Da Tempo di libri, la nuova fiera del libro di Milano, emerge una certezza: la cultura italiana non può fare a meno delle case editrici indipendenti. Nonostante sabato e domenica l’affluenza sia stata buona, nei primi tre giorni di fiera il pubblico è stato pochissimo. Una motivazione è senz’altro la scelta infelice delle date (tra Pasqua e il ponte del 25 aprile) ma, se vogliamo fare un’analisi più approfondita, la causa principale è la mentalità per cui si pensa sia sufficiente avere ospiti noti (il secondo giorno per esempio c’era Philippe Daverio che camminava praticamente solo per la fiera, il […]