Date uno schiaffo ai vostri figli, quando serve, e dite loro: questo è un ceffone d’amore.

sculacciata

Non se ne avrà – spero – Papa Giovanni XXIII se le sue parole sono state prese in prestito e le sue carezze trasformate in manrovesci. Ma non se ne può più. La misura è colma: ancora piccoli e già bulli estorcono soldi e merendine ai compagni di scuola. Poi crescono, e tra alcol e droghe si dilettano in stupri ed in omicidi. E quando diventano adulti, visto che ormai hanno imparato il mestiere, continuano imperterriti. All’inizio – ci spiegavano – era questione antropologica, di un uomo disorientato e da rimettere al centro di se stesso e del mondo. E noi lì ad ascoltare, e ad impegnarci in parrocchia e nei partiti per cambiare l’uomo. Quindi è diventata emergenza educativa, con famiglie ed agenzie formative incapaci di fare fino in fondo il proprio lavoro. E noi lì a rimboccarci le maniche da bravi angeli del volontariato, perché la società civile avrebbe rimesso le cose a posto. Adesso è problema di ordine pubblico. E poiché, come tale, la soluzione dovrebbe trovarla il ministro Alfano, rischia di trasformarsi in tragedia. E noi ancora lì, ma a non saper più cosa fare, perché ci mancava solo che il destino d’Italia finisse nelle mani di Angelino.

Fuor di battuta e di metafora, l’assassinio di Luca Varani, macellato per soddisfare curiosità ed istinti animali, cos’altro è se non la somma di tutto questo, di un’umanità che si crede onnipotente e sopra ogni norma e che pur di fare quello che le pare non esita a spezzare le vite altrui, consapevole che con un po’ di soldi ed un buon avvocato comunque la farà franca, perché dalle Alpi in giù chi uccide non viene ucciso sulla sedia elettrica (per fortuna, verrebbe da aggiungere, considerato che per come funziona la giustizia sarebbero più gli innocenti giustiziati che i colpevoli puniti), perché da queste parti anche il peggiore dei delinquenti passa qualche anno in carcere (se mai ci entra) prima di uscirne di gran carriera al massimo dopo un paio di lustri? E che Paese è quello in cui mentre due ventenni ammazzano un coetaneo «per vedere l’effetto che fa», perché non ha voluto soddisfare le loro voglie sessuali, a Bologna le famiglie protestano contro la Polizia che ha osato portare i cani antidroga all’ingresso delle scuole, mentre i figli issano striscioni con su scritto “Fuori gli sbirri”?

Dio è morto. E con lui l’intelligenza. Il futuro è un buco nero, già il presente un fetido tramonto. La nottata passerà solo se la madre degli idioti accetterà di farsi sterilizzare e se dalle case sarà bandito il giustificazionismo: i figli vanno ascoltati, seguiti, accompagnati. Sempre. Quando sbagliano, vanno puniti. Non coperti sia quel che sia, giustificati ad ogni costo, difesi oltremisura. Educare è il mestiere più complicato del mondo. Chi non se la sente, o ha altro da fare, magari luminose carriere o sogni propri da inseguire, lasci perdere. Anche così aiuterà il pianeta.

Che si segua la natura o si compri un bebè in laboratorio, a diventare genitori non ci vuole niente. È essere padri e madri che è difficile. Per quello occorre amore. E la forza di mollare una sberla, quando serve.

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