Il Senato ha approvato oggi la mozione per creare grossi centri per la  cura del tumore al seno (Breast-Unit). Ne abbiamo già parlato nel post “Presto gli ospedali del cancro, come li vogliamo?”.

La mozione è stata presentata dalla senatrice Laura Bianconi, vice presidente del gruppo del Pdl e componente della Commissione igiene e sanità che ha ribadito che “per combattere il tumore più diffuso fra le donne bisogna fare affidamento su centri in grado di gestire tutte le fasi della malattia, senza essere costrette a rivolgersi a unità generiche con il rischio di ricevere trattamenti non adeguati, oppure a migrare in regioni più avanzate dal punto di vista dell’offerta sanitaria” .

 Fra le richieste anche quella di elevare progressivamente l’ età delle donne coinvolte nei programmi di screening, passando dagli attuali 50/70 anni alla fascia di età tra i 50/74 anni; a supportare nuove modalità di diagnosi precoce per le donne più giovani (per quanto riguarda la fascia di età 40-50 anni, o almeno con riferimento alla fascia di età 45-50 anni); a introdurre progressivamente per le donne sotto i 40 anni specifici criteri di selezione predittiva basati sui fattori di rischio (gravidanze, allattamento, casi di tumore al seno in parenti di primo grado, obesità), oltre alla mammografia; a promuovere programmi di formazione; a invitare le Regioni a ridurre i centri di senologia che non superino i 150 pazienti  in un anno per arrivare alla certificazione di qualità “Eusoma”

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