Mi sono imbattuta in alcune pubblicazioni sui ritmi circadiani (sonno-veglia, produzione di enzimi e ormoni nel corpo) e su quello che succede quando interviene “qualcosa” a interrompere questo ritmo. Chi dorme male rischia di più di ammalarsi di tumore al seno (ma anche al colon, alla prostata e all’endometrio) . La notizia non è nuovissima, in compenso vanta uno stuolo di pubblicazioni, soprattutto negli ultimi dieci anni. Il sito inglese wikipedia inserisce tra i fattori predisponenti il tumore al seno la voce “La luce di notte e i disturbi del ritmo circadiano”: si cita un lavoro del 2005 del National Cancer Institute (NCI) e del  National Institute of Environmental Health Sciences che dimostrerebbe che la produzione di melatonina si riduce stando esposti alla luce artificiale durante la notte.  In più, l’Agenzia internazionale per l’Organizzazione mondiale della sanità per la ricerca sul cancro inserisce fra i probabili cancerogeni i “turni notturni di lavoro”.

 Le persone che lavorano di notte rischiano tumore al seno, al colon, alla prostata, all’endometrio il 30 per cento in più di chi ha un’occupazione diurna. Inoltre, da uno studio diretto dal professor Stefano Iacobelli dell’università D’Annunzio di Chieti-Pescara (cliccate qui)  è emerso che le pazienti con tumore della mammella che hanno i  ritmi circadiani compromessi vivono meno a lungo delle altre.

Che cosa succede nell’organismo che si forza a non dormire, che non riposa abbastanza o che lo fa malamente? Si alterano sia i livelli notturni di melatonina – la sostanza prodotta dalla ghiandola pineale che regola il ritmo sonno-veglia – che gli ormoni riproduttivi. Ossia si “prepara il terreno” all’insorgenza di alcuni tumori. La ricerca rivela che un ritmo circadiano alterato è associato a un elevato rischio di sviluppare il cancro, oltre alla correlazione si parla anche di progressione più veloce del tumore.

 Non solo. Un altro gruppo studio ha evidenziato che nelle prime urine del mattino delle donne colpite da carcinoma mammario ci sono bassissimi livelli di melatonina (la fonte è il professor Franco Berrino, epidemiologo dell’istituto dei Tumori di Milano).  E un lavoro condotto dall’università di Yale e pubblicato nel 2010 mostra che le varianti di un gene responsabile del regolamento del ritmo circadiano possono essere anche responsabili di alcuni tumori al seno.

 Un’altra ricerca interessante apparsa nel 2009 su Cell Metabolism mostra le correlazioni fra dieta ricca di grassi, obesità e disturbi del sonno. Si è visto che alcuni topolini alimentati prevalentemente con grassi animali dormivano male. E che il loro sonno disturbato mandava in tilt l’equilibrio ormonale.

 Al contrario un buon sonno riduce gli ormoni dello stress – adrenalina e cortisolo – stabilizza l’umore, fa funzionare bene il cervello. E protegge dai tumori.

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