Fatto più unico che raro quello di dare un giudizio pienamente positivo su un volume che raccoglie scritti sparsi e che, ad una scorsa rapida, potrebbe rivelarsi come una ordinaria sommatoria di ritratti. Vale a dire, capitoli su capitoli, e su singoli personaggi, che parrebbero non intrecciarsi e invece mantengono, in maniera non soffusa e discreta, un legame strettissimo grazie al quale riusciamo a dare un senso di continuità e di profondità all’intero testo. Operazione riuscita a Isabella Cesarini con Anime inquiete (Auditorium editore, p.155, euro 14) che si fregia anche di una non banale introduzione di Pasquale Panella, poeta […]