Caro Don Abbondio,

mi sembri il più adatto per un atto di costrizione. Siamo simili nella codardia e devo confessarti una colpa che non avrei mai l’ardire di ammettere pubblicamente. Di recente scivolo spesso nel sesto comandamento, quello degli ‘atti impuri’. Vado su internet con cupa morbosità perché il vigore della stampa nazionale contro quei nazisti di CasaPound mi intriga. Voglio conoscerli, scrutare le loro gesta, interpretare le cose che dicono. Lo faccio non più di un paio di volte a settimana; quindi, non dovrei rischiare la cecità. E, però, a mia discolpa vi sono tutta una serie di elementi che devo per forza rivelare in modo che tu mi infligga il minimo della pena:

  1. All’iniimagezio fu solo un’attrazione cromatica: mi colpì la loro bandiera. Faccio parte di una generazione cresciuta a comizi, simboli e richiami altisonanti. Quella tartaruga stilizzata e in nero, all’interno di un drappo rosso, sollecita assonanze ma è un ancestrale richiamo a battaglioni di cavalieri a galoppo contro il mondo moderno (sarà colpa di Jean Cau?);
  2. Nel corso del tempo ho scoperto che amici internettiani con i quali scambio pareri su ultime uscite librarie, articoli, conferenze o cose del genere bazzicano quel mondo. E allora mi sono detto: <<CasaPound non può essere una fogna di illetterati neofascisti; forse un drappello di militanti fuori da schemi convenzionali. Ma non topi di fogna!>>.
  3. Poi, l’omonimia con Gianluca Iannone, di cui credo non mi leghi alcuna parentela. Eppure non pochi ingrossano con richieste di vario genere le mie mail credendo di scrivere al leader di CasaPound.
  4. Ancora a mia discolpa, c’è la distanza da certe sortite folkloristiche, da qualche slogan stiracchiato e sempliciotto sul fascismo del terzo millennio, da qualche eccesso verbale. Ma li considero eccessi dovuti ad una ingenuità sbarazzina. E su quelli non mi soffermo più di tanto.
  5. Sarò blasfemo, ma alcune loro teorie richiamano le vostre Encicliche, caro Don Abbondio. Ho letto che vagheggiano un modello sociale non assistenzialistico ma lontano mille miglia dalle derive neoliberiste e dalle sperequazioni della economia finanziaria;
  6. Infine, fantasticano su un ritrovato senso identitario concentrando le loro attenzioni sempre sulle classi meno protette.

 

E allora, caro Don Abbondio, se questi fossero solo dei militanti che di tanto in tanto hanno delle cadute oltranziste ma che comunque si mettono sempre dalla parte dei poveri cristi? Ecco, appunto, … dalla parte dei poveri cristi e non dei farisei.

Che fai ora? Me la dai l’assoluzione?

Tag: , , , ,