per “nascondere” una mancanza di idee musicali che ormai è ampliamente dimostrata da canzoni imbarazzanti e molto spesso simili ad altre già ascoltate (e magari da altri!)…. e che musicalmente col blues proprio non hanno niente a che fare (nemmeno la ritmica e la struttura).
Comunque non mi riferivo solo a lui. Penso, per esempio, a Battiato. Son due anni che in “zona Natale” fa uscire album mediocri e banali. Anche in campo internazionale capita, sia chiaro. Per esempio l’anno scorso Loreena McKennitt fece uscire (se non ricordo male) un doppio album: cd1 raccolta e cd2 live (con buona parte di brani presenti nel cd 1).
Luca invecchio anch’io..ho 33 anni…
perchè?? scrivo da ragazzino? (faccina)
Rocklento, ho tristemente già 44 anni!!
Bravo Buzz!!! Bel messaggio. Paolo, quanti anni hai?
Paolo e Buzz, certe cose si dicono e si scrivono solo in presenza di amici. Quindi il mio rispetto, la mia ammirazione e la voglia di incontrarvi live davanti ad una bella bottiglia di Amarone è più forte che mai. E chi vuole accodarsi, prego si accomodi pure! La musica è la mia vita! E con questo ho detto tutto.
Phil Collins mi ha “turbato”, così come Bryan Adams. E anche la “notizia” che i Nomadi faranno un disco di cover… tanto per rimanere in tema!
Radio nowhere,
Luca
Estranged, sei giovane vero?
Luca
Luca, ti dirò anche che, quando ha accennato a questo concerto con la Pausini, Phil Collins me lo ha detto con particolare orgoglio.
Caro Buzz, speriamo di non avere l’influenza…. Il tuo messaggio mi è piaciuto molto e capisco perfettamente quello che dici. Io (sono stato in coma nel 2002, rotto bacino e cranio e svariate altre ossa, mi hanno anche tolto la milza, tre mesi sulla sedia a rotelle, la mia più grande vittoria nella vita è stata di poter finalmente fare la pipì in piedi, ecco così ho detto tutto) la penso esattamente come te. Però sno più giovane eh eh. E alla tua età sicuramente farò le tue scelte.
Ciao Luca e ciao a tutti.che ha fatto soundcheck ha l’influenza? :-)Ciao Paolo anche tu sei tra quelli che vogliono il cavalierato al lavoro da appuntare alla giacca o appendere in ufficio?
Breve outing: Buzz ha 50 anni e dopo 33 anni di lavoro ininterrotto e con 2 figli e una moglie ha pensato bene di tagliare ogni fonte di stress, di lavorare con la tecnologia anche da casa e di ascoltare piu’ musica possibile.
Nel 2003 ho visto la morte in faccia dopo un guaio fisico e mi sono fatto sette giorni di rianimazione. Ho rivisto tutto il film della mia vita e ho deciso cosa per me era ed e’ piu’ importante. Famiglia e musica. La musica e’ ossigeno per me senza il quale nessuno puo’ vivere. Mi ha salvato da un anno bruttissimo in cui praticamente stavo sveglio la notte ed ero costretto a star sveglio anche il giorno. Il pentagramma piano piano mi ha fatto ritrovare . Potrei non ascoltare almeno 10 o 15 dischi la settimana con una discreta percezione della qualita’. Ho le orecchie allenate,sbaglio anche io ma spesso ci azzecco come dice quel simpaticone di Di Pietro (??????). Poi mi succede che ogni mattina mi sveglio o con un motivetto in testa o con un brano del quale non mi ricordo ne’ titolo ne’ autore e fino a quando non scopro chi e’ non mi do pace. Quando trovo il tutto mi pare di ringiovanire di 20 anni. Che ci volete fare ,sono cosi’…….consigli per gli ascolti.
Black soul stranger, Engineers,Everything Everything, Eels,Menomena. E poi in arrivo Prince prossima settimana,wow! ps tra gli italiani ,forse Beatrice Antolini e i Ministri,out per Negramaro e Moda’,Laffranchi cura i remastered dello Zecchino D’Oro oppsss
quindi un album di Zucchero Fornaciari sarebbe un panettone??? ce ne vuole coraggio..
Paolo, ho letto la tua intervista a James Blunt. Lui non mi fa impazzire…trovo la sua voce un po’stridula e le sue canzoni come scrivi tu…nenie. Ascolterò nuovo cd senza pregiudizi
Dimenticavo: anche quelli di Brian Adams!
The lamia,
Luca
Questa sera ravanando su Internet ho letto allibito la seguente notizia sul Tgcom.
“Ginevra si è assistito ad uno show speciale con le esibizioni di Laura Pausini in duetto con Phil Collins e Bryan Adams in occasione della serata benefica organizzata per il decimo anniversario della fondazione Little Dreams, patrocinata dall’artista inglese e nata per aiutare i giovani talenti a realizzare i propri sogni. L’artista italiana ha così interrotto, per questa occasione speciale, il silenzio annunciato lo scorso anno. Laura Pausini si è esibita con Phil Collins in ‘Separate Lives’, un duetto mozzafiato che ha creato un’atmosfera magica in tutto il teatro. E’ poi salita sul palco insieme a Bryan Adams per cantare ‘Please Forgive Me’, hit dell’artista canadese, che hanno dedicato a Sophia Loren, uno dei tanti vip presenti in sala. Un’esperienza unica per la Pausini: sola rappresentante del nostro paese ad esibirsi ieri sera nel corso di questo evento esclusivo”.
Domani vendo tutti i cd in mio possesso in cui appare Phil Collins! Da “Trick of the tail” in giù, senza alcuna pietà.
Scusate, ma dovevo proprio farlo e dirlo!
E qualcuno di voi dirà: era ora!
Appunto!
The lamia,
Luca
Grazie Paolo, hai confermato quello che penso. Luca, purtroppo penso che viviamo in una società caratterizzata da un esasperato investimento nella propria immagine a spese del Sé. Molte persone sono più preoccupate di come appaiono che non di cosa sentono. Raggiungere il successo viene messo al di sopra del bisogno di amare e di essere amati. Ecco il “nulla” di cui tu parlavi. Fuggire da se stessi per identificarsi con il falso sé, la propria immagine. Ormai ci si sente vivi solo quando si agisce…ma per agire al ritmo di una macchina, si diventa macchine insensibili. Ecco la quantità, la bulimia. Assorbire il mondo come un pitone ingolla un maialino. L’ego esploso mangia gli altri (cito Paolo). E tutto questo “apparire”, mi sembra generi, anoressia di essere e sentire (qualità). La quantità credo appaghi la ricerca frenetica di stimoli e sensazioni per vincere la mancanza di emozioni nel proprio corpo.
Grazie rocklento per la citazione! Il problema non è la quantità della musica che viene “immessa” sul mercato, ma la sua eventuale qualità. Come dice giustamente Paolo, quando mai hai il tempo di ascoltare tutto? Mica siamo Buzz che è un carroarmatoveloceinarrestabile! Scherzi a parte, la corsa delle major sta diventando una specie di “questo l’ho scoperto io! e tu cosa fai?”, tanto per intenderci. Ai nostri tempi (cosa mi ritrovo a scrivere…) era diverso. Molto diverso. Anche perché il livello della qualità andava dall’alto all’inarrivabile… Adesso tutti ti “dicono” ascolta questo e quello, dimenticando la “volatilità”, purtroppo, del concetto di qualità. Il mercato è invaso dal nulla più assoluto. Questo perché c’è chi “spaccia” artisti (?) fenomenali che “appaiono” e basta. Quando poi vai al succo del discorso, non trovi niente. O trovi i soliti produttori furbi. E certe radio complici fanno il resto… trasmettendo di continuo il “nulla più assoluto”!
Rock’n’roll can never die!
Luca
p.s. aspide: che rodeo che ho scatenato
..certo Estranged. Tra poco arriva Natale. Nei cinema il classico cinepanettone, nei supermercati il panettone (già presente insieme al Troncetto di cioccolato) e nei negozi di dischi il classico discopanettone.
io oramai compro soltanto i dischi storici rimasterarizzati in cd..ieri ad esempio “hotel california”…il prezzo di solito non supera i 10,90, e credo sia un costo onesto.
per i nuovi aspetto che escano quelli dei pochi artisti che amo davvero…tra poco dovrebbe essere il momento di Zucchero, almeno credo, visto cha in radio passa un gran bel singolo.
in ambito album è il tempo la vera risorsa destinata a dettare legge… non più i soldi.
ormai vado avanti di streaming…per fortuna dove lavoro riesco ad ascoltare musica e andare su internet e alla fine riesco a digerire anche 10-15 nuovi dischi a settimana… ovviamente alcuni li ascolto un paio di volte giusto per farmi un’idea (non per presunzione, ma dopo migliaia di ascolti a 360° credo che possano anche bastare un paio di ascolti per capire se un disco è buono o una schifezza assoluta), gli altri, quelli che mi piacciono maggiormente o che trovo più interessanti li ascolto più frequentemente e più a lungo nel tempo.
L’acquisto poi in un terzo momento… quando capisco realmente che si tratta un disco che vale la pena avere nella propria collection…
però con l’effetto long tail sempre più presente e le opportunità sempre maggiori su internet, saranno sempre di più gli album che proprio per tempo materiale non riuscirò mai ad ascoltare… e per certi versi è un peccato.
Rocklento, intendo dire che vengono pubblicati troppi dischi per un mercato che non può assorbirne così tanti. E’ una definizione naturalmente generica perché sono tanti i distinguo. Ma è evidente a tutti che settimanalmente viene immessa sul mercato una quantità di album che non ha concrete possibilità di essere comprati. Si sa che c’è la crisi. Ma forse la diagnosi è sbagliata. Si pensa di curare un malato di bulimia senza accorgersi che è anoressico. Senza accorgersi cioè che non li compra, non ha neanche tempo di accorgersi se sono buoni dischi, non ha tempo di innamorarsene perché sette giorni dopo ne arrivano altri e poi altri e poi altri. E la qualità, oggettivamente, non è quasi mai dignitosa.
Adesso esagero e ti chiedo (se puoi dedicarmi qualche minuto) cosa intendi con la presunta bulimia del mercato e la sua reale anoressia.
Quel giornale di via Solferino (cito Luca questa volta!!)
Rocklento scusa, quale concorrenza??
Mi dispiace che tu sia così incasinato. Quindi, grazie davvero di avermi risposto. Per quanto riguarda i tedeschi che indurirono il rock( mi scuso se cito la concorrenza), diciamo che hanno avuto voglia di fare ancora “rumore”senza infamia e senza lode.
Grazie Rocklento, sto vivendo giorni di enorme lavoro e di grande confusione e sto anche ignobilmente trascurando questo blog e voi blogger!! Non ho sentito ancora il disco di cui mi parli, è lì ma non l’ho ancora sentito neanche una canzone. Pietà!! Tu che ne pensi??
Paolo,provo con un’altra domanda…chissà magari sarò più fortunato!!!
Cosa ne pensi del ritorno dei Neu!?
Aggiungo solo che ho letto con piacere il tuo pezzo di oggi sui Pink Floid in incognito.
Scusa Paolo, ho letto l’intervista da Berlino uscita oggi. Come mai domande così lunghe e articolate?
Paoloooooooooooooo, dove seiiiiii? …issimo va bene,ma dacci un segno!!!!!!
io dell’ ultimo cd ho sentito solo due canzoni di cui una molto deludente una invece più o meno carina…aspetto di sentirlo tutto per giudicare però da quanto leggo sembra sia diverso dal solito…peccato…molto bella la voce del cantante e i vecchi album erano abbastanza original e apprezzabili…vedremo comunque penso di esserci il 3 dicembre
GRAZIE LUCA !!!!!!!!!!! OGGI VOLEVO RICORDARE MICHAEL HUTCHENCE DEGLI INXS……..CIAO A TUTTI
Il nuovo dei Kings of Leon è così brutto che non lo ascoltano manco loro…. No davvero dipende che musica ti piace, se ami un mainstream pop di banalità imbarazzante suonato da musicisti di talento che si sono venduti e ora se ne pentono, allora ve bene.
I KOL?SENZA INFAMIA E SENZA LODE.
APPREZZABILI CERTI PASSAGGI DELLA SEZIONE RITMICA DEI FOLLOWILL.
BASSO E BATTERIA CON INSERTI DI CHITARRA NON MALE,VOCE ANCHE MA IN GENERALE UN PASSO INDIETRO,SECONDO ME,RISPETTO ALL’ALBUM PRECEDENTE.
MA DAL VIVO CREDO SIA UN’ALTRA MUSICA,DECISAMENTE E QUINDI VI ASPETTO TUTTI A BOLOGNA IL 3 DICEMBRE,CIAUZ
Brava Chiara! Soprattutto a citare il “romanista” Venditti (scusate ma adesso dovrò far pulire il mio pc dopo aver scritto questo nome… brividi!): quello che ha spacciato “Ci vorrebbe un amico” per sua. Mentre si sente benissimo che è “Dancing in the dark” di Bruce Springsteen…
Estranged, tutto ma non Lady Gaga in acustico!
Preferisco “Nice day to die” degli XYZ, chiedere a Paolo e Lui Hard Rocker
Buzz, did you have the faith?
Everibadi ev a nais dei
Luca
Ragazzi qualcuno ha sentito l’ultimo dei king of leon??
Le cover si suonano ovunque e da sempre, “l’uso imbarazzante” lo fanno i vari X-Factor, dove se uno sa intonare una cover viene premiato come grande artista rivelazione. In Italia le cover sono amate da sempre, tanto che le hits degli anni ’60 erano tutte cover, da Bandiera Gialla a tutto il repertorio degli Equipe 84 e manco lo dichiaravano che non erano originali. Pure Venditti ha ‘recentemente’ spacciato “alta marea” come un suo pezzo ma ce ne sono tanti di esempi…
Ricordo inoltre che quando ero giovincella i locali italiani chiedavano al mio gruppo di suonare cover piuttosto che brani originali, mentre ad esempio qui in UK chiedono l’opposto. Comunque c’è cover e cover, esiste quella inutile-irritante (spaccherei la gengiva a tutti i gorgheggiatori di x-factor) e quella geniale che esalta una canzone fino ad allora nascosta. Per me la cover diventa bella quando una band la fa sua, ovvero gli accolla il proprio sound e stile.
A sto punto consiglierei a tutti un gran doppio album che si chiama “The Late Great Daniel Johnston: Discovered Covered”. Un cd cantato da artisti famosi e l’altro con le stesse canzoni di Daniel che io adoro ma capisco se la maggior parte della gente non lo regge per più di due minuti…
PS a me piacciono anche le citazioni quando fatte con intelligenza, di un riff, di una frase ecc
PPS ciao a todos, c’ho n’hangover che mi si porta via oggi.
ALTER BRIDGE E MORRISSEY CON BONA DRAG I MIEI DISCHI DEL MOMENTO,CIAO A TUTTI
PS DELUSO UN POCHETTO DA KINGS OF LEON,DECISAMENTE MEGLIO I PRECEDENTI.
PPS IL POMERIGGIO LO DEDICO A SYD BARRET ,AZZ SOLO L’INEDITO DURA 20 MINUTI
Luca ascolta Lady Gaga che canta “Paparazzi” in acustica, voce e chitarra…
non sarà Madonna (che mi piace), anche perchè Madonna alla sua età era una gran gnocca, ma la voce è gia di un altro livello..
Lui Hard.. quelle due cover dei Guns hanno fatto epoca, sfido a dire il contrario…e Dylan e Mccartney ancora ringraziano.
ma, giusto per non essere troppo faziosi, per quanto riguarda Spaghetti Incident è stato indubbiamente il passo falso della band, il segno tangibile che il giocattolo si era rotto…e nella mia umile bacheca è lì fermo a prendere polvere.
tornando al discorso generale, non potrai negare che la moda delle cover sia un tantino inflazionata..e anche santana ci casca in maniera così eclatante..beh..per me è una delusione e non mi interessa ascoltarlo.
