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Cara sindaca Raggi,

l’invito a comparire dinanzi ai magistrati della Procura di Roma le è arrivato dopo che, per settimane, ne hanno parlato e scritto tutti mentre, solo lei, con sorrisino da finta ingenua, fingeva di non sapere. E, in verità, ancora adesso non abbiamo capito se questa maschera pirandelliana indossata fin dalla sua discesa in campo è una sorta di protezione, di schermo difensivo per via di una mal celata timidezza o un ghigno da astuta neo-politicante. Ma tutto ciò, poco attiene alle vicende di queste ore e quindi arriviamo subito al nocciolo.

Lei ora sminuisce la questione e fa bene. Non è un terzo grado di giudizio, un mandato di cattura internazionale, un arresto per spaccio di droga o chissà cosa. Piuttosto si tratta di un chiarimento che dovrà dare alle autorità giudiziarie; niente di più, niente di meno. E perciò le auguriamo che tutto vada per il meglio anche perché una nuova campagna elettorale sarebbe deleteria per la capitale d’Italia e sopratutto per decine di migliaia di cittadini romani che, ne siamo certi, a quel punto andrebbero ad infoltire i reparti della neuro di parecchi ospedali.

Sommessamente le ricordiamo che, in altri tempi, per abuso d’ufficio e falso, le ipotesi di reato a lei contestate, sarebbero scesi in piazza migliaia di suoi sodali ‘duri e puri’. Il Fatto Quotidiano avrebbe costruito una snervante campagna mediatica e i vari Torquemada in giro per il Paese avrebbero azzannato il mal capitato politico fino a portarlo allo sfinimento.

Ma stia tranquilla, però! Fatto salvo qualche comprensibile attacco politico c’è da dire che, in linea generale, i romani non utilizzeranno strumenti demagogici per colpirla. Si aspettano da Lei che faccia solo in maniera decente la sindaca. Lavoro che, ad oggi, sta portando avanti in pessimo modo, con risultati scadenti e con una imperizia e una inadeguatezza da far venire i brividi.

E dunque lasci stare il blog di Grillo e si rilegga, in qualche ritaglio di tempo, Machiavelli. Le ruberà al massimo un’oretta ma potrebbe esserle utile più di quanto non creda. In quel librino c’è la formula magica per ogni buon politico. In esso ci viene costantemente ricordato che il ‘principe’ assolve pienamente alle sue funzioni pubbliche quando l’intero ventaglio di questioni di cui si occupa rientra sempre in una logica di ‘bene comune’.

Dunque, provi a togliere topi e gabbiani dalle strade, a pulire la città dagli enormi cumuli di immondizia, a decongestionare il traffico automobilistico e a favorire il trasporto pubblico, ad allontanare dai siti museali e dai monumenti zingarelli e ladri vari, a rendere civili e decorose le linee della metropolitana, a risolvere la questione delle buche, dei sanpietrini e via dicendo.

Insomma, metta da parte i sorrisini. Smetta di fare la ‘principessa’ dei Grillini e faccia il ‘principe’. Sciolga l’incantesimo che la avvolge da un paio d’anni e governi la città. Ormai è adulta; chiuda il libro delle favole e inizi a sfogliare Il Principe di Machiavelli.

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