In una scuola alla periferia di Bologna, qualche giorno fa, ha fatto rumore l’arrivo di una gazzella dei Carabinieri. Le cronache locali riferiscono che i militari siano entrati in una classe per chiedere informazioni a degli alunni ed alla loro insegnante. Quest’ultima accusata da alcuni genitori  di essere troppo severa, a quanto pare per aver osato sgridare ad alta voce alcuni allievi maleducati. E che poi, al colmo dell’ira, in qualche occasione abbia vietato loro di recarsi in bagno durante lo svolgimento delle lezioni.prof-cattiva

Ora la vicenda diventerà un’informativa che sarà trasmessa alla Procura perché indaghi sul conto della maestra bolognese. Ma i pubblici ministeri ben farebbero a iscrivere da subito sul registro degli indagati i denuncianti. Non per procurato allarme o diffamazione, quanto per furto aggravato di futuro. Avere figli non è un diritto: ben lo sanno – col dolore che conosce solo chi si vede negata dalla natura ed a volte persino dalla scienza la facoltà di procreare – i tanti impediti alla procreazione. Diventare padri e madri, esserlo, è qualcosa che va al di là del crescere un bimbo a  immagine e somiglianza di sé, o nello stampino dei propri sogni. Diventare genitori non è solo il frutto di un fatto biologico, ma la conseguenza dell’atto col quale si assume nei riguardi dei fanciulli dati alla luce una grande responsabilità. Un gesto etico, ancor primo che giuridico, che vale a distinguere un genitore – e tali sono spesso anche quelli adottivi – da chi semplicemente spande sperma o offre ovuli disinteressandosi poi completamente di quello che sarà il destino del nato.

I bimbi non li portano le cicogne. Nemmeno li si trovano sotto il cavolo. Figurarsi se per dirsi padri e madri possa bastare una semplice relazione biologica. Per essere tali, per imparare ad esserlo, non ci sono accademie da frequentare o esami da superare. Occorre solo smettere d’essere bambini e diventare adulti. E magari chiedere scusa a chi, fosse pure con severità, con quella che manca in troppe case e da tempo ormai anche tra i banchi, quei ragazzini aiuta a diventare uomini e donne.