Oggi vi voglio raccontare una storia emblematica, di una donna famosa e ricca, che quando si è ammalata di tumore al seno, a 45 anni, non solo ha cambiato il proprio stile di vita (anche lei ringrazia il cancro, “mi ha aperto al mondo SPIRITUALE, mi ha fatto conoscere persone straordinarie, mi ha reso una persona migliore”) ma ha rivoluzionato la tenuta di famiglia trasformandola in un’AZIENDA AGRICOLA BIODINAMICA che produce cereali, carni, formaggi, miele, olio, frutti e ortaggi. Il tutto senza additivi, diserbanti, pesticidi, fungicidi e compagnia chimica. Giacchè le regole della bio-dinamica (dal greco: “vita” e “azione di più forze”) fanno produrre alimenti ad alto potere nutritivo. Vitamine, proteine, fibre riescono così a “dare il massimo”, ossia rinforzano il nostro corpo dall’interno. Immaginiamo uno scudo capace di contrastare gli attacchi di virus, inquinanti e malattie, una sorta di ARMATURA INOSSIDABILE sotto pelle.

 Lei è Giulia Maria Crespi, 88 anni, discendente della famosa famiglia di imprenditori e proprietari del Corriere della Sera. E’ sempre lei che nel 1975 inventa il Fai (Fondo ambiente italiano),  l’organizzazione privata che protegge e restaura il paesaggio e i monumenti di tutto il Paese.

 Nel 1968 Giulia Maria scopre di avere un cancro al seno. Si fa operare da Umberto Veronesi (purtroppo il tumore le tornerà altre 4 volte e lei lo combatterà sempre senza far ricorso alla chemioterapia, vi racconterò in un successivo articolo delle sue terapie naturali). Si fa curare in Svizzera alla Lukas Klinik, si avvicina alla medicina alternativa, frequenta corsi sull’agricoltura biodinamica in Germania. Matura in lei la convinzione – supportata da fior di ricerche cliniche – che tutte le sostanze chimiche aggiunte ai nostri cibi siano responsabile di molti tumori, delle malattie autoimmuni e delle intolleranze alimentari.

 Così, nel 1976 trasforma le Cascine Orsine di Bereguardo (Pavia) in un’azienda agricola biodinamica. “Qui in campagna, da bambina, nelle sere di primavera sentivo cantare le rane, era un piacere insostituibile. Alla fine di maggio però succedeva qualcosa, al posto dell’allegro gracidare subentrava un silenzio sordo: sapevamo che quel giorno erano stati spruzzati i diserbanti nelle risaie e le rane erano tutte morte…”

 La Crespi è stata fra le prime a credere nella bontà dell’agricoltura naturale seguendo i principi del filosofo-antropofoso Rudolf Steiner, “anche se allora in pochi capivano. Montanelli scrisse di me che “seguivo le magie in agricoltura e andavo nei campi sotto il plenilunio a piantare i corni…”

 “Certo, questo è un gran lavoro – riconosce la Crespi – Qui per 300 ettari coltivati lavorano 20 persone, in un’azienda non biodinamica ne basterebbero quattro. I terreni sono stati bonificati per anni prima di arrivare al livello attuale di fertilità. A poco a poco la terra si è arricchita di humus e di migliaia di microrganismi, lombrichi compresi, ed è diventata fertile e vitale”.

 Alle cascine Orsine di Bereguardo si svolgono seminari per divulgare i principi della biodinamica e si vendono i prodotti al dettaglio o tramite gruppi di acquisto (tel 0382-920.283).

 Conclude: “CREDO sempre che sia un NOSTRO DOVERE PREOCCUPARCI DEL NOSTRO AMBIENTE e che i cibi bio e biodinamici certificati dovrebbero arrivare sulle tavole di tutti per la NOSTRA SALUTE e delle GENERAZIONI CHE VERRANNO”.

 CI TENEVO A RACCONTARVI QUESTA STORIA, DI UNA DONNA CHE dopo la malattia NON SI è CHIUSA IN SE STESSA MA HA FATTO IL POSSIBILE PER CAMBIARE LE COSE E MIGLIORARE IL NOSTRO MONDO

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