I cani ci somigliano anche nei tumori. E non soltanto perché assimilano le nostre cattive abitudini (come sedentarietà e cattiva alimentazione). Uno studio austriaco ha identificato – nel caso del cancro al seno –  un recettore comune alla specie umana e a quella canina. I ricercatori sono convinti che questa affinità aiuti a identificare e curare la malattia, sia nelle donne che nei cani.

La notizia, riportata da Adn Kronos, è apparsa su  “PLoS Currents”: gli scienziati della facoltà di Veterinaria e di Medicina dell’università di Vienna, guidati da Erika Jensen-Jarolim, hanno cercato le somiglianze nel cancro della mammella di cani e donne, concentrandosi sul marker tumorale Cea (antigene carcinoembrionario). Fino a scoprire una molecola, il recettore Cea, rivelatasi sostanzialmente identica nelle due specie.

Il cancro è una delle più frequenti cause di morte anche per gli animali. Si calcola che ogni anno,  in Austria, 4mila cani sviluppino un tumore. E che più o meno la metà dei quattrozampe di oltre 10 anni muoia per un carcinoma biologicamente simile a un tumore umano. È il caso della neoplasia mammaria.

I ricercatori ipotizzano che questa scoperta possa introdurre a nuove terapie in entrambe le specie: «Poichè i cani hanno vita più breve degli umani – spiega Jensen-Jarolim – i processi che hanno in comune con l’uomo avvengono in un tempo inferiore. Questo significa che gli studi sul cane possono dare risultati più rapidi. Grazie alla ricerca comparativa sulle due specie, si potrebbe arrivare a una nuova generazione di procedure diagnostiche e terapeutiche molto, molto più velocemente”.

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