Il grande killer non sparirà ma non sarà più una minaccia per la vita” . Così l’oncologo  Umberto Veronesi ribadisce sulla rivista Wired, in edicola da giovedì 31 marzo, il progetto a cui sta lavorando da un anno, l’integrazione di tecnologie già esistenti (Tac, ecografia e risonanza magnetica) per arrivare a diagnosticare prestissimo e in pochi minuti un tumore allo stadio iniziale.

“Immagino questo sistema di valutazione come una sorta di scatola magica capace  di fare uno screening del corpo in pochi minuti – ha spiegato Veronesi – il nostro studio sta valutando la capacità che tomografia computerizzata (Tac), ecografia e risonanza magnetica hanno nel rilevare i cambiamenti indotti all’inizio della proliferazione tumorale. Perchè le statistiche parlano chiaro: nove decessi su dieci sono causati dal diffondersi del cancro, quindi, per sconfiggerlo bisogna trovarlo in tempo”. Lo studio prevede di realizzare uno screening preciso a radiazioni zero.

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