(scusate se non metto le faccine..ma non so come si fa!!)
Uhm.. Estranged se ti cito queste canzoni che mi dici?
-Live and let die,
-Knockin’ on heaven’s door
-It’s Alright
ps: se vuoi vado avanti facile facile.. come un piatto di.. spaghetti..
@ Estranged, credo che la Gaga sia solo un fenomeno di cosatume, inteso in quanto tale. Tantomeno originale, visto che prima di lei si sono viste dolci pulzelle calcare palchi e scomparire all’improvviso, così come sono apparse. La sola signora Ciccone resiste al tempo, detta le mode e se ne frega di tutto e tutti. Può piacere, non può piacere. Ma rimane l’unica vera icona pop del nostro tempo.
Hai ragione, però, quando dici che la cover di “Back in black” in versione rap non ha senso. E’ l’unica nota negativa del cd di Santana. E vorrei sapere cosa ne pensano Malcom e compagnia…
Luca
@Luca: a questo punto mi metti alle strette. Il Jack lo accettavo volentieri giusto per il valore simbolico. L’Amarone i Sigle Malts li accetto per passione!! Ah ah ah.
Tra l’altro uno dei più importanti songwriter scozzesi (Dougie MacLean) ha appena collaborato con l’Edradour (la più piccola distilleria scozzese: ci lavorano in 3!!) per una linea di Whisky (c’è un filmato su youtube).. Io adoro sia l’Edradour che Dougie… e a dicembre andrò a fare un weekend lungo a Edimburgo..
Che brutta malattia!!
Consiglio rockprogressivo tricolore: chi conosce gli Aufklarung?
Luca, ascolterò questa Fernando degli ABBA..a questo punto mi tocca..ma vista anche la somiglianza nel titolo non mi sembra un plagio, quanto una volontaria ispirazione. in ogni caso trovo Lady Gaga una potenziale fuoriclasse, non la solita starlettina destinata a scomparire dopodomani. e credo che per il momento abbia espresso il 40% di quello che vale..farà la storia del pop..che non è storia del rock, ma sempre storia è:):)
sulle cover c’e’ stato negli ultimi dieci anni un uso-abuso imbarazzante..poi non ci si lamenti se non nascono più grandi band o canzoni di qualità..e a volte vengono pure lanciate come singoli..roba da pazzi. l’album di Santana, per quanto mi riguarda, resterà negli scaffali..non ci tengo ad ascoltare la versione rap di back in black.
Paolo, solo se ti rimetti il maglioncino verde e blu a fantasia che avevi ad Amici… Ma Jurman?
Luca
p.s. di Amarone qualsiasi annata va bene, ma ti porto io da un amico che anche quest’anno Gambero Rosso ha premiato con 3 bicchieri, per non parlare del Valpolicella e del Cabernet o del Teroldego che fa… devo continuare
Luca per un Amarone del 1997 vengo di corsa.
Lui Hard Rocker, niete Jack Daniels: a tua scelta una bottiglia di Lagavulin invecchiato 16 anni o un Amarone del 1997. Tu scegli, io te lo mando!
Cover me,
Luca
p.s. per Buzz, still keep the faith
Quoto Lui Hard Rocker. Nella maggior parte dei casi, anche in presenza di megaartisti, alle case discografiche non interessano i tempi…
@Estranged: “e se ha un vero potere contrattuale impone alla casa discografica i suoi tempi.”
Purtroppo non credo sia così. Le case discografiche credo che, attualmente, se ne freghino dei tempi che ha bisogno un artista.
Fermo restando che credo che le cover per un artista siano importanti. Al di là della loro ispirazione o meno.
Pensa ai primi album degli Stones, dei Beatles.. o anche a Hendrix che spesso nei live tributava Cream, The Beatles, ecc… ecc…
Luca, sono d’accordo con te. Lady Gaga hai ragione: avrebbe dovuto citare gli Abba!!
Estranged, sono contento del tuo post. In questo blog si possono scambiare opinioni e arricchirsi. Che la musica classica sia morta, non direi proprio. Ci sono musicisti impegnaqti in “ricerca” (così dicono) che va oltre quello che il pubblico potrebbe aspettarsi. Il problema è solo la “commercialità” di quello che si mette sul rigo. Per quanto riguarda il rock non credo che una cover in pipù o in meno possa “distrurbare” più di tanto. E nei credit del pezzo di Lady Gaga si dovrebbero ringraziare gli Abba per aver scritto “Fernando”. Solo quello sarebbe un bel passo avanti.
Still keep cover,
Luca
Paolo mio…non so se la tua sia un’illusione da condividere insieme, oppure parli con cognizione di causa..e sinceramente non so se sperare in una patetica(?) reunion o tifare per il nuovo Axl ed i nuovi Guns, che fanno sold out dovunque..circola gia la tracklist di “Chinese Democracy II”
certo una reunion ci farebbe ribollire il sangue, ma se Axl riuscisse a completare il suo nuovo progetto sarebbe molto più importante di una reunion…ai posteri…
Luca..io dico basta con le cover, è una vergogna, sia a livello internazionale che italiano. se un artista ha perso l’ispirazione, come è normale che accada, è bene che stia zitto e fermo..e se ha un vero potere contrattuale impone alla casa discografica i suoi tempi.
il rock esiste, basta saperlo fare, la musica classica non più..il paragone a mio parere non calza.
…e Alejandro è un pezzo dance fantastico..altrochè.
Paolo, e Pat Metheny?
Paolo, I do really agree
Still keep cover,
Luca
Ciao Luca, terreno minato questo. Incasso la tua “recensione” ma non esprimo pareri.
Buzz, ripeto: keep the faith!
Luca
Paolo, lo so che non scrivo di cose che riguardano la nostra discussione. Il pezzo su Il Giornale di ieri riguardo alle prossime belle canzoni, non mi è proprio piaciuto. Trovo assolutamente gratuito una “lettura” come quella data dal tuo collega Lodetti. Diglielo pure
Lui accusa Santana e Gabriel di aver “sfruttato” canzoni di altri artisti per avere successo e, di conseguenza, soldi. Lo stesso concetto, allora, “tecnicamente” lo possiamo applicare alla musica Classica. Perché? Perché nella Classica si suonano “sempre” composizioni datate, che hanno centinai di anni di vita. E se continuiamo a suonarle significa che al pubblico piacciono. In varie “letture”, certo, ma sempre datata rimane la composizione. Anche perché la musica Classica moderna è assai difficile e molto di nicchia. Credo che alla fine sia lo stesso per il rock. Certo, vorremmo sentire cose nuove ed originali, ma le note sono 7 e i miliardi di possibili combinazioni possono essere già stati sfruttati tra melodie e armonie. Chiaro che se uno mi cita Lady Gaga senza dire che il suo successo di “Alejandro” (si scrive così?) è “l’unione” (o amalgama, chiamiamola come volete) di due grandi successi del passato, beh allora lì andiamo nel ridicolo. E mi dispiace per il buon Lodetti. Chiudo dicendo che preferisco artisti che ripropongono pezzi datati e rivisitati, nessuno ha gridato allo scandalo per l’ultimo Santana (in definitiva è una sua “lettura” dei classici del rock), ma nessuno si è scandalizzato quando si è scoperto che altri artisti, o presunti tali, hanno letteralmente “fotocopiato” il pezzo di un altro musicista. Ecco, proprio lì dobbiamo puntare il dito. Non dobbiamo dare solo la notizia. Ma ci dobbiamo chiedere il perché?
Keep cover,
Luca
Buzz, figurati se sono arrabbiato con te. E’ un momento in cui sono incasinatissimo – ma davvero issimo issimo – e difatti trascuro anche questo blog…… Niente di personale, figurati. E lo so che non sei Chiara eh eh.
e degli Uriah Heep che mi dite?
CHIEDEVO NOTIZIE DEL DOCUFILM DI THE EDGE,PAGE E WHITE NESSUNO SA DIRMI QUALCOSA?
ROCK DURO D’ANNATA :PROVATE COI TRAPEZE OPPURE LA NUOVA BAND DI HUGHES,CON BONHAM E BONAMASSA O IL SINGOLO CON LORD PAICE ECC ECC IN CHARITY PER L’ARMENIA. SALUTO TUTTI COMPRESO PAOLO CHE FA IL PATACCA E PARE INCAZZATO CON ME.
NON SONO LA CHIARA ,SONO BUZZ :-)ps steve vai a rimini eh! wow finalmente !
Luca, allora no, se mi citi anche i Malice me ne vado. Voi mi volete male!!
Ah ah ah ah… grazie Paolo (a questo punto l’essere spacciatore lo prendo come complimento). .. e grazie anche a Luca.
Buonamusica a tutti. Scappo; oggi giornata impegnativa: Maiden (“Rock in Rio”), Purple (“Machine Head”), Hendrix (“First Rays Of The New Rising Sun”) e quant’altro di buono.. eh eh eh…
Lui Hard Rocker non verrai arrestato come “spacciatore”, ma bensì onorato della più alta onorificenza rockettara: una bella bottiglia di Jack Daniels!
Luca
Virgin Steele. Basta spacciatore!!
Buzz, keep the faith…
Luca
@Paolo: spero di non venire arrestato per questo!! Ah ah ah. Ogni tanto è bello andare a scoprire i vechci lavori del passato. Conoscevo i Riot più “moderni”. Questa chicca me la son persa per strada. Però leggendo qua e là viene considerato come un disco fondamentale dell’Hard & Heavy americano. Vero.
Li vidi nel ’98 di spalla ai Virgin Steele.
E allora LuiHardrocker se la vogliamo mettere giù dura, vi ricordate i Malice? Quella di “Licence to kill” del 1986, ci fosse qualcuno adesso che suona così, invece di quello scream che mi disturba il sistema neurovegetativo!
Rock the Malice!
Luca
Lui Hard Rocker, direi che tu sei un perfido spacciatore. I Riot!! Sono grandi!!
Estranged. Ebbene sì: vedrai che tra un anno, massimo due i Guns N’Roses originali (a parte Steven Adler) faranno un dannato tour mondiale insieme!!
Duff McKagan sul palco della O2 Arena di Londra assieme ai nuovi Guns…incerdibile ma vero!
…io invece consiglio “Fire Down Under” dei Riot… ah ah ah. Uscì nel “lontano” 1981.. ma è ancora dannatamente Hard & Heavy!
“Swords & Tequila” è ottima come sveglia per tirarsi giù dal letto!!
\m/
dove avete trovato il docufilm it might to get loud?Qua manco l’ombra ciauz
Quando Page fa vedere gli accordi a The Edge e a White… le loro facce sono estasiate!
E che rispetto verso il “maestro”, eh?
Olè!
Luca
Luca, anche a me quel docufilm è piaciuto molto. E la scena di The Edge e Jack White con Jimmy Page, beh, non ha bisogno di commenti…….
consigli per gli ascolti? Sufjan Stevens,il live dei Black Crowes,Eels,The Script,l’albumd di Antony e Johnsons, il nuovo antologico di Syd Barret con un inedito di 20 minuti,Clinic, i Soundgarden con un doppio antologico mi pare, The Walkmen e Kings of Leon.
Buon ascolto e salutoni a tutti.
Rocklento, ultimamente sto ascoltando il nuovo Joe Satriani. Vado a vederlo a Padova il prossimo novembre, niente male anche il nuovo Alter Bridge, anche loro a Padova in dicembre. Il consiglio di Paolo è giustissimo: Neil Young è immenso. Finalmente ho trovato il documentario dove Jack White e The Edge sono alezioni da un canutissimo Jimmy Page… e non dico altro!
Rock on,
Luca
Consiglio a tutti l’ultimo di Neil Young (uscito da un po’) e gli italiani Ministri.
Buzz e Luca qualche altro suggerimento musicale?
Rocklento, no la Vanoni non ha eleganza ottocentesca, lei è proprio una signora del Dopoguerra. E comunque è molto spumeggiante, fa anche certe battute……….
eyjafjallajokull , la spiegazione è molto semplice. Nonostante conosca abbastanza bene e mi piaccia molto Paolo Conte, il suo ufficio stampa ha ritenuto di invitare Antonio Lodetti.
Ciao Paolo. Perché non sei andato tu alla presentazione del nuovo disco di Conte? Niente contro Lodetti, per carità, ma stiamo parlando forse dell’unico vero Autore (la “a” maiuscola è voluta) rimasto della musica italiana…
Ciao
Caro Paolo, bella intervista alla Vanoni. Mi è piaciuto quel (ride di gusto ndr). Lei non ha l’eleganza ottocentesca? E’ spumeggiante?
ciao a tutti e sempre piu’ u2,devastanti,concerto favoloso.
Ieri sera in uno Stadio Olimpico con spazi vuoti solo per la sicurezza, ennesima prova devastante ed ammaliatrice dei 4 ragazzi venuti da Dublino,orse i nuovi re di Roma….
Ma ,sono serio, qualcosa bolliva in pentola. Nell’aria c’era qualcosa che faceva sentire noi spettatori, spettatori di una serata speciale.
Certo era la data di chiusura del tour europeo ma per i piu’ fortunati bastava andare indietro nel tempo,al concerto di tanti anni fa sempre a Roma ,ma allo Stadio Flaminio.
Ieri sera e’ nato un amore,un amore vero dove da una parte c’era il pubblico e la sua passione ,la sua calda partecipazione imparagonabile con Torino e dall’altra i cuori dei 4 cinquantenni rockers ,sulla breccia da oramai 34 anni,che speriamo diventeranno molti di piu’.
I loro cuori piu’ quelli delle loro canzoni diventate inni hanno fatto scoccare la scintilla. Da una parte la coreografia da sogno sugli spalti coi i colori irlandesi e Bono che si commuove e canta con la band “all i want is you”.
Tutto quello che voglio sei te Roma,questa e’ veramente una serata speciale,gli italiani sono speciali.
E la musica.la loro musica li rende ancora piu’ speciali.
Inebriante,con incipit e finali elaborati e rielaborati come solo loro sanno fare:e tutti cosi’ godono di piu’,si qualche secondo in piu’ di estasi totale.
Amo gli u2 e non e’ scontato,dopo tanti concerti ogni volta e’ piu’ bello,proprio come fare l’amore con la donna che si ama .
Ecco perche’ e’ la band piu’ amata nel mondo,ecco perche’ i loro concerti sono come una notte d’amore.
God bless u2 forever.Thanks so much.
ps il resto lo lascio agli altri questo “pezzo” lo voglio solo per me.
CIAO A TUTTI ,PAOLO E RAGAZZI. Si va a Roma domani. La capitale diventera’ terra di conquista irlandese.
Sentite le canzoni nuove degli u2?
Beh io penso che Glasto molto Ledzeppeliniana e anche Boy falls from the sky non sono affatto male,bye bye
Chiara, spero che Neil Young non venga a saperlo…
Luca
Capito qui dopo giorni e leggo:
“Chiara, sfortunatamente per te, lavoro e vivo in un giornale dalla tenera età di 5 anni. Quindi…”
Giuro su Neil Young che non l’ho capita, con tutta la buona volontà Luca, è una frase incomprensibile. Comunque, nevermind, amici come prima.
Blue Oyster Cult…..mi viene in mente che tantissimi anni fa con una mia vecchissima band suonavamo “Burnin’ for you”….l’avevo proposta io ascoltando una cassetta che, dopo vari giri di duplicazioni, proveniva probabilmente in origine dal padrone di casa di questo blog…..ho questo vago ricordo di una C90, “Culturosaurus erectus” su un lato, “Fire of unknown origin” sull’altro.
