Malvagità del bene. Progressismo e parodia della tradizione

Globalizzazione, mondialismo, immigrazione di massa, ideologia gender, transumanesimo sono alcuni dei temi affrontati da Flavio Ferraro in La malvagità del bene. Il progressismo e la parodia della tradizione in uscita per le edizioni Irfan. Ne riproduciamo di seguito un breve estratto.                    *    *    *   La cosa più stupefacente è che coloro i quali aderiscono senza riserve ai dogmi dell’ideologia progressista − nell’ingenua convinzione che essa si erga a difesa delle diversità e delle libertà individuali − non si accorgano come essa miri in realtà alla sistematica distruzione di tutte le […]

  

Machiavelli liberale o liberali con Machiavelli?

Se restiamo impiantati alle consuete definizioni sui valori e principi della società aperta e del liberalismo dovremmo attenerci a concetti quali il politeismo dei valori, il principio di competizione, l’economia di mercato, la sovranità del consumatore, l’individualismo metodologico o il fallibilismo epistemologico. Ma taluni di questi elementi attengono alla fase storica recente, quella in cui il capitalismo si è dispiegato nel grande fiume della globalizzazione, mentre è fuor di dubbio che indizi del pensiero liberale li troviamo a partire dalla Riforma e dal Rinascimento, quindi nella complicata fase della lotta per la libertà religiosa, fra la nobiltà inglese e gli […]

  

Scuola e cultura: serve coraggio!

Circolano talvolta parole d’ordine e concetti che, ripetuti ossessivamente, tendono a montare come una valanga e a sopravanzare ogni altra opinione fino a diventare verità inconfutabili. Ora, l’andazzo comune tra commentatori e analisti è quello di ripetere a menadito che «gli Esteri, l’Economia, gli Interni e la Difesa dovrebbero essere occupati da personalità di alto profilo, equilibrate, riconosciute anche all’estero e in grado di… bla bla bla». Vero ma, in linea di massima, anche abbastanza scontato! Mi sembra tuttavia che per la foga di accreditarsi sul fronte estero si stia elaborando un accanimento giudizioso verso solo una parte della squadra […]

  

Da Jünger a Cristina Campo: i profeti inascoltati del ‘900

        Sessantasei personalità fuori dagli schemi, da Louis-Ferdinand Céline a Hannah Arendt, da Ernst Jünger a George Orwell, da Oriana Fallaci a Pier Paolo Pasolini, ritratte dalle matite di Dionisio di Francescantonio e raccontate dalle penne di intellettuali, scrittori e critici d’arte. Profeti inascoltati del Novecento è un volume curato da Andrea Lombardi e Miriam Pastorino, con la prefazione di Vittorio Sgarbi (che riportiamo qui di seguito), uscito nella collana Off Topic di Italia Storica. ***   Obiettivo di un rinascimento delle arti è restituire piena legittimità agli artisti di uscire dalla spirale di disordine ad arte, e […]

  

Aborto. Sulla sentenza Usa… e non solo

La “pratica” dell’aborto è già messa da parte, sbrigata come ogni altra faccenduola di bassa cucina politica. Pochi giorni dalla sentenza Usa e dalle nostre parti è infatti ripartito l’abituale teatrino. Tutto ciò accade perché sulle questioni “fondanti” i cosiddetti partiti cattolici, conservatori, di destra, populisti, identitari (… trovi il lettore la formula che più lo aggrada!)  hanno poca voglia di metterci mano; cincischiano, fanno melina, fingono di accalorarsi ma, alla fine, una vera e propria battaglia non sono capaci di affrontarla. E quando parlo di battaglia… parlo di battaglia campale, di scontro culturale e concettuale intenso e veemente, non […]

  

Il Mediterraneo non è più “mare nostrum”

                  Il Mediterraneo è stato un incantevole crocevia di identità. In questo spicchio di mondo che si concentra fra il sud dell’Europa, le coste settentrionali dell’Africa e lambito ad est dall’Asia abbiamo visto nascere e svilupparsi alcune delle più importanti civiltà con il correlativo incrocio delle tre grandi religioni monoteiste. E l’Italia, che di questo mare e di queste identità ne è intersezione perfetta, nonostante una contingenza attuale assai sfavorevole sia per demeriti endogeni che per fattori esterni, non può abdicare a questa storica vocazione. L’Europa stessa non dovrebbe abdicare alla sua […]

  

Ernst von Salomon e l’epopea dei Freikorps

                  Per gentile concessione dell’editore anticipo parte della introduzione di Antonio Chimisso agli scritti di Ernst von Salomon (un saggio e due racconti sulle vicende dei Freikorps) dal titolo I soldati perduti pubblicati per Oaks editrice, tutti inediti in Italia e corredati da una galleria fotografica.  *    *    * Ernst von Salomon esordì come scrittore nel 1930 con I proscritti, cui seguiranno nel 1932 Die Stadt (La città) e nel 1933 Die Kadetten (I cadetti). A quel periodo cruciale per la sua formazione intellettuale, precisamente al 1930, risalgono gli scritti […]

  

Sul ruolo degli intellettuali

          Non sono d’accordo con quello che dici e NON darei la vita affinché tu possa dirlo… e non darei la vita nemmeno con quello che dice il tuo avversario perché avete stancato entrambi con questa storia che in ogni situazione “o si sta da una parte o dall’altra!”. Non è assolutamente vero! Per anni, il mondo intellettuale ha legittimamente rimarcato il concetto di complessità del moderno, invitando i cittadini al ripudio del qualunquismo e della demagogia, deridendo partiti e opinionisti ad essi collaterali quando cedevano al populismo più greve, e ora che, taluni, cercano di […]

  

Scruton e l’esperienza della bellezza

                      Di seguito, il testo dell’intervista con Anna Tortora (Il Monito) sul volume collettaneo  Roger Scruton. Vita, opere e pensiero di un conservatore che ho curato insieme a Gennaro Malgieri. ***** Il conservatore si affida alla tradizione cui appartiene, ma può essere anche un riformista non rivoluzionario? L’idea del “conservare” è legata a qualcosa di profondo, oserei dire di genetico, che si associa alla natura umana. Non so se sia una dottrina pronta per l’uso, quindi capace di essere calata in ogni contesto sociale senza mai subire modifiche o variazioni. […]

  

Cos’è la destra?

        Chiedersi cosa sia la destra, due decenni dopo l’inizio del terzo millennio, può risultare esercizio sfiancante per gli analisti e soporifero anche per il lettore più diligente e appassionato. Il buon Prezzolini, mezzo secolo fa, tirò fuori con l’acume che gli era proprio una sintesi analitica perfetta che si fa fatica ancora oggi a confutare. A chi gli chiedeva quante fossero le destre, rispondeva laconico e irridente: «Sono tre, trentatré o trecentotrentatré»… e, in fondo, a restare su questi paradigmi, potremmo replicare ciò che si va dicendo da tempo immemore e che nella sua asciutta naturalità […]

  

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