L’era della spettacolarizzazione dei desideri più intimi e delle verità inconfessabili ha pervaso ogni aspetto del vivere civile. Le civiltà antiche fissavano dei paletti reali e metaforici oltre i quali entrava poi in gioco l’impenetrabile perimetro dell’indicibilità e della sacralità. Ora invece anche la morte e la malattia più crudele sembrano fuscelli da piegare al dozzinale dibattito. Questa premessa che può apparire distonante – ma non lo è – mi è utile per dire che Nadia Toffa sta esondando da tempo. Risulta urticante tutto ciò che profferisce in merito al cancro, al fatto che sia «un dono» e che vada […]