Potrebbe essere, Dottor Giordano ?
..cavolo Paolo, scusa.. ho fatto casino coi campi nel post di prima.. puoi sistemarli??? Graaazie
Vogliamno parlare di Rory Gallagher, una qualsiasi dell’ “Irish tour” va benissimo…
Too much alcohol,
Luca
Ragazzi, non è che siamo tutti telepatici, vero? Questa mattina alle 6.15 l amia Audi mi ha proposto proprio “Astronomy” del Blue Oyster Cult… coincidenza? Io non credo a queste cose. Per me sono segni del destino! ;P
Rock on,
Luca
p.s. Buzz, Neil Young strepitoso e anche i Black Crowes, ica male anche i Black Country Community
Syd63, quanto ho ascoltato i Blue Oyster Cult. Me li aveva fatti scoprire un mio amico e compagno di scuola tanto appassionato di musica (e molto più conoscitore di me): Paolo Tolu.
E con il tuo messaggio mi hai fatto venire in mente persino una pazzesca versione di Astronomy domine fatta dai Voivod.
io sempre giu’ dalla branda max alle sette di mattina caro Luca, mi devo preparare poi per venerdi .Sono a Roma dagli u2 con tutta la famiglia. Facciamo pic nic all’Olimpico e weekend nella capitale e sui colli ,dove che ce sta er vino bono e se magna che’ na delizia.
Ci sono un sacco di feste del vino come a Sorano…..beh ciao a tutti!
ps sentiti Neil Young con lo zampino di Lanois, The Black Crowes,i pezzi nuovi u2 ecc ecc…..ah un consiglio,a parte Plant un gran album e’ quello di Mavis Staples.
buona martedì a tutti. stamattina la selezione automatica mi ha portato ad Astronomy dei Blue Öyster Cult. sicuramente una canzone che porta un raggio di luce nel cielòo grigio di milano… curioso come anche la quasi omonima Astronomy Domine dei Pink Floyd abbia lo stesso effetto di stimolare la produzione di endorfine :))
Ma siete tutti in ferie?
Luca
@Luca: infatti lui stesso ha detto che in questi anni aveva collaborato con molti gruppi e stretto legami molto importanti.. che non trovava più dei DT. Aveva chiesto agli altri di fare una pausa.. gli altri han detto picche e che, grosso modo, avrebbero continuato. Ma avevano dato a lui l’ultimatum: o dentro, o fuori.
Il problema per i DT è che sarà dura trovare uno come lui.. che tra l’altro aveva fondato il gruppo ed aveva in mano quasi tutto. Comunque credo che la cosa gioverà ad entrambi. Ormai i DT a livello compositivo erano quasi bolliti.
L’ultimo di LaBrie: ho letto qualche recensione ma è stato stroncato.
Vabbeh.. vado: ho rispolverato “Paradox” dei Royal Hunt e me lo voglio godere!
Lui Hard Rocker ho sentito e portato il lutto al braccio per una settimana. Cosa dire? E’ già in tour con il nuovo gruppo. Forse, dico forse, cominciava ad essere stretto sul seggiolino della batteria. E anche troppi impegni extra Dream. In ogni caso aspetto di ascoltare il nuovo lavoro di James La Brie. Il primo mi ha letteralmente entusiasmato: “Slightly out of reach” è un capolavoro!
Luca
Rocklento sul blog di Buzz ci sono tre scatti di Peter che ho fatto in Arena.
Luca
Caro Luca, grazie del suggerimento. Mi sono visto il video di Silent lucidity. Beh cheddire…superavvolgente!! Non contento ho rivisto il video con testo scritto in inglese e poi quello sottotitolato in spagnolo. E l’ho subito sentito mio…
prego ragazzi ciao Paolo e ciao a Luca e a tutti,mi hanno annullato Emerson and Lake e io mi rifaccio con Prince il 3 novembre a Milano…..rock on!!!!!!!! (il 2 e’ a Roma ma spicciatevi)
@Luca: io ci metterei tutto “promised land” (queensryche) e “a pleasant shade of gray” dei fates warning!
ps: sentito di portnoy che ha mollato i DT?
Rocklento, AMici adesso è pomeridiano. Da gennaio sarà serale.
Tornando al discorso iniziale di questo posto, vorrei ricordare “Silent lucidity” dei Queenryche, evvolgente e intensa come solo una canzone di heavy metal e hard rock sanno essere.
E buona giornata a tutti,
Luca
Luca e Buzz, grazie. Al concerto non c’ero, purtroppo. I vostri commenti mi hanno trasmesso un entusiasmo…contagioso.
Paolo, Amici andrà in onda il sabato sera?
Grazie Luca, nel mio piccolo sto cercando di far passare anche qui al Giornale la logica di cui parli tu.
Posso essere d’accordo fino ad un certo punto. In effetti le notizie “pelose”, come le chiami tu io le chiamo da “topine” (ma la sostanza non cambia) “tirano” di più in tutti i sensi. Politica e gossip sono sempre più preponderanti. Quanto alla rete, troviamo tutto e di più. Ma vuoi mettere passare una notte a metabolizzare e pensare più a fondo a quello che si è visto? E’ ancora questo, per fortuna, il vero giornalismo. La lista della spesa la lascio a chi di mestiere mette in riga una parola dopo l’altra. Io preferisco leggere giornalisti veri, non presunti tali.
Questo blog è manna dal cielo!
Luca
Ah caro Luca, come capisco il tuo sfogo. L’ho pensato tante volte e tante volte, ragionandoci sopra fino quasi a sfinirmi. Per risponderti, però, mi sforzo di essere il meno rancoroso e il più lucido possibile.
Intanto all’interno dei principali quotidiani c’è un drastico calo di interesse verso la musica. Ormai non conta più il nome dell’artista quanto la notizia che può dare, qualsiasi essa sia, meglio se “pelosa” o carica di rancori purchessia.
In più c’è una drammatica riduzione del personale e dei margini di spesa. Nel mio piccolo, ultimamente ho fatto servizi importanti (addirittura importantissimi) semplicemente per passione, nel senso che mi sono pagato le spese. Tutte.
Infine, soprattutto, sono cambiati gli orari di chiusura delle pagine. Il motivo è solo questo: più tardi si va in stampa e più si spende. Perciò il rischio per quasi tutti è che nella prima edizione si vada con un pezzo “precotto”. La cosa poteva funzionare fino a cinque anni fa e infatti tutti lo facevano. Adesso, con web, twitter, facebook e youtube, è ormai insensato andare in edicola con pezzi potenzialmente stracolmi di inesattezze oppure freddi e asettici.
Perciò si preferisce evitare, essendo tra l’altro la musica un settore “tangenziale” in qualsiasi quotidiano. Ripeto: qualsiasi.
Io sono in realtà convinto che a tanti miei colleghi (me compreso) sarebbe piaciuto da matti venire all’Arena.
Purtroppo il momento è questo.
Caro Paolo, uno sfogo. Permettimelo, da amante del rock. Trovo assolutamente scandaloso il comportamento della stampa italiana specializzata riferito al concerto di Peter Gabriel in Arena. Nessuna testata nazionale ha mandato un redattore a seguire un evento unico e storico. Tenendo presente il fatto che il concerto era esaurito da tempo. Ero assieme ad una miriade di fotografi accreditati (non meno di 20), ma guardando in tribuna stampa di “facce conosciute” nemmeno l’ombra. Se al tutto aggiungiamo Mister Fantasy che, dalla quarta fila, si alza e passeggia davanti alla buca dell’orchestra, come fosse un pavone, per vedere se qualcuno lo riconosce, qui siamo vicini al ridicolo. Peter Gabriel non ha certo bisogno di presentazioni, certo. Ma non si può ignorare un evento del genere, perché è di questo che si parla. Tra l’altro nel Paese che più ama Gabriel al Mondo! Allora, dove sono tutti i “soloni” che ogni 2 per 3 ci spiegano che questo ha fatto quello, quell’altro ha fatto l’altro e così via. Sempre pronti e magnificare “artisti” che di vero, il più delle volte, hanno solo la parola e non aggettivi da appiccicarvi vicino. Sarà stata anche domenica, non lo metto in dubbio. Le redazioni dei giornali in questo giorno sono solo ed esclusivamente dediter al “dio” calcio. Ma tanto è. Ho letto vere e proprie menzogne giornalistiche. Un esempio? Il più venduto giornale italiano che inizia dicendo che Gabriel in cuor suo avrebbe voluto cimentarsi ancora in quel tuffo come 23 anni fa, ironizzando sul peso dell’ex cantante dei Genesis… e via di questo passo. Ma stiamo scherzando? Chi ha permesso che uscisse una simile offesa? Chiaro che uno prima di scrivere si deve anche informare e conoscere bene l’argomento, magari. Non è poi tanto difficle. I siti dedicati a Gabriel&company si sprecano. Basta solo avere l’umiltà di “abbassarsi” al livello dei comuni mortali. Altro, direte voi? Mi fermo qui. Tanto è una battaglia persa.
Luca
QUANDO SCAPPA SCAPPA CARA LUCIA1
Rocklento, l’eleganza ottocentesca secondo me è quell’insieme di modi irresistibilmente affettati e di incontestabile savoir faire.
He no BUZZ qua perdi punti. Mai possa dalla mia postazione. Per Peter questo ed altro
Paolo scusa, cosa intendi per eleganza ottocentesca?
“Wallflower” Buzz è la canzone che hai perso per colpa della birra. La mia opinione è che la prima parte si salva solo per le tre canzoni che conoscevo di Bowie, Neil Young e Talking Heads. Per il resto mi ha “preso” la grande intensità interpretativa dell’orchestra. E’ difficile trasmettere qualcosa interpretando canzoni di altri artisti, perlopiù riarrangiati per una orchestra sinfonica. La seconda parte mi ha letteralmente rapito. Tante volte, come Buzz e altri amici, abbiamo chiuso gli occhi e siamo stati cullati da Gabriel in mondi, suoni, emozioni e quant’altro che andavano al di là della pura immaginazione. Credo che prima di Natale avremmo una bella sorpresa in dvd o cd. Su tutti direi “Signal to noise” drammatica all’inverosimile, “San Jacinto” l’inizio di una vita adulta come non la immaginavamo, “Mercy Street” da sempre la mia preferita del canzoniere di Gabriel. Ad una serata perfetta, io da pignolo bastardo ;), dico che sono mancate “Biko” e “Here comes the flood”. Ma sarebbe stata l’apoteosi. In ogni caso non ho cambiato opinione su “Scratch my back”. E ieri sera ne ho avuto la riprova. Paolo, mancavi solo tu… e non voglio infierire oltre.
Luca
infatti me la sono dimenticaa,uffa
Heroes
The Boy In The Bubble
Mirrorball
Flume
Listening Wind
The Power Of The Heart
My Body Is A Cage
The Book Of Love
I Think It’s Going To Rain Today
Après Moi
Philadelphia
Street Spirit (Fade Out)
+ una canzone regalo perche’ “sera speciale” ma non mi ricordo il titolo,ero al bar:-)
INTERVALLO
San Jacinto
Digging In The Dirt
Downside Up
Signal To Noise
Mercy Street
Washing Of The Water
Rhythm Of The Heat
Darkness
Solsbury Hill
In Your Eyes
Don’t Give Up
The Nest That Sailed The Sky
setlist con approsimazione del 95% ,il 5% e’ eventalmente colpa di pipi’ e birrette,sorry ma tutti siamo umani:-)
ciao paolo ,ciao luca e grazie ancora e ciao a tutti.Peter non e’ stato inutile,almeno per me,col sorriso e senza polemica…….
—————————————————————–In una serata veronese,dapprima splendida,poi oltremodo freddina torna Peter Gabriel forse,anzi senza forse,uno degli artisti piu’ amati in Italia e questo amore e’ senza dubbio da lui ricambiato con una canzone in piu’ “moonflower” in scaletta e bis in quantita’ industriale che alla fine hanno riscaldato la platea. Arena gremitissima ,direi che potete senza dubbio aspettarvi un cd o dvd o comunque un regalino perfetto per le feste (forse) in quanto era pieno di telecamere ,microfoni ovunque.
Ma perche’ regista di se stesso?
Ma perche’ ieri sera la musica (prima parte cover di altri artisti tra cui Bowie, Radiohead in versione commovente) era musica che partiva dalla creativita’ immaginifica del genio di Bath.
Bastava chiudere gli occhi e seguire le note per capire cosa lui e la sua musica volevano trasmetterci.
Un concerto da immaginare e ascoltare ad occhi chiusi ed in rigoroso silenzio ,cosi come tanti in Arena hanno fatto. Brava Melanie e il direttore d’orchestra ma ancora meglio arrangiatore, Ann la prima voce biondissima e scandinavissima.
Palco normalissimo,ma con le luci ed i disegni, Peter e’ stato piu’ che esplicativo: consumo energetico,musica,amore …..in un mondo nuovo,semplice dove tutti possono comunicare velocemente.
E di questo mondo nuovo lui potrebbe essere uno dei primi seri candidati a suggerirci quali le scelte importanti da fare socialmente nel mondo,da subito senza perdere altro tempo.
Un Peter un po’ invecchiato ma con degli acuti che rimandano a tempi mai sospetti.
Per ora, comunque, grande regista di se stesso come in un film che sta realizzandosi, un giorno sara’ anche protagonista in assoluto delle vicende del mondo?
Era la mia sesta volta con Peter, ma ogni volta e’ meglio della prima.
Grande performance,disco masterpiece, primattore ieri,oggi e domani.
Che Dio lo protegga: ma lo sta gia’ facendo, basta ascoltarne acuti e modo di dettare sempre il ritmo anche “in non presenza” di drums and guitars .
il grunge dovrebbe essere l’incontro tra il rock ed il punk, almeno così si è sempre detto..ed in effeti secondo me lo è….incontro riuscitissimo in Nevermind e solo lì..
su Ozzy, ha ancora una voce fantastica ed infernale…ascoltatelo nell’ultimo di Slash..
Caro Paolo anch’io adoro Jerry Lewis!
Grazie Paolo. Quella dolcezza malinconica, l’ho percepita in “dreamer”, nonostante angeli neri, ceri ed altri artifici. Più che nella musica e nel testo “morbidi”, in quella voce roca nello sforzo di non urlare, ma di sussurrare le parole. Leggende e verità delle sua storia artistica non hanno nulla a che fare con questa sensazione. Potendolo frequentare (come persona e non come artista) potrei scoprire e conoscere magari un uomo eccezionale.
