Le elezioni politiche del 4 marzo ci consegnano un parlamento diviso in tre blocchi distinti con una previsione di seria e duratura governabilità vicina allo zero. E ogni sorta di alleanza, seppur prodigiosamente raggiunta, sembrerebbe posticcia agli occhi di qualunque cittadino, soprattutto se si riutilizzassero schemi da Prima repubblica (‘‘Governo della non sfiducia’’, ‘‘convergenze parallele’’, eccetera ) o gli abituali espedienti raccattando ‘responsabili’ di ogni colore politico pronti a correre in aiuto del vincitore.  Qualsiasi combinazione che preveda l’alleanza tra due blocchi, lasciando il terzo all’opposizione, rischierebbe di ridimensionare in maniera drastica il futuro capitale elettorale del più forte dei […]