Politica

Da Lerner ai bimbi di Bibbiano: tutta l’ipocrisia della sinistra

Affezionati del loft, oggi vorrei fare un paio di considerazioni veloci in merito agli assurdi dibattiti che la sinistra ha montato nelle ultime ore per attaccare Matteo Salvini e screditare il raduno leghista di Pontida.
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  1. Gli insulti a Gad Lerner. Non è la prima volta che dobbiamo sorbirci questa polemica. Lo schema è sempre lo stesso: il giornalista si presenta sul pratone in cerca della rissa e, gira che ti rigira, la trova sempre. Non che gli insulti siano mai edificanti, ma mi chiedo: se un tifoso dell’Inter se ne va in giro con la sciarpa nerazzurra per la fossa dei leoni, cosa spera di raccogliere? Io credo che Lerner si butti nella mischia e trovi proprio quello che va cercando. Forse proprio per far parlare di sé qualche giorno.
  2. I bambini di Bibbiano. Al termine dell’intervento di domenica scorsa Salvini ha fatto salire sul palco una bimba che, dopo essere stata strappata dalla madre, ha potuto riabbracciarla. Ovviamente non si tratta di una dei piccini coinvolti nel sistema malato scoperchiato dall'inchiesta "Angeli e demoni" ma il simbolo di un mal costume che, visto anche il precedente raccontato da Pablo Trincia in Veleno, andrebbe estirpato al più presto. Per la sinistra, che a Bibbiano ha qualche scheletro nell'armadio, si è trattato di una strumentalizzazione ed è fuggita dal confronto.
Quando ormai più di dieci anni fa lavoravo alla Padania, mi è capitato di seguire più di una volta il raduno di Pontida. Era la Lega Nord di Umberto Bossi e non attirava tanti militanti e sostenitori come è invece successo ieri. Il colpo d'occhio del pratone strapieno faceva sicuramente effetto. E lo hanno ammesso anche media tutt'altro che vicini a Salvini. Eppure con i contenuti politici lanciati domenica scorsa la sinistra si è guardata dal confrontarsi. Probabilmente perché sa bene che non troverebbe mai l'appoggio degli italiani. E così si è buttata in futili polemiche che lasciano il tempo che trovano e non fanno altro che avvelenare un clima già troppo teso. Tensioni che proprio i cantori del buonismo hanno contribuito a incendiare.

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