Rocklento, premetto che Ozzy Osbourne è il miglior cantante senza voce in circolazione. E all’inizio, quando l’ho ascoltato per la prima volta, non mi piaceva neppure. Poi, con il tempo, vedendolo sul palco e poi incontrandolo di persona, ha iniziato a piacermi. Molto hanno contribuito anche la reale (e sbagliata) persecuzione di cui è stato oggetto per la canzone Suicide solution e tutte le balle che sono circolate e circolano ancora su di lui, a partire da quella del pipistrello. Mi sono sempre detto: Ozzy Osbourne non è questo. L’ho incontrato, gli ho parlato e ho capito che John Michael Osbourne (la cui madre si chiama Lilian come la mia, clamorosa coincidenza!!) è un brav’uomo sincerissimo e pacchiano, con la dote innata di riuscire a comunicare con una fetta enorme di pubblico. Facendosi amare per le sue debolezze, più che per le sue virtù musicali (che pure ci sono). Dote rarissima. Certo, non è Kant e neppure Tom Waits. Ma è un clown triste e caciarone la cui storia esagerata mi commuove sempre, ogni volta che lo ascolto, in un modo diverso per ogni canzone. Ha accompagnato un lungo periodo della mia vita nella quale non sapevo che cosa fare, non avevo le idee chiare, avevo una passione grande e cose grandi da perdere. In fondo, l’ho sentito vicino, anche se fa ridere pensare in questo modo a un tossico del genere che una volta mi ha detto: “Non chiedermi nulla degli anni Settanta perché non me li ricordo e basta: ero troppo fatto”. Però ho percepito nella sua voce, incredibilmente, una dolcezza malinconica di cui, nonostante tutto, ogni tanto sento il bisogno. Ecco perché mi piace. Ozzy mi piace perché lo conosco così bene, conosco i suoi pregi e soprattutto i suoi enormi limiti musicali, da sentirlo quasi mio. Pazzesco no?? Mi è capitato solo con un altro musicista, molto meno fortunato ma molto più bravo: il chitarrista tedesco Michael Schenker (che tra l’altro Ozzy Osbourne contattò nel 1979 per la sua prima band solista. Ma, essendo Schenker un pazzo scatenato, rifiutò. E così Ozzy scelse Randy Rhoads). E poi, fuori dalla musica, una cosa del genere mi è capitata con Ayrton Senna, Jerry Lewis, Indro Montanelli e Paolo Villaggio. Al di là dei singoli meriti, è qualcosa che non so spiegare, legata ai momenti della mia vita, alle mie passioni e ai miei sogni (insomma, non mi chiedere come ho fatto a mettere insieme Ozzy e Montanelli, spero di aver spiegato che non è una cosa legata ai meriti individuali ma alle mie sensazioni).
Paolo, perché ti piace Ozzy?
Rocklento, purtroppo non ce l’ho fatta a incontrare Ozzy. Mi spiego: avevo l’appuntamento ma dalla redazione non mi hanno lasciato uscire. Mi è dispiaciuto da matti.
…la mia domanda di qualche giorno fa era già …come dire… anzi non si dice.
Paolo poi hai incontrato Ozzy?
Suvvia Paolo, anche la mia!! Eh eh.
Ma no Giorgio, la mia era una battuta. Per carità.
Avvocato? Mammamia, roba che scotta?
Giorgio, so che ci saranno novità. Ma parlo solo in presenza del mio avvocato eh eh.
Paolo, sempre idee confuse sulla commissione esterna di Amici?
Rocklento in tutto questo marasma si opinioni, idee, prese di posizioni e mille altre cose ancora, sto pensando che domani sera sarò in Arena, il posto più bello al mondo per i concerti, con la mente libera e sgombra da ogni pregiudizio nei confronti del buon Peter Gabriel. L’ultimo suo “Scratch…” non mi ha entusiasmato, e con Paolo lo abbiamo criticato all’estremo. So solo che andrò incontro ad una serata storica. Quello sì.
Luca
Parole sante Paolo! Tu dici senza pregiudizi? Difficile molto difficile. Purtroppo qualche pregiudizo trovo sia umano. Scusate divagazione…Alcune volte dobbiamo fidarci delle prime impressioni, non è possibile “conoscersi”. Altre volte non ci è permesso, ci troviamo di fronte un muro di gomma. Penso che per avere pochi pregiudizi sia necessario aprirsi all’esperienza, che non può rimanere a senso unico. Naturalmente nei rapporti “importanti” è necessario “viversi”. Per il resto e non solo la superficialità impera… Qui si discute e qualche pregiudizio scappa o meglio qualche generalizzazione. E’ anche umano arrabbiarsi qualche volta. I monaci tibetani sono abituati a non far nascere le emozioni negative. E’un allenamento che comincia dall’infanzia. Chiara e Luca, io sono con voi. Evviva la sincerità! Evviva il vero confronto di opinioni!
Chiara, sfortunatamente per te, lavoro e vivo in un giornale dalla tenera età di 5 anni. Quindi…
Nais dei,
Luca
Comfortably Numb salva la vita eccome.
Paoloooooooo, ma ah ah ah equivale a eh eh eh?
E ti prego, dimmi qualcosa di ihihihihihih….iena ridens?
Grrrrrr ( r da pronciare molto arrotolata, immagino) è come un toro arrabbiato, mentre gn gn gn è il toro goduto?
Uffa è come uffi?
Un dai vale un suvvia?
Chiara invece ti stupirò rimanendo super partes come un monaco tibetano, anzi proprio come il Dalai Lama di fronte ai soldati cinesi. E non ti offendere sempre, accidenti. Qui nessuno travisa le parole di nessuno, non ci sono pregiudizi, si discute e basta. E’ consentito tutto tranne scrivere che Ozzy Osbourne è un vecchio flaccido e rifatto che non ha più voce.
SCUSA LUCA QUESTA NON L’AVEVO LETTA: E’ BELLO TROVARE TUTTO PRONTO COSA??!?!?!??!?!?!?!?!?
LUCA, VIENI A TROVARMI. PASSA UNA SETTIMANA QUI. VEDI COME VIVO OGNI GIORNO E POI TORNA QUI E VEDIAMO SE HAI IL CORAGGIO DI SCRIVERE ANCORA QUESTA FRASE.
“TROVARE TUTTO PRONTO”… ROBA DA PAZZI, MI HAI DAVVERO OFFESA. A POLO NON LO DICI PERò VERO? CIAO BELLI, BUON DIVERTIMENTO.
Ma che diavolo c’entra che vivo a Londra me lo spieghi adesso Luca? E’ una colpa è un peccato mortale vivere qui? Ti ho detto per caso che non t’intendi di musica? Ho detto che il tuo discorso non considera minimamente il punto di vista dell’artista e non c’entra un benedetto nulla il tuo discorso sul compratore con quel che dicevamo. Offrivo uno spunto in più visto che tu sei partito a 2000 parlando dei musicisti come fossero putribondi city banker, ti ho detto, guarda che non è proprio così… ma niente. La colpa è che vivo a Londra, contento tu.
Paolo pur di darmi contro ti darà ragione figurati, sfondi un portone aperto con lui, riguardo pregiudizi su di me e la città dove vivo.
Son d’accordo con Lucia più che altro, Daver Grohl è il minore di tutti i mali. Mi avete stancato da morire con i vostri pregiudizi nei miei confronti, non credo sia più possibile parlare perché leggete sempre oltre quello che scrivo, dunque buone discussioni e buon fine settimana a tutti. Hello, goodbye.
Inoltre aggiungo, sul conto della passione, le migliaia e migliaia di chilometri fatti, i pasti frugali, il costo dei biglietti (di cui non mi sono mai lamentato, i Rolling nel 1982 a Torino costavano 33.000 lire, per la precisione!, David Zard l’organizzatore…), perché se hai la passione e il “fuoco” per la musica, non ti fermi davanti a niente. Chiara, credo che tu abbia scambiato “ravani par naoni” come diciamo qui a Verona. Non avermene, ma è bello trovare tutto pronto: cartelle stampa, posti “giusti” ai concerti, ecc. ecc. ecc. Ma “correre” dietro alla propria passione, credimi, non ha prezzo! (come dice una pubblicità)
Running on empty,
Luca
I Foo Fighters fanno musica onesta e piacevole in confronto a tente altre band’ssss che circolano (purtroppo)!
Troppo buono, Maestro!
Luca
Luca, secondo me hai azzeccato tutto!!
“Tu parli senza nemmeno per tre secondi metterti dalla parte del musicista, pensaci invece che quando si è sul palco non ce la fai ad esprimere un linguaggio che non ti appartiene affatto”, detta così sembro uno che non capisce quello di cui scrive (e la grammatica anche). Forse sarebbe bene che i musicisti di cui parli tu si rendessero conto, una buona volta e benedetta per tutte, che sono là grazie a chi compera i loro dischi, belli o brutti che siano. Al tutto aggiungi che con i soldi dei biglietti dei concerti, e quant’altro, permettono loro di vivere in modo più che agiato. E, aggiungo io se permetti, dopo oltre 30 anni di “attività” concertistica e di fruitore e “compratore” di musica (dal vinile all’mp3) credo che qualcosina di musica me ne intendo. Ma solo qualcosina. Anche se non vivo a Londra!
Luca
Luca, A Grohl piace fare il front man e chitarrista coi foo fighters, semplice. Sembra che uno sta lì a farsi del male e imporsi le cose… se uno riesce a cantare quella roba significa che dentro ha pure quella componente… come i kings of leon che ora son diventati ipermeanstream e popolari da alternativi che erano… evidentemnte hanno abbrccciato questo cambiamento, è inutile fare i processi a gente che a 20 anni si è dichiarata punk. A me i FF fanno schifo ma evidentemente a Grohl piacciono, sennò quella roba non la faresti. Tu parli senza nemmeno per tre secondi metterti dalla parte del musicista, pensaci invece che quando si è sul palco non ce la fai ad esprimere un linguaggio che non ti appartiene affatto.
MotherLoveBone su tutti per sempre!! This is shangrila ah ah!!
Lui Hard Rocker starei più su un “rock” che non sbagliamo mai. Chiara, Dave Grohl all’inizio dell’avventura si definiva “punk” in tutto e per tutto, anarchico contro le multinazionali dello show biz e quant’altro trovasse sulla sua strada. Salvo poi accasarsi ai Foo Fighters, dopo la fine dei Nirvana, un gruppo che con la sua entrata è decollato come un missile. E di conseguenza milioni di dollari a palate e diritti a nastro in tutti i modi possibili immaginabili. Quindi, a conti fatti, il buon Grohl ha visto la botte piena e la moglie ubriaca (Courtney Love) e il conto in banca lievitare di rimando. Serve altro? Forse una buona dose di coerenza.
Mother Love Bone su tutti, comunque
Luca
Ma perchè questi stilemi già preesistenti hanno avuto bisogno dei Nirvana come catalizzatore ?
Se il grunge, così come lo intendiamo normalmente (posto che sia mai esistito, si badi bene !) è di fatto nato con i Nirvana, gli stilemi pre-Nirvana erano embrioni di grunge ?
O erano semplicemente altro ?
Poi se vogliamo attaccarci alle definizioni, anche i Beatles sono un gruppo pop. Però hanno fatto innovazioni e trovate dannatamente geniali… ergo non ci impuntiamo su un nome… quello che resta, quello che fa la differenza e influenza il futuro, è sempre il suono. Un album è il suo suono. Il nuovo di Neil ne è la dimostrazione, per me le canzoni sono tracurabili su quell’album ma rimarrà imprscindibile dentro ogni studio di regitrazione, il putno di partenza di ogni les paul della terra. Poi ci sono anche le belle canzoni e va bene… ma se parliamo di album importanti per me si parla di suono. Così la vedo io almeno. ciao nè, fateme lavorà che sono davvero incasinaterrima.
E vabbuò Paolo, se la mettiamo in questi termini, possiamo smontare qualsiasi genere musicale. Allora, usciamo dalle categorie e nomenclature se vuoi. PEr me i Nirvana hanno creato un suono di gran lunga più interessante ed originale di quanto abbiano fatto i PJ. Che poi un gruppo piaccia più a Tizo e l’altro a Ciccio Bistecca, poco cambia, quelli son gusti. Io parlo di sound.
Lucia, io mi riferisco alle ultime cose fatte dai Pearl Jam, alla canzone ad esempio che ho postato prima da youtube dal loro ultimo album, quella è una canzone pop, period.
Luca scusa ma che dici che gli altri nirvana hanno sfruttato cosa? Se Dave Grohl si è totalmente liberato dal fantasma di Cobain con i Foo Fighters (che a me non piacciono) e con i Them Crooked Vultures tornando alla batteria (e ci sta da Dio!). La moglie continua a fare quel che ha sempre fatto, che a me fa schifo ma è un altro discorso.
Agno, ma che roba è Neil?!?!?! AMO AMO AMO!
…se si afferma che il grunge non esiste e, ammesso e non concesso che ci vogliano etichette, gruppi come Kyuss, Flaming Lips, Soundgarden, Mad Season, Alice in Chains, Nirvana, Pearl Jam, Sonic Youth, Dinosausr Jr., Melvins, Mudhoney, Temple Of The Dog, ecc ecc ecc, come li etichettiamo? Underground? Alternative?
Chiaro che se non potete permettervi l’Aston Martin, ci si può sempre sedere alla finestra in una giornata di pioggia. Con un bel bicchiere di Amarone e un pezzo di Vezena (formaggio) e chiudere gli occhi. Sempre con “An ending” in sottofondo. Oppure “Run to Vegas” dei Tangerine Dream. O il primo movimento dal “Koln Concert” di Keith Jarrett.
Luca
Secondo me la “moda” grunge (intendo come stile di vita e maniera di vestirsi, a quel filone di musica da Seattle non darei questa definizione) è nata già alla fine degli anni Sessanta con le camicie di flanella di Neil Young. E non ditemi che non è vero!
Per quanto riguarda le canzoni che ti cambiano la vita, ascoltate “An ending” di Brian Eno, salite su una Aston Martin Vantage V12 e guidate tranquilli sulle strade della Scozia…
Luca
Rocklento (e Lucia), secondo me il grunge è stato l’accrocchio fortunato di alcuni stilemi vecchi di quasi vent’anni (come mi piaccio quando pontifico così… gngngngngn!!)
Rocklento (e Lucia), secondo me il grunge è stato l’accrocchio fortunato di alcuni stilemi vecchi di quasi vent’anni (come mi piacico quando pontifico così… gngngngngn!!)
Scusa Paolo, ho già la risposta. Stavo scrivendo e poi mi sono riascoltato Dreamer… ho letto qualche commento dei fans di Ozzy.Non tutti amano questa canzone “morbida”. E così ho perso tempo…
Paolo scusa, ma per te il grunge non esiste? In che senso?
Ti confesso che anche per me non esiste
CHIARAAAAAAAAAAAA
ripeto io non sono una acculturata in materia Musica ma i Pearl Jam non sono “fondamentalmente pop” come hai affermato. (brrrrrrrrrrrrrr)
Aggiungo che il grunge non esiste.
DICIAMOLO!
Ma da Seattle non veniva anche quel mancino che suonava la chitarra…
Luca
Chiara,
il nuovo Neil Young è grandioso…ed è grandiosamente prodotto Daniel Lanoise.
Io grido al capolavoro
Agno
Caro Agno, a meno che il grunge non si consideri un (bel) genere musicale nato nella seconda metà degli anni Settanta, direi che per quanto riguarda Seattle e tutto il resto secondo me è un “termine di comodo”.
Paolo, cercando il termine “grunge” su wikipedia, tra le righe leggo questa considerazione
“È tuttora oggetto di discussione se il grunge si debba considerare un vero e proprio genere musicale o, piuttosto, un termine di comodo con cui sono stati catalogati gruppi nettamente diversi dal punto di vista musicale e che avevano in comune esclusivamente la provenienza dalla città di Seattle.”
Effettivamente…..
Agno
Chiedigli se ricorda l’Arena di Verona e della sua atmosfera. Tenkius
Luca
Io sinceramente sotto la Guinness metterei un’altra Guinness…
E sono d’accordo con Paolo: il grunge non esiste. Se proprio vogliamo vedere qualcosa di “moda” in un movimento del genere, mi vengono in mente solo le larghissime camicie di Neil Young già alla fine degli anni 60.
Off topic: Cobain in quel tempo era la “rockstar” perfetta da macinare, girare, sfruttare, strafogare nei vizi e quant’altro. Un ragazzo con dei problemi grossissimi, non una rockstar come in tanti lo vogliono far passare. Si è trovato nel posto giusto nel momento giusto. Ed è stato stritolato da un ingranaggio che nemmeno lui si poteva minimamente immaginare. Ecco, da questo punto di vista mi fa veramente pena. Tantomeno lo considero una icona per tutti quei ragazzi che lo vedono come un idolo, o perlomeno lo considerano tale. I comportamenti dei suoi ex compagni Nirvana, e della moglie lo stanno a dimostrare: sfruttare l’onda lunga fin che è possibile.
