Mandiamo a casa Poletti.

Cari amici, perché in questi ultimi giorni di fine anno non tentiamo una iniziativa collettiva? Perché non scriviamo al Ministro Poletti indirizzando un appello collettivo con poche, chiare e dirette riflessioni invitandolo a rassegnare le dimissioni? Certo, molti di voi potranno sostenere che sarebbe stata cosa buona e giusta compiere un simile gesto anche quando era insediato al governo il centro destra e scempiaggini non mancarono nemmeno allora, oppure imperversavano tecnici bocconiani dalla lacrimuccia facile e che danni seri al Paese pur fecero. Ma la questione ora è differente. Qui si mette in gioco la dignità umana legata al lavoro. […]

  

Al primo petardo cadrà il governo

Statene certi. Dio non voglia che, al grido di ‘Allah Akbar’, qualche imbecille decida di farsi saltare in aria in qualche affollata piazza italiana; oppure che qualche invasato faccia esplodere un trick track in una qualunque chiesa di provincia. Nel giro di cinque minuti cadrà il governo, si dimetteranno sindaci e consiglieri regionali. Scompariranno dal video analisti di vario genere. Giornalisti impomatati ed editorialisti di punta opteranno per ferie forzate o, in linea con le abitudini del Belpaese, si ‘metteranno in malattia’. Statene certi. Sarà un fuggi-fuggi generale. Peggio del 25 aprile. Ma nel disfacimento collettivo riemergerà la vecchia abitudine. […]

  

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