Sta per partire una sperimentazione sull’uomo di un vaccino antitumorale a base genetica, il vaccino a Dna.

Il vaccino anti-cancro è stato messo a punto dai ricercatori delle università di Camerino (Macerata) e di Torino. Il protocollo è stato approvato un mese fa dall’Istituto Superiore di Sanità e ai primi di novembre dovrebbe iniziare il reclutamento dei pazienti da parte dell’Istituto oncologico veneto a Padova, diretto da Giorgio Amadori.

“La sperimentazione animale ci ha dato risultati molto interessanti” ha annunciato Guido Forni dell’università di Torino. Il professore ha spiegato che il vaccino “consiste in un frammento di Dna che viene inoculato intramuscolo nei pazienti che hanno subito un’operazione e che hanno seguito tutte le terapie tradizionali per i tumori della testa, del collo e della faringe: il vaccino potrebbe aumentare il periodo libero da malattia ed evitare che si presenti una recidiva. I risultati in laboratorio sono entusiasmanti: ora bisognerà vedere quanto di questo si trasformerà in un risultato utile per le persone malate. Teniamo le dita incrociate”.

Augusto Amici, professore all’università di Camerino e autore della scoperta  ha raccontato come si è dedicato a questa ricerca: «Ho iniziato a lavorare sui vaccini a Dna nel 1994. Mi avevano colpito alcuni studi americani pubblicati l’anno precedente: stavano preparando vaccini a Dna per malattie virali, per le quali il nostro organismo è però già preparato a indurre una risposta immunitaria. Il tumore è riconosciuto come un elemento dell’organismo, per questo il sistema immunitario non reagisce; stimolando invece una risposta immunitaria sarà più facile combattere il tumore. È quello che stiamo cercando di dimostrare e che speriamo si verifichi».

Tag: , , , , , , , , , ,