Luca
Luca, mi sa che lo intervisterò tra qualche giorno……!!
Ragazzi, ho appena comperato l’ultimo disco di Santana, “Guitar Heaven”: manina santa!
Che cover ha fatto? Mamma mia!
Luca
Posso dire una cosa?? Secondo me il grunge non esiste.
Agno, se mi parli di Guinness siamo sulla stessa lunghezza d’onda
In Utero forse non sarà fondamentale ma come suono è stato un album importante e credo sia immensamente più grunge del disco (considerato) più grunge dei PJ.
Per me quella roba che ho postato prima ricade perfettamente e totalmente nel pop-rock se vogliamo dargli un nome… poi le categorie stanno antipatiche anche a me ma non possiamo certo chiamarli grunge, eddai o suvvia (come direbbe paolo).
Agno, anche secondo me Pop era un disco troppo avanti per quel tempo. E sono d’accordo nel dire che In utero non sia un disco fondamentale. Mi spiego: non so se sia bello o brutto. Ascoltandolo allora, non ho sentito cose nuove. E riascoltandolo adesso, confermo.
I Pearl Jam pop ?
Bah, non sono d’accordo…a meno che non si intenda “pop” nel suo significato primario di abbreviativo di “popular”. Allora in quel senso si. I Pearl Jam sono “popular”, ma non sono pop come possiamo intendere comunemente questo termine. Peraltro la definizione di pop in musica è estremamente complessa ed in evoluzione….gli U2 intitolarono così un loro disco che era DECENNI avanti !!!
“Pop” come quando si stappa lo champagne, dissero i quattro irlandesi all’epoca….
P.S.: Chiara, non sono d’accordo sul definire “In utero” fondamentale. A mio avviso con “In utero” i Nirvana erano già abbondantemente alla frutta, e se non fossero stati consegnati alla leggenda dall’insano gesto del loro leader “in Utero” sarebbe un ottimo sottobicchiere per la Guinness.
In my humble opinion, of course…
Agno
Rock’n’roll!! Chiara nessuna chiacchiera sui Pearl Jam. Per me qualsiasi cosa facciano ora, non è comunque pop.
PS intendevo “un bel Veddere”!!!
Ragazzi le chiacchiere stanno a zero, questa è la roba che fanno i Pearl Jam ora, come la vogliamo chiamare?
http://www.youtube.com/watch?v=IG4N-vVHLA4
Eddie – che tra l’altro è sempre un Veddere (ahahah battuta) – non sarebbe d’accordo ma io la vedo come Kurt Cobain che li definiva “Pionieri di un rock aziendale, alternativo e del caz*o”.
Comq… a me stanno simpatici i PJ ma not my cup of tea. Paolo mi spiace davvero molto per Ozzy, scherzi a parte, so quanto ci tenevi… puoi sempre parlare con il suo simulacro che dice “rock’n’roll”, se ce l’hai ancora. ciao bona giornata a tutti.
Ciao Buzz, scrivi troppo su altri blog eheheheh!!
ciao a tutti ragazzi sono ancora vivo eh!ciao Paolo…….Pearl Jam se non sono rock io mi faccio prete:-)
Grazie Chiara. I Pearl Jam pop???????????? Se anche i Pearl Jam sono pop, allora ho proprio sbagliato mestiere eh eh eh eh. Pensa i Pearl Jam sono pop come Kylie Minogue o Cheryl Cole. Eddie Vedder secondo me non è molto d’accordo ihihihihih.
Rocklento, no Suicide solution non è dedicata a Bon Scott. Invece è vero che Ozzy ha lavorato in un mattatoio e ha fatto anche il collaudatore di clacson. Me l’ha detto lui.
Scusate ritono a Ozzy con due domande. E’vero che
Suicide solution sia stata dedicata a Bon Scott cantante degli AC/DC, morto soffocato dal suo stesso vomito, dopo aver bevuto in modo, diciamo, esagerato?
Ozzy lascia la scuola 14 anni e comincia a lavorare come macellaio
in un mattatoio?
Paolo hai ragione: Piazzola sul Brenta è in Veneto!
Quelli di via Solferino, con la carta rosa, è meglio se continuano a scrivere di calcio… e già lì dovremmo aprire un dibattito epico!
Scusate se vi tedio, ma questa mattina L’Arena ricordava così il concerto di Peter Gabriel in Arena il 18 settembre del 1987, per chi c’era…
Peter Gabriel torna in Arena a distanza di 23 anni. Nel lontano 18 settembre del 1987, il grande artista inglese arrivò per la prima volta a Verona, (in realtà era già stato al Lem di San Martino Buon Albergo per due show il 9 aprile del 1972 con i Genesis nel tour di “Nursery Cryme”), durante il tour promozionale dopo la pubblicazione di “So” che, quando uscì, segno ancora una volta la carriera di Gabriel. Innanzitutto, per il grande successo commerciale che Gabriel non aveva mai conosciuto ai tempi dei Genesis e tantomeno conoscerà nel prosieguo della sua carriera solista. “So” accresce in maniera esponenziale le sue grandi potenzialità, sia dal punto di vista musicale che visivo.
L’Arena lo accolse in una umida serata di settembre e lui si donò completamente al pubblico entusiasta: indimenticabile il bagno di folla in “Lay your hands on me” e i brividi dell’ultima canzone della serata, quella “Biko” che “doveva” essere una canzone di rivolta, ma che alla fine risultò essere “solo” un’occasione per alzare migliaia di pugni al cielo. Gabriel inondò l’Arena, stracolma come non mai, con ritmi che andavano dall’avanguardia (la splendida, iniziale “San Jacinto”) alle poliritmie africane cantate con Yossou N’Door in “In your eyes”, passando per quelle sonorità a lui tanto care, calde e avvolgenti, quasi a cullare lo spettatore portandolo in mondi lontani anni luce ma estremamente presenti e veri: “Mercy street” e “Here come the flood” su tutte.
Gabriel mostrò le facce opposte della sua musica e della sua anima: il quadro che ne uscì fu di un equilibrio e di una compostezza al limite dell’esaltazione. La band che lo accompagnava era composta da fior di musicisti che negli anni hanno “determinato” quel suono particolare che il musicista inglese ha sempre avuto nei suoi spettacoli dal vivo: potente, delicato, onirico, pieno di ritmo e mai banale. David Rodhes alla chitarra, Tony Levin al basso, David Sancious alle tastiere e Manu Katche alla batteria, accompagnarono al meglio Peter Gabriel, risultando fondamentali per la riuscita di uno dei più bei concerti che le vecchie pietre romane dell’Arena ricordino. Senza possibilità di smentita.
Luca
Azzz… Paolo mi dispiace molto, ti sono vicina, pac pac sulla spall spall.
PS “In Utero” fondamentale. Nirvana fondamentali. Pearl Jam fondamentalmente pop, oggi. Grunge is something else.
PPS A proposito di grunge, il nuovo album di Neil Young vi lascerà il cervello in feedback per giorni. Avvicinatevi con cautela, non è un album è un suono. Il suono della chitarra. Ave oh Neil.
Rocklento, l’unica cosa che ti posso dire è che ad American Idol negli Stati Uniti hanno appena annunciato la commissione: Randy Jackson, Jennifer Lopez e Steven Tyler.
Rocklento, sulla commissione di Amici non ho ancora le idee chiare.
Giusto Luca!!!!!!!!
Chiara sei forteeeeeeeeeee!!!!!!
Paolo scusa, chi faràparte della commissione esterna di Amici? Giornalisti?
Sì Lui hard Rocker, sulla unicità dei Doors sono pienamente d’accordo. Né grandi né piccoli: semplicemente unici.
@estranged: sulle musiche ok (ma quanti “rocker” non hanno mai scritto parole e/o musiche eppure son diventanti “famosi???).
Sui testi non mi sembra. A me risulta che i testi fossero suoi (tranne qualche pezzo firmato Krieger).
Musicalmente credo che i Doors debbano chiamarsi fuori dal discorso “importanti o meno”. Nel senso che poi nessuno ha più suonato come loro.
Per esempio: echi di Pink Floyd, di Beatles (ne sparo due a caso) con gli anni li abbiamo sentiti.. qualcuno li ha riproposti.
Ma io non ho ancora nessuno che abbia “osato” riproporre le sonorità dei Doors.
Attenzione: non li sto esaltando o che. Sto cercando di ragionare in maniera imparziale (anche peché tra le righe ho espresso il mio parere noi post precendenti).
@Paolo G.: mi spaice.. perché so quanto tenevi/tieni a Ozzy (Dio lo benedica!)
..vabbeh, torno a “Seasons in the abyss” degli Slayer… ah !!!
Buon rock a tutti! \m/
Luca, lo sai che Piazzola sul Brenta non è in Europa no??
Paolo, pensa che un giornale di cui non faccio il nome ma è in via Solferino lì a Milano, ha scritto che quella di Milano è l’unica data europea del tour… Allora io chi ho visto a luglio Piazzola sul Brenta?
Mad Man,
Luca
Purtroppo, caro Agno, qui (ma credo in tutti i quotidiani) funziona così.
Mi spiace Paolo, mi spiace un sacco perchè so quanto ci tenevi.
Peccato davvero
Agno
Agno, non è neanche un problema di scrivere. QUi al Giornale non volevano neanche il pezzo. Era proprio una richiesta che ho fatto io. Una cosa mia privata. Niente. Devo stare in redazione perché non c’è nessun altro che mi possa sostituire. Fine.
Paolo, mi dispiace un casino…pensa che stavo per mandarti un SMS per dirti di salutarmi il Madman….
…accidenti…..
Ma non puoi convincere….chessò….non facciamo nomi….che i tuoi lettori desiderano assolutamente leggere di Ozzy ??????????
Acc mi spiace un sacco, davvero
Agno
Estranged, oggi è a Milano e credo che miracolosamente non sia neanche in una clinica.
Lui Hard, Jim Morrison non ha mai scritto una musica..e anche i testi li scriveva solo in parte..anche quelli delle canzoni più famose..detto questo aveva una personalità ed un carisma unici, e non è poco..ma musicalmente i Doors mi sembra abbiano dato molto ma molto meno delle altre grandi band dell’epoca..
Paolo in quale clinica si trova Ozzy?
Ragazzi, comunicazione drammatica. Sono blindato in redazione e non posso andare a incontrare Ozzy e neppure a vederlo. Sono devastato, erano due mesi che aspettavo questo momento.
Grande voce Eddie Vedder e che gruppo i Pearl Jam!
@estranged: in che senso “scrivere i pezzi”?
..divagazione (e riflessione) clamorosamente off topic (me ne scuso ma non me ne vogliate) sulla “vita”. Alle donne in gravidanza è vietato fumare. Però è consentito prendere una pillola per uccidere una vita!
Detto questo son contento di leggere questi post. La Vita stessa è Musica. Non lo è forse il battito che sentiamo quando si va a fare l’ecografia? Quello credo sia stata la canzone più bella che io abbia mai ascoltato!
Su Cobain non saprei: grazie a lui (i Nirvana) tutto l’undergroud (chiamatelo grunge, alternative, ecc ecc) venne alla ribaltà. Cessò in quel momento di essere “alternativo”.
Ecco, forse (da quando m’è parso di capire in varie interviste) a Cobain ha spaventato tutto questo. La fama, il successo.. i riflettori. Lui stesso dichiarò che avrebbe preferito “un Ringo Starr” e non un “John Lennon”. Lui voleva starsene “in seconda fila”.. ed invece si trovò sotto i riflettori che misero a nudo la sua fragilità.
Fragilità che in “unplugged” io “sento”.
d’accordo con te Paolo su Kobain…gia con “In Utero” la curva dell’ispirazione era in picchiata…e questa storia che Nevermind ha cambiato il corso della musica mi ha veramente stufato; il grunge è nato e morto con i nirvana (che non mi sono mai piaciuti, lo ammetto)e soprattutto era una musica per anticonformisti di professione (come oggi quella dei pearl jam). insomma altro caso di mitizzazione post mortem.
su Jim Morrison “rockstar perfetta” dico no…gli mancava un elemento determinante: scrivere i pezzi.
“C’è chi è immune. C’è, invece, chi la soffre fino alla morte. Lui era uno di quelli”. Rocklento ho riletto quello che ho scritto. In effetti, la frase è ambigua alla prima lettura. Ma solo alla pirma lettura. Giusto?
E comunque grazie per aver ribadito un concetto a me carissimo: abbiamo il dovere, tutti noi, di viverla sempre nel migliore dei modi possibile.
Luca
Ritorno al tema iniziale delle canzoni che fanno bene alla salute. Questa mattina in macchina venendo al lavoro la mia Audi mi ha proposto “Soldier of fortune” degli Whitesnake in acustico da “Starkers in Tokyo”. Che dire? Buon inizio di giornata. Senza dubbio.
Cirs,
Luca
Poetico il parallelismo con “The Picture of Dorian Gray”, anche l’immagine del bello e tormentato e tutto… ma diciamo la verità, quando bevi come uno storione da giorno a sera e ti fai come una pigna di droghe, fotti tutto e tutti… il lavoro, la famiglia e chi ti vuole bene. Dunque la morale è bene le droghe ma sempre con moderazione ragazzi, come diceva mia nonna.
Scherzi a parte, Jimbo è Jim alcolizzato. Un uomo alcolizzato is no good, rockstar o meno. I promise. Solo Keith Richard ci è riuscito ma sappiamo tutti che non è umano.
PS Non c’entra nulla, ma il nuovo album degli Walkmen è bellissimo.
Paolo anch’io ho apprezzato il pezzo su Bollani. L’ho visto quattro volte: un signore del pianoforte. Niente a che vedere con il “giullare”… e sapete bene a chi mi riferisco!
Luca
p.s. Paolo, Peter Gabriel non lo puoi certo perdere in uno scenario del genere! Dai! Se vuoi parlo io con il tuo capo redattore
Scusa Luca, anche se ho capito a cosa ti riferisci, ritengo che vivere non sia una malattia. Vivere è la cosa più sana che ci possa capitare. Tanti tormenti, penso nascano per la difficoltà di lasciarsi andare al flusso della vita. Come ciascuno di noi poi affronti l’esistenza… beh qui ci sarebbe molto da scrivere. Io mi fermo qui. Una cosa è certa, nessuno è immune alla vita che rimane cmq una possibilità per tutti (atei e credenti di tutte le religioni).
Luca, a proposito: su Peter Gabriel non so ancora.
Paolo! Mi hai anticipato su Cobain! Quello sì, che si è trovato nel posto giusto al momento giusto. E la storia lo ha dimostrato.
Luca
LUCIA MIA MOGLIE SOPPORTA,OGNI TANTO LA PORTO DA RENATO ZERO E LEI E ‘ CONTENTA,MA SPESSISSIMO VADO SOLO E POI MI RAGGIUNGONO GLI AMICI ANCHE PERCHE’ I BIGLIETTI LI HO SEMPRE IO…….E PRIMA DI DARVI UNA CHICCA NIENTE MALE UN CONSIGLIO:JOHN LEGEN ,IL NUOVO DISCO E’ BELLISSIMO RYTHM AND BLUES,FUNKY,RAP,SOUL WOW……ECCO QUA ,ROBA DA URLO PAOLOOOOOOOOOOOOOOO
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Last November, blues-rock guitarist Joe Bonamassa invited former Deep Purple and Black Sabbath vocalist Glenn Hughes to jam with him at the Houses of Blues in Los Angeles. The two had been plotting a collaborative project for some time, but didn’t know what shape it would take. Producer Kevin Shirley (Led Zeppelin, Rush, Aerosmith) caught the show and ran backstage afterward. Says Hughes: “He said to us, ‘I have a vision. Form a band with Jason Bonham on drums and Dream Theater’s ex-keyboardist Derek Sherinian.’ Derek and I looked at each other and went ‘O-o-kay,’ and then Kevin said, ‘You’ve got six weeks to record an album and you gotta come up with a name. Go!’”
