Stavo per darvi notizia di una scoperta incoraggiante: alcuni ricercatori di Berkeley hanno osservato che le cellule sane della mammella producono una proteina – l’interleuchina 25 –  e hanno dimostrato che quest’ultima è capace di sconfiggere le cellule maligne della stessa mammella. Già mi vedevo il titolo: “Scoperto il meccanismo che permette alle cellule sane di bloccare quelle malate”

Nel cercare di documentarmi mi sono imbattuta in una ricerca antecedente, divulgata nel 2008 e realizzata a Bologna, che sostiene che l’eccesso di un’altra proteina, dal nome affine, l’interleuchina 6, è responsabile dell’insorgere dei tumori al seno, per giunta di quelli più aggressivi.

Cavoli – mi sono detta da-non-medico-e- da persona- desiderosa -di –capirci- qualcosa – se entrambe le ricerche sono vere, vuol dire che  in pochi centimetri del nostro corpo convivono decine di proteine, (chiamate con lo stesso nome), che si comportano in maniera opposta, alcune favoriscono  la vita, altre la morte. Le une combattono il male, le altre lo fanno proliferare…

 Ve le sintetizzo entrambe. La prima: un gruppo di ricercatori di Berkeley ha dimostrato che  alcune proteine prodotte dalle cellule sane hanno il potere di uccidere quelle maligne. La “proteina superdotata” si chiama interleuchina 25 (ed è quella capace di indurre la produzione di almeno altre tre interleuchine). La ricerca si deve al Department of Energy’ Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab).

 “Abbiamo scoperto che le cellule mammarie sane forniscono un meccanismo innato di difesa contro il cancro con la produzione di interleuchina 25 (IL25) e partecipano attivamente e in particolare all’uccisione delle cellule tumorali del seno. Questo suggerisce che la segnalazione del recettore IL25 può fornire un nuovo bersaglio terapeutico per il trattamento del carcinoma mammario” ha dichiarato l’esperta mondiale di cancro al seno, Mina Bissell, della Berkeley Lab’ Life Sciences Division.

I ricercatori hanno anche sottolineato che in tutti gli organismi sani possono svilupparsi fino a mille cellule anomale al giorno. E che il riequilibrio dell’organismo (omeostasi) fa sì che il sistema immunitario debelli queste cellule potenzialmente tumorali. Il buono di questa proteina, IL25, è che non è tossica per le cellule sane, ma lo è molto per le cellule malate.

I risultati dello studio sono stati pubblicati su Science Translational Medicine e i ricercatori ritengono che questi possano essere una risposta valida nella lotta al tumore al seno.

 Ed ecco l’altra ricerca pubblicata nel gennaio 2008 sul Journal Clinical Investigation: alcuni studiosi dell’Università di Bologna hanno visto che l’eccesso di interleuchina 6 rende più aggressive le cellule tumorali e addirittura farebbe impazzire quelle sane.

 “Le staminali sane, esposte all’interleuchina, iniziano ad assumere atteggiamenti tipici di quelle maligne – ha spiegato Massimiliano Bonafé del Centro di ricerca biomedica applicata (Crba) dell’Università di Bologna -. Cominciano a migrare, a spostarsi, facendosi largo tra le altre cellule, sopravvivono in apnea, anche in ambienti poveri d’ossigeno, e tendono a crescere, contrariamente alle altre, anche in sospensione, prive di una base d’appoggio. Tutti segnali preoccupanti. Abbiamo inoltre osservato che,  come le staminali del cancro, iniziano a produrre loro stesse altra interleuchina. E questo sembra rispondere ad un altro grattacapo, cui la scienza finora non aveva trovato soluzione: da dove proviene l’interleuchina in eccesso nelle pazienti con cancro al seno?”

 Lasciamo cadere questa domanda, che a questo punto non è la sola…

 “Mamma è vero che nel 2012 ci sarà la fine del mondo? – mi chiede  la principessa grande – “Va là”- rispondo – “Allora sei sicura che non ci sarà?” – mi inchioda lei – “No, tesoro NON sono sicura”.

 

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