«Per lungo tempo si è voluto credere che il giovane Gentile fosse indifferente al problema politico, incontrato tardi e affrontato senza gli strumenti concettuali adatti. Invece, seguendo la lezione del maestro, Donata Jaja, Gentile rintraccia nel corso degli eventi la struttura ideale ad esso sottesa. E rilegge Rosmini e Gioberti, suoi punti di riferimento fino alla morte, in chiave antisensista, come trasvaluta i concetti chiave del marxismo, riconducendolo nell’alveo dell’hegelismo. Sullo sfondo, però, la battaglia contro il positivismo, l’antropologia e la politica che ne derivano». Così, Antonio Giovanni Pesce, sintetizza nella seconda di copertina, il suo ultimo lavoro, […]