Hughes and Bonamassa have different musical backgrounds, and were initially unsure what the album would sound like. “Joe is the new blues-rock guy,” says Hughes. “I come from the classic rock thing with Deep Purple, but my background is a lot of funk stuff as well. The longer we stayed in the studio, the louder we got. The Marshalls came out, the Les Paul’s were hung a little lower, and we started to make rock music.” The album — which hits stores today — was cut in just four days, with very little overdubbing. “I think the greatest records we’ve ever heard, from Zeppelin to Purple to Sabbath to The Who, were all recorded in the studio live,” says Hughes. “I’m the elder statesmen here and I’m really enjoying playing in a band again. I played with John Bonham a lot in my old band Trapeze, in 1971, and now I’m getting to play with his son thirty-nine years later.” After struggling over the right name, they settled on Black Country Communion, because Hughes and Bonham were both raised in the area of England known as Black Country.
Hughes knows that comparisons to other new supergroups Them Crooked Vultures and Chickenfoot are inevitable. “Those are my mates,” he says. “We’ve all had this dang ‘supergroup’ tag. I was around for early supergroups Blind Faith and Humble Pie. Labels don’t matter to me. Call it what you will, it’s just the right ingredients for a rock and roll band.” Things have gone so well, the band are already making plans for their second album even as they plot their inaugural tour for 2011. Hughes has no plans to revive Deep Purple or other old songs in their concerts. “We might do two or three stellar covers, and maybe a Zep song for the heritage of the Bonham name,” he says. “But I’d like to think we can do this on our own merit.”
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Mitico Aldo, può essere che tu abbi aragione. Il problema è che non c’è la prova contraria. Se Jim Morrison fosse sopravvissuto e adesso non lo conoscesse più nessuno, forse avresti ragione tu. Io, nel mio piccolissimo, credo di no. E credo che, invece, se Kurt Cobain fosse ancora vivo oggi venderebbe meno dischi di 30 Seconds to mars e conterebbe la metà. Però la storia non si fa con i se i ma.
Rocklento (e sorella). Grazie!!
E se Jim Morrison fosse stato solamente un drogato e un alcolizzato ? E se avesse avuto solo la fortuna di essere al momento giusto nel posto giusto ? Poeta ?
Non e’ obbligatorio essere sempre sconvolti per dire qualcosa ! Good rocking tonite
Bella davvero la tua intervista Bollani, Paolo. Spero tu possa informarci anche sull’altro progetto dedicato a Ravel.
Carissimi ragazzi, mi sembra che stiamo andando fuori dal seminato con tutti questi parallelismi poetici e cultural impegnati. L’epoca che ha vissuto Morrison è passata, velocemente, ed ha radicalmente cambiato il mondo e il modo di pensare dei giovani. Inutile scimmiottare e cercare di dare un senso a quello che ha scritto e fatto. Ricordiamolo così: un ragazzo che voleva “spaccare” il mondo ma che alla fine è stato travolto da quella malattia chiamata “vivere”. C’è chi è immune. C’è, invece, chi la soffre fino alla morte. Lui era uno di quelli.
Luca
BUZZ,
perdona la domanda alquanto indiscreta:
anche tua moglie è in missione per conto di Dio (come i famosi Blues Brothers) e sopporta tutte le tue trasferte “concertistiche” ?
p.s. mi sa che quasi quasi batti Luca!
Ciao Lui, no l’altro tizio era Paul Ferrara. Morrison è morto a Parigi dove si era ritirato per essere poeta a tempo pieno, la musica per lui era solo un modo efficace per far arrivare i suo versi. Credo che Morrison fosse semplicemnte una star: rockstar, poet star, whatever star. Come attore era infatti perfetto.
Pensa che quando hanno presentato il documentario di cui parlo al Sundance festival una giornalista – più banana di me – si è alzata indignata lamentandosi, perché pensava che le scene in cui Jim che guidava la Mustang fossero ricostruite con un finto attore… Comq i Doors hanno una discografia breve ma buona e sono stati importanti quanto un po’ improvvisati all’inizio. Jim si è trovato a cantare per caso e la mancanza di un bassista che pensavano di colmare è divetata poi il loro marchio di fabbrica. A molti non piacciono perché pastrocchiano in crossover.. a me piace proprio quello di loro. E la voce di Jim e le liriche. E quella tastiera. E la chitarra. E il modo in cui osavano. E il fatto che sia musica per stoner. E vabò me piacciono! Però non mi è mai piaciuto fisicamente Jim, che strano…
ragazzi ma ci stiamo accorgendo che parliamo sempre di mostri sacri?Ma allora e’ vero che la gallina vecchia fa sempre buon brodo:-) ciao a tutti
Paolo, hai visto anche tu il film documentario When you’re strange? Ho appena visto la preview su youtube. Interessante anche perché pare si parli dei Doors, tutti e quattro,non solo di Morrison. Grazie a Chiara per i preziosi suggerimenti.
Scusate se mi “intrufolo”, come mio fratello adoro Jim Morrison e condivido i commenti di Paolo e Chiara. Grande rockstar. Paolo, tu hai parlato di arte in generale. E il dissenso era su questa considerazione. Rimbaud aveva solo 21 anni quando scrisse quelle parole citate da mio fratello. Ma aver capito che dopo un’esperienza all’inferno per arrivare all’ignoto, gli rimaneva la rugosa realtà da stringere e di possedere la verità in un corpo e in un’anima, penso non gli sia servito molto. E’ morto per cancrena (gamba amputata) a soli 37 anni.
Ritornando a Morrison, interessante l’intervista alla moglie Patricia Kennealy Morrison che descrive così la personalità di Jim: non sapeva affrontare la sofferenza. Ma la sofferenza per Jim, come per molti artisti, era fonte di creatività. Penso che smettere di soffrire per lui, volesse dire smettere di essere creativo. Lui feriva gli altri perché aveva paura di essere a sua volta ferito. Era difficile per lui accettare l’amore perché non gliene fu dato molto, e lui non pensava di meritarselo. Patricia minimizza il rapporto tra Pam e Jim. Naturalmente, Jim era innamorato di lei e non di Pam. Ritiene Pam responsabile della sua morte. Allora mi chiedo e vi chiedo che tipo di rapporto fosse quello tra Pam e Jim? Due sbandati, autodistruttivi, uno che annegava il suo mal de vivre nell’alcol e l’altra nella droga?
Cito aforisma di Morrison: Quando morirò andrò in Paradiso, perché l’inferno l’ho già vissuto quaggiù”.
Quell’aurea che Jim emanava era “l’immagine” che nascondeva tanta ombra (Jimbo), il suo modo di essere interiore, il suo crescente tormento interiore? Sì, insomma… l’immagine del bello tormentato? Questo intendevi, Chiara?
Giorgiogiorgia sono d’accordo con te per le similitudini con Dorian Gray. Wilde crea un interessante personaggio, seducente (tanta luce nasconde tanta ombra), bello, impermeabile ai sentimenti, anestetizzato. La sua vita consisteva in un’affannosa ricerca di sensazioni. Era costretto a sedurre continuamente sia uomini che donne. Non permetteva che la vita lo toccasse, in particolare agli eventi della vita interiore di raggiungere la superficie della mente o del corpo (che toccavano invece il suo ritratto, l’alter ego). Negava i sentimenti. Ma in quanto essere umano non poteva essere immune alla vita.
Dorian sta a Jim come il ritratto sta a Jimbo?
Più che la rockstar, di Morrison mi è piaciuto il suo tormento, la sua sofferenza, la sua ribellione. Non riesco però a condividere il suo lato (auto) distruttivo. Il tormento, la sofferenza e la ribellione non le capisco se servono solo a distruggere. Chissà, se fosse sopravvissuto…
“Mother I want to fuck you”.
Appoggio Paolo. Anche Gaber (“Quando sarò capace di amare”) “ammazza il padre e fa l’amore con la madre”. Ma, anche in questo caso, si parla di “tabù” piuttosto che di istinti atavici.
Musicalmente preferisco il Morrison (e i Doors) di “L.A. Woman” (“Riders on the storm” è la loro miglior canzone, secondo me) e di “Morrison Hotel” (“Indian Summer”).
Uno dei sogni di Morrison, credo, fosse quello di avere le sue poesie in musica (da qui l’esperimento un po’ kitch di “An American Prayer” del ’78). Quindi, molto spesso, Morrison era più poeta che non rockstar (e anche lui credo si sentisse più poeta che rockstar: “Celebration of the lizard”.
Chiara, l’altro tizio era forse Frank Lisciandro?
Scusate,buongiorno e buona settimana. Insomma tutti questi gran paroloni e questo filosofeggiare su Jim e Jimi mi resta indigesto a causa della mia profonda ignoranza in campo musicale .Si era partiti da cosa fa bene e cosa fa male alla salute.
Soccia mo io dico,me lo ha suggerito la mia nonna Cina nel weekend,che mangiare bene come un bel piatto di tagliatelle ,del buon rosso ,della ciccia mista fuori dal casolare ,un giro di valzer …….il liscio la miglior musica del mondo,quella che fa venire le gote rosse e tanta voglia di fare l’amore.Un bes a tutte le donne di soundcheck e un abbraz a tutti i rocker .Tripletta di Buzz oltre a Peter Gabriel domenica a Veona ecco il 20 novembre Emerson e Lake a Cesena,il 29 novembre Litfiba 105 Stadium e il 3 dicembre King of Leon Futureshow Bologna e se ce la faccio vorrei tanto Santana ma e’ a Milano ed infrasettimanale……..ciao ciao…..
Rocklento, qui si parla di un ragazzo e si parla di rock quando il rock è nato, selvaggio e ribelle. Tu hai ragione, ma forse Jim Morrison non era così maturo e pronto come tu lo vorresti e lo descrivi.
Permettimi di dissentire. L’artista prima di tutto è un essere umano e in quanto tale, possiede doti e sentimenti che lo distinguono dalle bestie (umanità)ma le deve sperimentare. La dolcezza poi è una disposizione interiore che comprende più sentimenti quali l’affettuoisità, l’amabilità,le delicatezza, la gentilezza, la comprensione. La si riconosce nel carattere, in uno sguardo, in un gesto, in una carezza, in un bacio. L’umanità e la dolcezza non possono essere solo racchiuse nelle parole, o in quadro, o in una melodia. Persino Rimbaud (1854-1891) scrisse in Une saison en enfer(opera che rappresenta l’addio definitivo alla poesia): Io che mi sono detto angelo o mago, dispensato da ogni morale, eccomi così steso al suolo, con un dovere da cercare, e la rugosa realtà da stringere! Bifolco sono stato ingannato? Infine chiederò perdono per essermi nutrito di menzogna. E andiamo. Ma non una mano amica! e dove cercare soccorso?…e mi sarà concesso di possedere la verità in un’anima e in un corpo! Forse il flusso che non va bloccato è quello verso l’esterno, verso il mondo. Penso…
Certo, hai ragione, Chiara. Ma mi riferivo alla spinta che ha portato Jim Morrison a scriverli, quei versi.
Paolon, l’attrazione freudiana ai genitori è banale ma tu prova a cantare di quei tempi quei versi davanti a un pubblico e vedi un po’ come reagisce!!!
Infine, Chiara, “Mother I want to fuck you” ha una semplice spiegazione freudiana.
Chiara, tra l’altro il padre di Jim Morrison è morto appena due anni fa.
Hai ragione Chiara. Credo che suo padre fosse il tipico marine con il paraocchi. Per di più nell’epoca maccartista. Senz’altro la principale fuga di Jim Morrison fu proprio dalla famiglia e non certo dalla quantità di ragazze che lo inseguiva ma di sicuro non lo amava (neanche la sua donna, come poteva?? E’ morta di overdose, disfatta, poco tempo dopo). Se avesse avuto il coraggio – ripeto: il coraggio – di resistere, Jim Morrison avrebbe probabilmente capito più avanti che i suoi genitori lo amavano. Nel modo sbagliato. Sbagliatissimo. Ma lo amavano.
Quant’è vero Paolo… a volte si è cinici finché non ci si esprime con l’arte e allora esce quanto di più dolce. Poi però bisogna vedere se la dolcezza rimane solo in una canzone, dove la parcheggiano tanti musicisti.
Però una cosa vorrei dire: sembra che Morrison scappava da chi lo amava… mmmmm non so se farei un’affermazione così netta. Ricordiamo quanti – pochi – anni aveva (forever 27 club). Ricordiamo che ha osato dire cose che NESSUNO prima di lui ha detto (Father I wanna kill you/ Mother I want to fuck you). Ricordiamo che aveva un forte lato umoristico e umano (a cui Oliver Stone non accenna nemmeno nel suo film) e che comunque suo padre non capiva. Non lo poteva capire, pover’uomo. E cercava di dissuaderlo in ogni modo dalla musica, persino negandolo come figlio… Poi ti credo che Jim scappava se l’alternativa era entrare in marina.
PS Rocklento: Just Kids è il libro dell’anno, imperdibboli!!!!
Rocklento, spesso la scrittura o la musica (o l’arte in generale) sono l’unico modo per far uscire quella dolcezza e quella umanità che uno altrimenti tiene rinchiusa dentro di sé. Quando si blocca questo flusso – e nel gioco assurdo della psiche può accadere – allora si appare davvero soltanto cinici. Boh, almeno io la penso così.
Grazie Paolo, ci voleva il tuo commento. Sul fatto che lui fosse seducente e carismatico,non ci piove. Che lui fosse sempre in fuga da chi l’amava, ci sta. Non capisco invece quell’umanità compressa e la dolcezza. L’umanità e la dolcezza (da non confondere con la cortesia e la gentilezza) se le comprimi dentro te, diventi cinico, freddo. distante. Se lui non fosse scappato continuamente da chi lo amava, il suo cuore non si sarebbe fermato quella sera a Parigi. Grazie anche a Chiara. Leggerò il libro e vedrò il documentario.
Sì Luca, il vero problema è che se fai il confronto con Jim Morrisono tutta quella roba lì, oggi c’è da mettersi le mani nei capelli. Per un po’ ho evitato di accettare questo pensiero perché mi sembrava essere un pensiero “da vecchi”. Però purtroppo è così. Nessuno di quelli giovani che io abbia incontrato o visto dal vivo mi ha lasciato quella sensazione indicibile che può lasciarti, che ne so, Santana o Pete Townshend. Forse un po’ Slash, molto Angus Young, un po’ Ozzy (dio sia lodato), un po’ David Gilmour. Sì, Iggy Pop si avvicina molto ma è davvero troppo brutale. Tutti cinquantenni o quasi o ultra. Tra i giovani, nisba. E se incontri Lou Reed oggi, chiami l’ambulanza e basta.
Paolo, hai scritto la verità. Io ho “scoperto” Morrison e i Door “tardi”. Solo per colpa mia. Fino ad un certo punto della mia “carriera e passione musicale” li consideravo roba da fighetti. Poi una notte, rimasi folgorato da “Raiders on the storm”: situazione, momento e ora perfetta. E da lì li ho amati all’infinito. Credo che Jim Morrison e tutti quelli che sono morti in quel periodo, sia stata una fortuna perderli al culmine della loro creatività artistica. Non sono cattivo. Immaginateli, adesso, con tutto quello che potrebbe essere successo ma, che per fortuna, non è successo. Certe pseudo rockstar di adesso mi fanno proprio ridere…
When the music is over,
Luca
Ciao Chiara banana
Ciao a tutti, scusate se mi intrometto, vorrei solo suggerire a tutti gli amanti dei Doors il nuovo film documentario “When you’re strange” perché credo che riesca come niente fatto finora, a farci capire qualcosa di Jim… e di Jimbo, il suo alter ego alcolista che mandava a puttane tutto quello che Jim costruiva.
