Il Russiagate è ovunque. Da qualche anno a questa parte c’è una tendenza sinistra ad addossare al Cremlino le peggiori macchinazioni politiche che hanno portato a cambiare il volto all’Occidente. Vladimir Putin e i suoi hacker, stando alla narrazione progressista, sarebbero dietro alla vittoria di Donald Trump, all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea e, dulcis in fundo, all’exploit di Matteo Salvini. Il legame (e le simpatie) tra il leader leghista e Mosca sono innegabili, ma le macchinazioni, gli audio e gli abboccamenti suonano troppo strumentali e poco fondati. La procura di Milano parla di funzionari russi corrotti. Si ipotizza una […]