Jim Morrison così non si era mai visto, e come dice Paolo era soprattutto l’innato carisma ad averlo reso una leggenda… Anche Patti Smith nel suo nuovo (fichissimo) libro Just Kids racconta dell’aurea che emanava dal palco e chiunque lo abbia incontrato è testimone della sua incredibile presenza catalizzante…
Il bello di questo documentario è che sono le stesse immagini – per la maggior parte inedite – a parlare e a definire il personaggio e no le solite interviste barbose. Poi ci sono le rare scene tratte dal film HWY: An American Pastoral)” (in cui jim era attore e regista insieme a un altro tizio) montate e doppiate con un paio di trovate molto intelligenti… ma non ve le svelo altrimenti vi rovino tutto. Jim così non si era mai visto.
Mi avete fatto ricordare che volevo scrivere un pezzo su questo docu ma sono banana e me ne ero completamente dimenticata! ciaoooo bona domenica a todos
Rocklento, il giorno in cui moriva Jim Morrison, suo padre, George Steve Morrison, varava la sua prima nave da ammiraglio, la Bon Homme Richard. 3 luglio 1971. Non sapeva che poche ore prima suo figlio, che non vedeva da mesi, era morto come un cane in una vasca da bagno dall’altra parte del mondo. Una concomitanza toccante. Un episodio che senza volerlo racconta chi fosse realmente Jim Morrison, sempre dall’altra parte, sempre in fuga da chi lo amava, pedinato da un fumus persecutionis che gli anni (e le droghe) facevano apparire negativo ai suoi occhi ciò che in realtà era solo l’amore del pubblico.
Jim Morrison secondo me è la rockstar perfetta e perciò sarebbe stata rockstar per pochi anni. Bella voce, da educare. Ottima scrittura, che nel tempo sarebbe diventata ancor più nobile. Bell’uomo, il che non guasta. E soprattutto carismatico senza un perché. Non c’è un motivo per cui Jim Morrison sia diventato Jim Morrison prima ancora di morire, anche se i suoi ultimi due anni sul palco sono stati pressoché disastrosi. Aveva lo swing, l’xfactor, quel nonsoche che riusciva a metterlo in contatto con il pubblico anche quando non faceva cose straordinarie. La letteratura, già. Sono d’accordo con te su Rimbaud e Blake. Non su Nietzsche. Se era superomista, Jim Morrison lo era diventato di rimando, quasi inconsciamente. C’è troppa umanità compressa e dolcissima dentro Morrison per definirlo niciano. Anzi, è diventato il padre di tutte le rockstar proprio per questo: era umano. Dotatissimo e talentuoso. Ma umano. Per me (che sono nato il 7 luglio, giorno del suo funerale) uno dei pochissimi cantanti che mi emoziona tuttora dopo trent’anni di ascolti quasi settimanali.
A me Jim Morrison piace molto, nonostante il film di Oliver Stone. Mi piace anche con tutti i suoi limiti. Si era ispirato alla filosofia di Arthur Rimbaud (la sregolatezza dei sensi per arrivare all’ignoto), Baudelaire (diabolico), Blake (visionario), Nietzsche (morto pazzo, esaltava la forza, la volontà di potenza propria del superuomo, la cui etica è al di sopra della morale comune). Anche se il film ha usato (come scrive Paolo) le esche sesso-morte-droga-depressione, esagerando ed esaltando questi aspetti della sua vita (molto comuni nella vita degli artisti della beat generation e non solo), certo non cancella i fatti. La sua voglia di vivere fuori di sé, portando agli estremi lo spirito vitale fino ad abusare di sé (droga-alcol), mi pare sia una realtà. Non è stata fatta l’ autospia, ma il medico ha scritto “arresto cardiaco”, sembra per overdose (ci sono dei testimoni). Vita breve ma intensa. L’aforisma citato prima, darei la vita per non morire (ossimoro o meglio paradosso), esprime due concetti discordanti e riassume la sua esistenza. Sembra che la sua decisione di trasferirsi a Parigi, fosse dettata da una volontà di uscire di scena e dedicarsi alla poesia. Peccato (anche se la leggenda lo ritiene ancora in vita), penso che anche lui come altri artisti dopo la fase “genio e sregolatezza”, avesse deciso di scoprire l’altra parte della vita…
“Se si pulissero le porte della percezione, ogni cosa apparirebbe all’uomo come essa veramente è, infinita” (Blake).
Se fosse vivo, mi piacerebbe pensare a un Morrison meno adolescente, più uomo (essere umano terreno con i piedi che penetrano nella terra e con un occhio che scruta il cielo e vede oltre), sempre un po’ sognatore e idealista, con una donna accanto e la sua poesia. Insomma per vivere quella parte dell’ esistenza che forse lui aveva voglia di scoprire.
Paolooooooo, urge il tuo punto di vista su questo artista, sia personale che professionale (letture e incontri con gli altri superstiti del gruppo).
Sì rocklento, oggi pomeriggio lo faccio.
Paolo, mi piacerebbe che tu raccontassi quello che pensi di Morrison.
LuiHardRocker e Luca, ero andato a vedere il film di Stone sui Doors con la voglia di godermi la musica sul grandissimo schermo. In effetti il film mi era piaciuto perché ci avevo trovato quelle esche sessualtossicologichedepresse che piacciono al primo colpo. Ma poi, entrando più profondamente nel mondo dei Doors, parlando con Manzarek e Krieger, e guardando gli altri film di Oliver Stone, mi sono accorto che era un’opera strumentale e poco veritiera. E Manzarek me lo ha confermato.
Luca, School’s out per tutti!!
..ricordo che Manzarek, ai tempi, mosse enorme critiche a Stone per quel film.
Disse che, tanto per farla breve, quel film non rappresenta per niente ciò che realmente è stato Morrison (ovvero, come è stato definito qui, “un ubriacone con la pancetta e la non voglia di vivere”)
Rocklento, il film di Oliver Stones non era altro che la storia degli ultimi anni di Morrison, e non la storia dei Doors. Con alcuni errori storici non indifferenti.
Chiedo scusa a Paolo: Alice Cooper lo stavo scrivendo proprio quando ho mandato via il commento
Luca
Rocklento, sì abbiamo scritto tanti articoli ma non io..!!
E Jimi Hendrix? Non avete scritto nulla, Paolo?
giorgiogiorgia, non preoccuparti io ricordo bene la scena nel film di Oliver Stone, lui morto nella vasca da bagno. Un quarantenne con pancetta, disfatto dall’abuso di alcol e droga. Era giovane ma già così consumato da una vita fatta di porte da aprire…una alla fine si è aperta… Ecco un suo aforisma: DAREI LA VITA PER NON MORIRE Quando sono andato a Père Lachaise,la sua tomba era la più viva, piena di regali che i fans continuano a donare…
Rocklento, la prima puntata è andata molto bene. Nella seconda c’è stata una forte flessione di share: l’11 per cento circa.
Giorgiogiorgia, non ti preoccupare, sono errori del tutto insignificanti……..!!
Paolo scusa, come vanno gli ascolti di XFactor?
Orrore…2 errori, Il re lucertola è morto all’età di 27 anni (anche se ne dimostrava il doppio) e per arresto cardiaco. Siparlò della maledizione della J : Robert Johnson, Janis Joplin, Brian Jones e Jimi Hendrix, tutti morti a 27 anni. Scusate
Altra divagazione…Jim Morrison (personaggio molto affascinante) mi fa venire in mente Dorian Gray di Wilde. All’inizio la bellezza di Dorian non era superficiale. Il giovane era bello dentro e fuori, ma la natura umana è corruttibile e facile alla seduzione di una promessa di potere, di posizione sociale, di amore. Il segreto della sua eterna giovinezza era nel suo ritratto che invecchiava al posto suo e in una vita vissuta senza sentimenti sempre alla ricerca costante di sensazioni. Seduceva donne e uomini con il suo fascino e poi li abbandonava. Corrompeva ai vizi e alle droghe i giovani che lo ammiravano. Non guardava mai il ritratto e non affrontava mai la realtà della sua vita. Alla fine il dolore e la bruttezza vinsero sulla negazione dei sentimenti. Jim Morrison è morto a Parigi, logorato da una vita dissoluta e stroncato da un infarto a 40 anni o giù di lì. Rimane il mito di un personaggio che amava piacere per potersi piacere e che credeva molto nel suo talento, come scrive estranged, non eccezionale.
Luca, con me sfondi una porta aperta. E non dimenticare l’enorme, inarrivabile, fantastico Alice Cooper.
Caro Paolo, ho letto su Panorama di questa settimana un pezzo che parla di Renato Zero e del fatto che, con i suoi travestimenti, segnò all’epoca, in Italia una svolta di costume. Conscio del fatto che, poi, ho visto delle pagine pubblicitarie dove Panorama abbina l’intera discografia di Renato Zero nelle prossime settimane (e l’intervista è d’obbligo in questo caso…), chiedo fuori dai denti: ma noi italiani siamo sempre quelli che arrivano “2” in fatto di musica? David Bowie e Peter Gabriel, li avevamo già visti, in fatto di travestimenti? Giusto?
Scusate la divagazione.
Luca
SlimShadyGirl, la Tatangelo fa egregiamente quello per cui è stata chiamata lì: creare casino, scompiglio, polemiche. Perciò le ho dato nove. Mica ci si può aspettare da lei commenti come uno Shostakovic qualsiasi…
Pagelle X factor: ma secondo lei veramente la Tatangelo è da 9? Perchè io le avrei dato 4.
On the lake Geneva shoreline ?

Agno
avete visto ieri sera lo speciale sui Doors su Mtv?
quando si dice un predestinato..Jim Morrison non conosceva la musica, non sapeva fare due accordi con la chitarra, aveva una voce calda si, ma non eccezionale…insomma non era sto gran talento..eppure è entrato nella storia…
mi chiedo: è uno di quei casi in cui è stata la morte a creare il mito??
Buzz e Paolo, avete ragione da vendere. Primo l’alchimia: una volta venuta a mancare quella, non si va da nessuna parte. E i risultati si sono visti. I soldi, dice Paolo. Pensate se Collins avesse preso “solo” 1 dollaro per ogni disco venduto… impressionante! Peccato, comunque, aver “buttato via” estro e abilità. Forse i conti in banca sono “abbastanza” cospicui. Aspetto di vedere Peter domenica 26 in Arena. Poi mi esprimerò in merito
Easy come and easy go!
Luca
a proposito di ciò che ha detto Buzz… a vederlo in concerto, Roger Waters sembra che si diverta più oggi rispetto a qualche anno fa. sorride, parla e scherza sul palco a dispetto del tetro musone degli anni 70
Voi dite che vivere sul lago dorato (parecchi casi clinici abitano nelle città plumbee), non essere un ultranovantenne, avere tanti soldi, e dedicarsi alla famiglia crei squilibrio in chi si nutriva di musica fino a qualche tempo fa? La penso come Lui Hard Rocker, molto semplicemente il rapporto dare/avere con la musica è finito. E poi ha ragione Collins, la musica era lavoro, il suo lavoro. Piuttosto non sottovaluterei la sordità.
Lui Hard Rocker, per dirla tutta io avrei più scompensi a vivere nella zona dove vive lui, sul lago di Ginevra. Roba da ultranovantenni.
Luca, oltre a tutto il resto Phil Collins ha venduto oltre duecento milioni di dischi. Non aggiungo altro. Pensa quanti soldi…
Buzz hai ragione. Ma la mia impressione è che Phil Collins sia proprio depresso. Una questione clinica, più che altro, direi.
i figli certo, ma Phil soffre anche di divorzi,denaro in quantita’ industriale gettato al vento,semisordita’,incapacita’ di suonare la batteria e via dicendo.Forse adesso ha capito che deve darsi una calmata. Cosa che Waters non fa visto che ieri sera e’ partito il mega tour mondiale di The Wall che arrivera’ a Milano in aprile.Ribadisco comunque che i Genesis non sarebbero stati una tal alchimia senza anche uno solo dei componenti tutti utili e tutti indispensabili.Ciao Paolo e saluti a tutti voi.
…forse si è reso conto di quanto sia dura la vita da padre di famiglia!! Ah ah ah.
Scherzi a parte: forse s’è reso conto che non ha più niente da dare/prendere dal mondo della musica?
Sicuramente ora la sua vita sara diversissima.. dormi sempre nelle stesso letto, niente spostamenti, niente jet lag.. avrà un po’ di scompensi!
“Like a hurricane” di Neil Young e “The rain song” dei Led Zeppelin, entrambe dal vivo. Queste le prime due canzoni di questa mattina in auto… Per dire
Quanto a Collins: si dovrà pur godere tutti quei vagoni di soldi che ha. O no?
You shook me!
Luca
Ciao rocklento, benvenuto. Io credo che Phil Collins si sia proprio stufato di fare una certa vita e che il richiamo del buon “pater familias” sia per lui ormai irresistibile.
Scusate se mi inserisco e ritorno a Collins. Secondo voi, lui è depresso perché ha deciso di dedicarsi alla sua famiglia?????????????????????????????
Agno, grazie dell’invito. Se posso ci vengo ma la vedo durissima……!! Alla sera sono sempre al Giornale……..
Lock up the wolves !!!!!
Ma quanti anni sono che non lo ascolto !!!!!
Mi hai fatto venire voglia di riascoltarlo !
ciao
Agno
P.S.: Paolo, se qualche volta ti capita un venerdi sera off e hai voglia di farti un giro dalla parti di Pavia, vieni alle prove della mia band !!!! Facciamo un po’ di pezzi dei Genesis, giusto per restare in tema !
Non siamo dei fenomeni, ma ci divertiamo un sacco !
Sì Luca. Credo anch’io che la buona parte della musica(l box) Genesiana sia uscita dai plettri di Rutherford e Banks (e dai suoi tasti). Ma tant’è che la loro bravura aveva prima in Phillips e poi in Hackett il giusto “sfogo”. Senza un Hackett o un Phillips infatti poi son spariti, schiacciati dalla voglia di Collins di far incasso. Ho anche un album di Banks.. molto pop, poco rock!
Per quello che dico che in Hackett lo spirito di sperimentazione non è mai venuto meno e che buona parte della sua discografia lo dimostra.
Ps: per il fan di Tiziano Ferro avrei suggerito la cocefissione in sala mensa.. ah ah ah
Buonaserata a tutti. Io mi dedico, per prima cosa, a “Lock up the wolves” di R.J. Dio.
Smoke on the waterrrrrr and fire in the skyyyyyyy
A proposito di canzoni preferite. Vissuta io, in prima persona, questa mattina alle ore 6.45 davanti alla macchina del caffé. Un collega di lavoro disquisiva con un altro, se una canzone è meglio dell’altra. Uno fan sfegatato di Tiziano Ferro, l’altro per niente interessato alla musica. Quello non interessato, alla fine della discussione, è venuto fuori con questo ragionamento. “Se io vado in mezzo alla foresta dell’Amazonia e incontro un indigeno del posto e gli canto ‘Ta ta ta’ (la melodia è quella di ‘Smoke on the water’ dei Deep Purple), lui sicuramente mi risponderà: ‘Ta ta ta ta’ (sempre in melodia ‘Smoke’). ‘Rosso relativo’ di Ferro se gliela canti non sa neanche cosa sia. Porta pazienza, eh!”. Il fan di Ferro ha girato i tacchi e non ha più profuso parola fino alla fine del turno! Inutile dire che il collega che ha fatto il “viaggio” in Amazonia ha il caffé pagato fino alla fine della sua vita lavorativa.
Ta ta ta, ta ta ta ta
Luca
genesis e deep purple mie prime band e miei primi concerti anni70,grandi tutti anzi grandissimi.Oggi son contento ,il 3 dicembre Kings of Leon Bologna,il 20 novembre Elp senza Palmer a Cesena e il 29 novembre i Litfiba a Rimini,finalmente resto in regione senza macinare chilometri e non me ne vogliano i milanesi e i torinesi. Saluti a tutti da Paolo a Whatta,da lui hard rocker a Luca. ps Hackett secondo me e’ semplicemente straordinario!
Lucia..Elisa è brava…ma un maschietto che si scatena per Elisa un pò mi preoccupa..
Lui Hard Rocker già tempo fa ti avevo segnalato come mio idolo incontrastato. E lo confermo. Ma… resta sempre il fatto che quei cinque-sei anni, da Nursery a The lamb sono stati incommensurabili. Certo, molta gente dirà che viviamo nel passato e che siamo dei nostalgici. E allora? Dico solo, e credo di non sbagliare, che le menti musicali sono Banks e Rutherford. Sono d’accordo, poi, che Gabriel ha portatao via qualcosa di importante dal punto di vista dei testi. E il suono (sopratutto dal vivo) ha perso molto quando Hackett lasciò il gruppo dopo “Seconds out” (titolo che non mi è mai piaciuto, se devo essere sincero…). Da “And then…” è un’altra band, con un altro suono anche se, raramente, qualche reminescenza del passato viene fuori. Ma poca roba, però…
Rock on
Luca
…uhm.. dissento quanto scritto su Hackett (Luca).
Credo sia l’unico che abbia dato alla parola “sperimentazione e ricerca” un vero senso (dalla musica classica all’elettronica, al blues, alla chitarra classica, ecc ecc). Non ditemi che il girare dentro una palla a Sanremo sia sperimentare. Per l’amor di Dio: non avrà imbroccato ogni disco o che.. ma se tutt’ora voglio sentirmi i Genesis (e la loro magia) vado ad un concerto di Hackett. Non di Gabriel. Non di Collins.
I Genesis son morti, musicalmente, quando Hackett se n’è andato (e se n’è andato perché aveva capito che la band avrebbe buttato via, da lì a poco, ogni forma di “arte”!!). “Defector”, “To Watch The Storms”, “Darktown”, “Metamorpheus” od il recente “Out Of The Tunnel’s Mouth” ne son la dimostrazione!
Collins mi ha fatto ricordare, grosso modo, che anche a Bruford (Yes) in realtà poco interessava suonare il prog-rock degli Yes. Lui adorava il jazz e non aspettava altro di creare un suo ensemble.
E’ per quello che, purtroppo, andiamo a vedere i canadesi The Musical Box. Non è l’originale, certo. Ma per lo meno abbiamo una certa “dimensione” di come erano a quel tempo: “avanti”!
Luca
Luca, ogni volta che incontro uno dei Genesis, anche il mio dentista mi dice di implorarli a rifare un tour con le canzoni di “The lamb lies down on Broadway”. Ma dubito che succederà mai.
Paolo devi sapere che quando c’è la parte suonata di “Cinema show”, all’inizio con arpeggi di chitarra e tastiere, per Lucia è come il vento in faccia! La irrita ed ha coniato questo neologismo (in realtà sarebbe “gnio gneo”… ma sorvoliamo, meglio è) che mi fa capire che è ora di premere il tasto “avanti” della radio o dello stereo in casa… quando ci siamo sposati il prete non me lo aveva detto, però
<- scherzo!
Per quanto riguarda Phil Collins, credo che dovrebbe fare un profondo esame di coscienza. Se è arrivato ad essere dove è il merito è, soprattutto, dei Genesis. Se loro, non lui, non avessero risposto alla sua inserzione del Melody Maker, né lui tantomeno Hackett sarebbe arrivati dove sono arrivati. Diciamolo una volta per tutte. Lo stesso vale per Peter Gabriel (e adesso giù strali contro il sottoscritto, ghghghgh <- risatina sadica). Bello "vincere" tutto e dopo dire "ho perso i migliori anni della vita dei miei figli". Magari pensarci prima, no eh? E comunque preferisco uno che ti dice dritto in faccia quello che pensa, piuttosto uno che piagnucola appena ti giri. Peter Gabriel quando ha lasciato i Genesis ha detto, parole sue, "… che voleva fare più soldi, che voleva fare il Bowie e il Ferry…" ("Genesis, la loro leggenda" di Armando Gallo, pagina 70). Almeno è stato di parola. Ogni suo disco una scoperta, a parte "Scratch…". Collins ha "indovinato" "Face value", ma dopo per il resto ci ha ricamato sopra. E ditemi che non è vero! Hackett si è perso quasi subito nei meandri di un "voler fare" senza una meta fissa. Mai sentito Banks e Rutherford dire cose simili! E io sono un fan dei Genesis! Si mettessero d'accordo una volta per tutte: tour finale di addio definitivo con l'esecuzione integrale di "The lamb…". Credo che mi prenderei un anno di aspettativa. E non sarei l'unico, vero?
Scratch my back and rock on
Luca
Ciao Lucia, dici davvero sul gneo gneo…….!!
Caro Paolo,
sul fatto che Phil Collins sia/è depresso penso di sapere il perchè… deve essere tutto quel “gneo gneo” nelle canzoni dei Genesis, fatti spiegare da Luca
Enstranged: no non farlo non scrivere “concerto da donne” è come quelli che dicono “è un vino da donne”. In Arena ho visto tanti maschietti scatenati.
Elisa è stata GRANDE è un’artista e una professionista a tutto tondo. Ha cuore e cervello. Si pone in modo estremamente umile è una che potrebbe essere tra il pubblico. Due ore e 40 di Musica.
Ciao a tutti/e e buona settimana!
Lui Hard Rocker, Phil Collins è straordinariamente e inspiegabilmente depresso: è una leggenda, è ricchissimo, ha due figli belli e giovani, è in discreta salute, ha solo 59 anni. Dopo avergli parlato, una sensazione di tristezza mi ha invaso.
Quanto al suo periodo con i Genesis, lui mi ha detto che la band era “just work”, solo lavoro. Pazzesco. E la mia sensazione è che a lui piaccia la musica nera, dal blues al soul, e che del prog sostanzialmente da decenni non gliene freghi più nulla (se mai qualcosa gli è fregato).
OFF TOPIC: ho letto, Paolo, l’intervista a Collins…
..molto freddo il suo giudizio sui suoi anni “Genesisiani”, non credi?
Grande Buzz! Peter si avvicina in Arena…
Paolo, è vero Elisa sul palco è molto rock e se pensi che la sua cover “Wild horses” qualche brividino me lo ha fatto venire…
Dopo tanto tempo guardavo “Verona” dei Simple Minds: ragazzi che attacco “Let it all comes down”, bei tempi! E concerto sicuramente passato alla storia anche per merito del dvd.
Inutile negarlo: l’atmosfera che si crea in Arena ad ogni concerto è qualcosa che va oltre.
Joni Mitchell Peter Gabriel, Deep Purple, i tre Pink Floyd, il primo Dylan, come il primo Neil Young. Ci sono abituato, ma ogni volta mi sorprende. Forse sto diventando vecchio
Rock on,
Luca
OK, tutto chiarito. Archiviamo. Grazie Buzz per avermi ricordato questa data (un compleanno), la canzone e il triste anniversario.
Paolo, purtroppo Jovanotti, di cui apprezzo l’evoluzione, pur sforzandomi non riesco a farmelo piacere..però ci sono pezzi pop molto belli come “Fango”..il discorso è che poi ricade sul funky..e lì è davvero questione di gusti..e non sono i miei.
dal vivo l’ho sempre evitato, magari sbagliando.
Elisa l’ho vista a luglio..intensità, potenza e anche classe direi..anche se l’ho trovato un concerto per donne…non chiedetemi perchè ma ho avuto questa sensazione dall’inizio alla fine.
sabato prox sarò al concerto di Vasco..è una garanzia, anche se spero in qualche novità..
IMAGINE DI JOHN LENNON PER IL TRISTE ANNIVERSARIO DELL’11 SETTEMBRE,PER LE VITTIME ED I LORO PARENTI……scontato forse,ma mi sentivo di scriverlo.Grazie.
Peperina, tutto è nato da una parola, poveracci, che tu hai ricevuto in modo troppo categorico e fiscale. Hai ragione nell’esporre che il termine “poveraccio” sia spregiativo Ma conta il contesto. E il contesto nel quale l’ho utilizzato non era evidentemente così.
Luca, è vero che Elisa è più rock sul palco??
Estranged, in effetti It’s my liufe è una bella botta anche dal vivo. E Zucchero è contagioso, hai ragione. Aggiungerei Jovanotti: per me dal vivo soprattutto trasmette una grande positività.
Questa mattina la carica arriva da “Rock’n’roll” del Led Zeppelin da “The song remains the same”, per dire di che “carica” stiamo parlando!

Olè!
Ieri sera ho “accompagnato” mia moglie in Arena per il concerto di Elisa: superba!
E considerate che a me la musica italiana…
Luca
Caro Luca,
lapidare non ti sembra eccessivo? Poveretto, poverino e poverello sono diminutivi dell’aggettivo povero. Mentre poveraccio è considerato peggiorativo. I miei commenti “lapidari” volevano far notare questo. Ognuno di noi ha avuto momenti di depressione o potrebbe averli nella sua vita o potrebbe esserne stato la causa. Non è certo una novità che la musica sia terapeutica. Dalle mucche ad altri animali, dai bimbi a chi è in coma. E la tiritera che ognuno di noi ascolti la musica a seconda di come si senta e che la musica sia un fatto soggettivo, ritorna in questo blog ogni volta che si stilano classifiche, che si parli di un gruppo o di un cantante. Mi pare ormai assodato che ascoltare musica comporti un coinvolgimento emotivo diverso per ciascun fruitore…Paolo, ho criticato con molta asprezza?
beh…è vero che le sensazioni sono soggettive..
però everybody hurts è davvero da suicidio..come tutti i lentacci dei rem…
tra i pezzi belli energici direi it’s my life dei bon jovi..
e sul fronte live consiglio il concerto di zucchero..si zucchero..fantastico!
Agnoooo, “Hello Tokyo, Msg, armed and readyyyyyyyyy”……… Mamma mia.
Claudia, pensa che a Bruxelles fiori di studiosi e consulenti hanno persino sprecato il loro tempo per stabilire quanto deve essere grande un cetriolo per potersi considerare nei termini di legge. Pazzesco.
Markinosuperstar, Luca e Syd63, grazie!!
Peperina, direi la prima.
Riporto dal vocabolario: dal greco sympatheia 1)attrazione e inclinazione istintiva verso persone o cose. 2) Intesa sentimentale , propensione amorosa. 3)Caratteristica di chi è simpatico. 4)Tendenza delle parti dell’organismo a subire le stesse malattie. Quale delle quattro, Paolo?
…provate con “Scythe, Rage And Roses” dei Dark Tranquillity.
Benessere psicofisico garantito.
Ciao Paolo,
nel termine “poveraccio” da te utilizzato non ho letto alcun significato sprezzante. Piuttosto, ho impiegato un po’ di tempo a capire cosa significhi “sunpateia” e ce l’ho fatta solo tramite l’aiuto di un collega che ha fatto il classico! Della serie… non si finisce mai di imparare…
Grazie e buon pomeriggio
P.S.
A casa e in macchina ho almeno 400 minuti di musica (compilation di 5 CD da 80 minuti ciascuno) stilati negli anni in stato di semi-depressione e con lo scopo di alleviare i mali dell’anima. Ogni tanto li rispolvero e mi accorgo di quanto sono belli…
Peperina, non è che dobbiamo lapidare uno perché “sbaglia” un aggettivo? I ricercatori di Glasgow molto probabilmente avevano finito la bottiglia di Talisker. Credo che ognuno di noi a, seconda di come si sente, sia più portato ad ascoltare questa o quella canzone. Quindi rimane assolutamente un fatto soggettivo. E facile da superare. Come? Basta il pulsante della ricerca veloce. Quello è il trucco!
Luca
credo che tutti noi abbiamo una serie di canzoni “adatte” ad ogni situazione, ci sono quelle che ci fanno stare bene ma ci sono anche quelle che amiamo ascoltare quando siamo tristi… masochisticamente per sentirci ancora più tristi. generalmente io “pesco2 dal vasto repertorio dei Pink Floyd, li trovo di tutto, quando voglio risollevarmi, ma lentamente ascolto “echoes” o “saucerful of secret” e quel lentamente significa proporio che vivo dentro di me l’intero brano con i suoi momenti di dissonanza e di consonanza, che mi scuotono e mi risollevano in maniera dolce
P.S.quel “poveracci” non mi è sembrato carico di disprezzo…
Ciao Paolo,
argomento decisamente interessante. Che la musica induca il nostro cervello a liberare endorfine e quindi, in ultima istanza, a determinare una piacevole sensazione di benessere è scientificamente assodato.
Quali poi siano le canzoni in grado di farci stare bene, queste rientrano nella sfera assolutamente individuale. Le canzoni citate nello studio a cui fai riferimento sembrano evocare sensazioni positive già a partire dal titolo. Ma il discorso è sicuramente più complesso ed è comprensivo di un insieme di suoni, frequenze che stimolano questo o quel centro nervoso e via dicendo.
Una sorta di agopuntura acustica, se mi si consente questo termine.
Detto questo, non saprei qui sui due piedi dire quale o quali canzoni mi facciano stare bene.
Se ti consola, io rientro in quello 0.000001 % a cui “Cry for the nations” di MSG induce effetti taumaturgici.
Ma ancora di più mi carica a mille l’intro di Armed and Ready versione Budokan !!!!!
ciao
Agno
Ma questi professori non hanno proprio niente di meglio da fare che sprecare il loro tempo così? A me ad esempio farebbe star male un concerto di Vasco Rossi eppure ci sono centinaia di migliaia di ragazzi che si divertono.
SU CON LA VITA, MEGLIO DELLA MUSICA NON C’E’ NULLA,BUON WE PAOLO E A TUTTI VOI
PS A SETTEMBRE E OTTOBRE E’ IN ARRIVO UN BASTIMENTO DI DISCHI CHE SI PREANNUNCIANO NIENTE MALE
Peperina, io sono una persona tendenzialmente triste. Nel mio “poveracci” c’era tanta sunpateia, credimi.
“La compagnia” cantata da Lucio Battisti (anche da Vasco), è la storia di un uomo un po’ triste e anche un po’ depresso che esce “solo solo per la strada” e dopo aver “camminato a lungo senza meta” sente cantare in un bar.”Canzoni e fumo ed allegria” ringrazia la sconosciuta compagnia, perché fino a ieri moriva di dolore ed oggi canta di nuovo il suo cuore “tristezza va una canzone il tuo posto prenderà”. Il cuore dei tristi e depressi tornerà cantare perché loro un cuore ce l’hanno. Molto più triste vedere chi, forse, ne ha uno nascosto in mille posti.
Scusa ma il termine “poveracci” è carico di disprezzo. Quelli che tu chiami poveracci sono tanti ma tanti. Madri, padri, figli, cugini, sorelle,fratelli e così via. Purtroppo, Paolo, nella vita di tutti anche la più felice, possono succedere cose dolorose e spiacevoli ed ecco la tristezza e la depressione. Penso che tu possa compilare una bella lista di brani che ti ha aiutato in questi stati d’animo. I’m waiting for your prompt reply
Paolo,scusa ma tu non sei o sei mai stato depresso?E triste???